I media digitali dominano mentre l’advertising offline precipita

Nonostante il clima di incertezza per molti media “offline”, una nuova ricerca internazionale di Oriella PR Network indica che i giornalisti sono generalmente soddisfatti del loro lavoro e positivi rispetto all’impatto dei media digitali nella fruizione delle notizie I contenuti a pagamento guadagnano terreno: un quinto dei giornalisti afferma di ricercare modelli per sviluppare contenuti a pagamento come applicazioni e micropagamenti
del 08/07/10 -

Milano, 7 luglio 2010 – Secondo un nuovo studio di Oriella PR Network oggi, più che in qualunque moment o storico, i giornalisti sono sottoposti a maggiori pressioni: hanno meno possibilità di creare nuove storie e lavorano in un contesto di continua incertezza. Nonostante tutte queste sfide, la terza edizione del Digital Journalism Study vede i giornalisti positivi rispetto all’impatto dei digital e social media sul loro lavoro e molto soddisfatti della loro professione.

Sono stati intervistati 774 giornalisti in 21 Paesi tra cui Brasile, Germania, Inghilterra, Italia e Stati Uniti. Quasi la metà degli intervistati per la ricerca di quest’anno (46%) prevede di dover produrre più contenuti, e uno su tre (30%) afferma di lavorare più ore. Il 46% ritiene, inoltre, che il proprio lavoro sia migliorato grazie ai social e digital media – un aumento del 39% sul 2009 – mentre solo il 17% è meno soddisfatto della propria professione.

Allo stesso tempo lo studio ha svelato una crescente incertezza nel futuro dei media ‘offline’ come carta stampata, TV e radio. Il 40% degli intervistati prevede una diminuzione maggiore del 10% degli investimenti pubblicitari e più della metà crede che in futuro la versione stampata della loro pubblicazione verrà tolto dal mercato (dati del 2009: 32%). Nonostante ciò, il 40% - e più della metà degli intervistati in Inghilterra, Spagna, USA, Brasile e Est Europa – ritiene che la transizione verso i nuovi media creerà nuove opportunità di business.

A seguito di questa nuova tendenza sono in crescita le pubblicazioni che cercano o hanno già implementato le strategie per sviluppare contenuti a pagamento. Circa un intervistato su quattro (22%) afferma che la sua testata sta per o ha già lanciato applicazioni per smartphone per fornire contenuti a pagamento agli utenti in mobilità, mentre il 16% ne sta sviluppando per iPad e e-reader. Il 25% afferma che la propria testate sta considerando sottoscrizioni flat-rate e circa un terzo (30%) offre contenuti online per i clienti già abbonati alla rivista cartacea.

Lo studio dimostra anche quanto i social e digital media – come blog, Twitter e contenuti audiovisivi – si sono inseriti nelle redazioni. Meno del 15% dei giornalisti intervistati afferma che le loro pubblicazioni non supportano alcun tipo di social o digital media – la percentuale è calata quasi di un quarto rispetto a due anni fa. Allo stesso tempo, l’adozione di blog e Twitter è in continua crescita: il 47% dichiara che la propria testata ha un giornalista autore di blog e il 40% utilizza Twitter.

Giles Fraser, Co-Head di Oriella PR Network e Co-Founder di Brands2Life, afferma: “La terza edizione del nostro studio annuale dimostra come i social e digital media si siano diffusi all’interno delle aziende media. Mentre c’è ancora una grande sperimentazione in corso, è chiaro che molte pubblicazioni riconoscono le opportunità delle operazioni digitali – non solo in termini di nuove piattaforme per la pubblicazione dei contenuti, ma anche per rendere tali contenuti a pagamento”.

“A causa di tutti questi cambiamenti in atto nelle redazioni, chi opera nell’ambito della comunicazione deve aspettarsi maggiori richieste da parte dei giornalisti: i loro contenuti dovranno infatti essere di maggiore qualità per ottenere i ricavi che si aspettano le case editrici. Per garantire la visibilità dei marchi clienti in questo ambiente, i professionisti della comunicazione devono essere sicuri che le loro attività di pubbliche relazioni siano coordinate sia con i media tradizionali che con i social media e che soddisfino le richieste per la raccolta di informazioni: notizie particolarmente interessanti, commenti opportuni e di alto livello e punti di vista importanti”.



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