Il Crif sul mercato dei mutui in Italia: ''Strutturalmente solido''

Da SiglaCredit un focus su quanto emerso dalla tavola rotonda organizzata dal Crif per valutare l'impatto in Italia della crisi dei mutui Usa.
del 04/10/07 - di Lionello Guelfi

Dalla tavola rotonda organizzata a Roma dal Crif ("Crisi dei mutui: quali rischi per il sistema Italia?") è emerso come il mercato dei mutui in Italia possa definirsi "strutturalmente solido", risultando esposto quindi solo limitatamente agli effetti della crisi dei mutui Usa.

Considerando la presenza di una sostanziale stabilità dei tassi di insolvenza sui mutui, nel nostro paese non esisterebbero dunque i presupposti per far pensare ad una crisi italiana nell'immediato.

Evidenti risultano, in particolare, le differenze in termini di indebitamento tra le famiglie italiane e quelle americane: il grado di indebitamento in Italia rispetto al reddito disponibile ammonterebbe infatti al 46%, un valore nettamente inferiore al 131% registrato negli Usa. Un altro importante elemento di differenza tra la situazione italiana e quella americana riguarda le tipologie di offerte di credito riscontrabili nei due paesi: gli Stati Uniti si distinguono per la presenza di un più alto tasso di "prodotti non tradizionali" (i mutui subprime ammontano a circa un quinto sul totale), aspetto che si riflette in maniera non trascurabile sull'esposizione al rischio di aumenti nei tassi di insolvenza.

Nonostante in Italia non sia ravvisabile una situazione di allarme, il Crif ha ad ogni modo ribadito come non ci si possa esimere da un attento e costante monitoraggio, finalizzato a scongiurare l'emergere di nuove problematiche suscettibili di colpire gli istituti di credito italiani nel corso dei prossimi anni. Nell'eventualità in cui la crisi americana si trasformi in recessione, sottolinea il Crif, potrebbero infatti esservi ripercussioni anche a carico delle altre economie mondiali.

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