Inglese per lavoro? 4 errori comuni da evitare
Sia che viaggiamo per lavoro, che decidiamo di trasferirci in un paese anglofono o più semplicemente lavoriamo in Italia, ci confrontiamo ogni giorno con la lingua Inglese.
Ma quali sono gli errori commessi più spesso? Come sempre il diavolo si nasconde nei dettagli...
del 17/02/20 - di Alessandro Gastaldello
Capita a tutti di fare errori durante la scrittura di una mail o nell'utilizzo di una parola italiana.
Un po' per la fretta, un po' per distrazione i refusi sono sempre dietro l'angolo.
La situazione si complica nel momento in cui dobbiamo utilizzare per lavoro l'inglese: i dati di Education First EPI, che si occupa di redigere periodicamente un rapporto internazionale sulla competenza dell’inglese nel mondo, indicano che gli italiani possiedono una conoscenza «moderata» della lingua anglosassone.
Ci lanciamo nella scrittura di email aziendali, comprendiamo i testi delle nostre canzoni preferite, ma nel momento di doverci esprimere a parole ci troviamo spesso in difficoltà.
Quali sono gli errori più frequenti che commettiamo? A cosa dobbiamo prestare particolare attenzione?
L'USO DEGLI ARTICOLI
L'errato utilizzo degli articoli farà comprendere subito all'interlocutore la nostra scarsa padronanza della lingua.
Potremmo essere portati a dire "The my desktop" invece di "My desktop": evitiamo questo tipo di errori veramente grossolani!
TRADUZIONE LETTERALE
Questo è un errore grave.
Tradurre letteralmente una frase pensata in italiano in inglese renderà il nostro discorso incomprensibile, sia per le differenze di costruzione grammaticale tra le due lingue, sia perché i nostri modi di dire non sono gli stessi della cultura anglosassone.
I FALSE FRIENDS
Sono quelle parole inglesi che assomigliano molto a dei termini in italiano pur avendo un significato completamente diverso.
Tralasciando i casi più eclatanti come "camera", che in inglese significa macchina fotografica mentre per noi è un sinonimo di stanza, ci sono molti termini che possono imbrogliarci.
Ad esempio "affair": indica delle relazioni politiche e non gli affari economici, che invece vengono indicati dal termine "business".
LA PRONUNCIA
Sbagliamo spesso gli accenti all'interno delle parole inglesi.
Sono fondamentali per determinare il significato di parole simili: sbagliarli può cambiare il significato della frase,con effetti nefasti per il nostro lavoro.
Un classico esempio è la pronuncia della consonante "h": in Italia siamo abituati a darle valore solo quando deve indurire il suono della "g" o della "c", mentre nella pronuncia inglese viene pronunciata come suono aspirato prima delle vocali.
Hungry e angry potrebbero sembrare la stessa parola da pronunciare, ma una significa affamato(hungry) l'altra arrabbiato(angry): se vogliamo evitare fraintendimenti la pronuncia dell'"h" è fondamentale!
Un buon metodo per evitare questo tipo di errori può essere quello di leggere libri e articoli in inglese: conoscere meglio questa cultura ci aiuterà a costruire meglio le frasi, ad aumentare il numero di vocaboli da utilizzare e a memorizzare molti modi di dire e costruzioni grammaticali.
Potremo sicuramente allenarci spesso a parlare in inglese: avere la possibilità di fare conversazione, magari in vari contesti, ci aiuterà a migliorare la pronuncia e la scorrevolezza.
Frequentare un corso di business english ci darà sicuramente un grosso aiuto, magari avendo cura di scegliere una scuola di inglese che privilegi il confronto con insegnanti madrelingua e che ci proponga una metodologia di insegnamento che ci immerga nella cultura inglese.