Gli impianti di riscaldamento, manutenzione prima dell'inverno

Al riparo dai primi freddi la prima esigenza è quella di riscaldare l'ambiente in cui viviamo. Avere dei buoni impianti di riscaldamento prevede una cura delicata di essi e che rispondano all'adeguata manutenzione previa la loro accensione invernale.
del 19/10/15 -

Al riparo dai primi freddi la prima esigenza è quella di riscaldare l'ambiente in cui viviamo. Avere dei buoni impianti di riscaldamento prevede una cura delicata di essi e che rispondano all'adeguata manutenzione previa la loro accensione invernale.

La sicurezza in casa è fondamentale per la nostra serenità e per le persone talvolta indifese che convivono con noi. Le cronache tralasciano spesso innumerevoli infortuni in ambito domestico evidenziando invece le spese sostenute dalle famiglie. Importante affidarsi a esperti nel settore: le figure dei manutentori tecnici.

La normativa in vigore che regola la manutenzione e il controllo degli impianti tecnici è il DPR 74/2013.
Per prima cosa c'è da dire che le responsabilità circa l'esercizio, la conduzione, il controllo e quindi la manutenzione degli impianti gravano sul proprietario, ovvero chi occupa la residenza dove l'impianto si trova.
Nel caso di impianti condominiali sarà l'amministratore a risponderne.

L'ispezione svolte da province e comuni sugli impianti prevede che questi superino la soglia dei 100kW. Altrimenti per quelli compresi tra 12kW e 100kW varrà il rapporto di controllo tecnico.
Ogni cittadino che dispone di tali impianti in casa deterrà un libretto in cui verranno annotate di volta in volta i controlli di manutenzione.

Per impianti inferiori ai 35kW c'è l'obbligo per il manutentore di compilare il libretto di impianto. Mentre per quelli superiori ai 35kW si fa riferimento al libretto di centrale.
Su questi documenti saranno annotati il responsabile dell'impianto (ovvero il proprietario dell'edificio o l'amministratore nel caso di un impianto centralizzato all'interno di un condominio), i vari dati tecnici, i rapporti di controllo e manutenzione e le tutte le ispezioni effettuate dall'ente locale. I libretti sono da considerarsi obbligatori e da conservare all'interno dell'edificio dove è collocato l'impianto.

Ai sensi degli articoli della precedente legge 46/90 vengono svolti i controlli di manutenzione a cura di tecnici manutentori di caldaie abili e qualificati. Lo scopo è quello di appurare la condizione degli impianti e quindi verificare se necessitano di operazioni di riparazione.

Ogni manutentore disporrà di un numero di bollini rilasciati dalla provincia, fondamentali al fine di constatare l'avvenuta manutenzione. Sono disponibili di quattro tipi di diverso importo e colore a seconda della potenza dell'impianto. Uno di essi verrà posto sulla copia del rapporto di controllo tecnico che rimane all'utente, un altro al manutentore e un altro ancora sulla copia da trasmettere alla provincia. Da ricordare che il bollino è esente dall'iva come regolato dall'articolo 4 della legge 633/1972.

Le operazioni di controllo e di manutenzione dell'impianto tecnico devono essere eseguite rigorosamente da ditte abilitate ai sensi del decreto ministeriale 22 del 2008 n.37. I tempi con quale vanno effettuati periodicamente tali visite sono contenuti nelle istruzioni tecniche per l'uso e manutenzione fornite dall'impresa che ha installato l'impianto stesso. Nel caso in cui non siano presenti tali informazioni occorre fare riferimento alle normative UNI e CEI.

Tali controlli variano da regione in regione, a intervalli di tempo di 2 o 4 anni ad esclusione degli impianti con generatori a fiamma ad alimentazione solida o liquida con potenza superiore a 100kW.
I controlli vanno effettuati innanzitutto nella prima accensione dell'impianto da parte dell'installatore, in caso vengano sostituite alcune parti del meccanismo di generazione, come ad esempio il generatore di calore, in caso di interventi di modificazione dell'efficienza energetica che non rientrano nelle manutenzioni periodiche.

Nello specifico gli interventi effettuati riguardano: verifica tenuta degli impianti a gas secondo la norma UNI 1137/1/2204, controllo delle caratteristiche di ventilazione del locale, verifica dei dispositivi di sicurezza, controllo delle funzionalità dell'apparecchio con dovute segnalazioni di difformità e elementi non funzionanti, pulizia del bruciatore, pulizia dello scambiatore, regolazione portata termica ove necessita, controllo evacuazione fumi, verifica dei dispositivi di sicurezza relativi all'acqua, controllo di perdite di fumo con verifica del tiraggio, controllo dello scambiatore dell'acqua, taratura del bruciatore, per caldaie di tipo B smontaggio del canale da fumo e verifiche circa la correttezza dell'innesto del canale stesso all'nterno della canna fumaria o del camino, verifica valore del CO2 in caso di tiraggio a esito incerto, controllo dei raccordi flessibili di collegamento degli apparecchi a gas all'impianto interno, verifica della tenuta della linea di gas in conformità ad UNI 111370-1/2004 con manometro, segnalazioni di verifiche svolte sul libretto d'impianto con trascrizione delle possibili anomalie riscontrate sull'allegato G.

Una lunga parentesi ci sarebbe da aprire sulle sanzioni. Ovvero le penali da pagare nel caso in cui le ispezioni attestino la mancanza di tali manutenzioni e quindi impianti che non rispondono alle normative vigenti.
Le ispezioni vengono effettuate ogni anno e le sanzioni sono molto onerose, vanno da cinquecento euro fino ad arrivare ai tremila euro di multa a carico del proprietario. Anche per l'istallatore che comunica in modo errato o incompleto il controllo rischia una multa che parte dai seimila euro.
Dal 15 ottobre 2014 è entrato in vigore un nuovo libretto che affiancherà quello già presente nelle case, il quale va assolutamente conservato.

Riassumendo gli obblighi del cittadino sono quindi, come responsabile dell'impianto termico, di provvedere entro le scadenze prestabilite a far effettuare controlli periodici di manutenzioni, di conservare tutte le documentazioni e inoltre si chiede di rispettare i tempi e le modalità di accensione dei vari impianti. In caso di non osservanza di queste regole il proprietario rischia sanzioni elevate previste dalle leggi vigenti.

Alla base della convivenza civile esistono diverse norme. Queste citate fra l'altro mirano a migliorare la vita dei singoli cittadini, sottoponendoli a servizi che si prendono cura della loro sicurezza.
Fare una manutenzione non è solo un dovere ma constatare di volta in volta che viviamo in un ambiente sicuro in piena armonia con i servizi e le comodità di cui disponiamo. Senza contare che seguire le norme evita che sanzioni ben più gravose possano incorrere per nostre dimenticanze o perché non si è disposti a pagare.



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