L’agorafobia: cos’è e come combatterla

Quando parliamo di agorafobia, ci riferiamo a quella paura (fobia appunto) letteralmente della piazza, non degli spazi aperti come di solito si dice. Una persona affetta da tale paura, infatti, ne subisce gli effetti in diverse possibili situazioni (anche in posti chiusi quindi); possiamo più che altro parlare di una paura legata a quei posti in cui risulta difficile allontanarsi o chiedere aiuto.
del 24/09/14 - di Roberto Genova

Tale fobia è quella peggiore in quanto porta il soggetto al completo isolamento. L’unico posto sicuro, infatti, sono le mura di casa.

I sintomi dell’agorafobia
Essendo una fobia, i sintomi più comuni li troviamo nelle crisi di panico. Il soggetto non riuscendo a stare in posti da lui considerati potenzialmente pericolosi, perde il controllo di sé dando spazio ad una forte ansia che si manifesta appunto con le suddette crisi.
La persona subisce così un forte dolore psicologico ma anche fisico (dovuto agli effetti della crisi).
Subirà quindi forti palpitazioni, sudorazione eccessiva, dolore al petto, giramenti di testa e una voglia irrefrenabile di scappare via dal posto in cui si trova.
Tutto ciò diventa molto pericoloso in quanto il soggetto rischia una forte depressione e nei casi più gravi, serie ripercussioni psichiche. Il paziente, infatti, si vede vulnerabile, debole, fortemente insicuro di sé e vittima di situazione da lui definite incontrollabili.

La psicologia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale, oggi, stanno cercando di studiare sempre più a fondo questo tipo di disturbo che è considerato tra gli scienziati, il più invalidante tra le fobie.
Spesso l’agorafobia nasce da periodi di forte stress mentale, o da traumi psicologici.
Il dottore cercherà di insegnare al paziente il controllo delle crisi, la consapevolezza della propria personalità e viene loro spiegato nel dettaglio il problema, così da avere anche una conoscenza scientifica del disturbo.
Piccola curiosità: il celebre scrittore italiano, Alessandro Manzoni, soffriva di agorafobia.