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Giro d'Italia, tappe mitiche, lo scontro Cunego-Simoni

Giro d'Italia 2004: nasce la stella Cunego e oscura il capitano designato della Saeco, Gilberto Simoni. A Bormio 2000 lo scontro tra la giovane maglia rosa e il vecchio leader diventa rovente
del 12/12/13 -

In pochi km tra Gavia e Bormio 2000 abbiamo avuto tutte le risposte che hanno girato per tutte le tre settimane di corsa di questo Giro d'Italia 2004, orfane di un percorso che non poteva dire niente di definitivo. La Saeco ha chiuso magistralmente tutti i varchi agli avversari ed ha lasciato giocarsi le proprie possibilità personali ad entrambi i corridori: se a Falzes Cunego aveva approfittato di una maggior libertà concessagli dagli avversari e della forza straordinaria della squadra, qui è stata la strada che ha detto che Simoni non è quello che un anno fa staccava tutti facilmente ed infliggeva minuti di distacco. L'orgoglio, sì, quello è stato quello giusto, da non dubitarne mai, per il trentino, ma Cunego ha dimostrato una diversa reattività in salita.

I dubbi si sono sciolti senza scombinare le possibilità di Cunego e giovane maglia rosa si gusta un primato con una legittimazione diversa, pur raccogliendo anche il malumore acceso di Simoni. La giornata è iniziata con l'abbandono di Figueras (Panaria), troppo importanti i problemi accusati nei giorni scorsi per lui, e con la sorpresa di vedere Petacchi (Fassa) all'attacco con un gruppetto prima del Tonale. Con lui anche Wegmann (Gerolsteiner), Mason (Caldirola), Miholyevic e Moreni (Alessio) e il duo Saeco Bertagnolli-Stangely. Il gruppo ha controllato a 2-3' con Wegmann a caccia di punti GPM, primo sul Tonale. La discesa e le prime rampe della successiva scalata al mitico Gavia hanno portato al comando tra i battistrada Miholyevic, mentre il gruppo ha proceduto tranquillamente. La corsa si è accesa sulle prime rampe importanti del Gavia, una decina di km dalla vetta, con Garzelli (Caldirola) che ha allungato con decisione.

Prova d'orgoglio ma anche di notevole, ritrovata forza per il varesino, quella che avrebbe dovuto avere, nei pronostici dall'inizio. Belli (Lampre) ha provato ad inseguirlo senza successo, il gruppo ha proseguito in maniera costante, con Simoni attento a tenere unita la squadra. Garzelli ha risalito il gruppetto degli attaccanti, trovando un provvisorio aiuto da Mason e raccogliendo in vetta lo spagnolo Gomiz (Saunier Duval), ad 1'08'' dal battistrada solitario Miholyevic. La maglia rosa è transitata a 2'55'' di ritardo ma con buona parte della squadra insieme.

E proprio questo si è rivelato determinante. Così, prima tra due argini di neve quasi a far sembrare la strada una pista da bob poi tra i prati della Valfurva, Garzelli ha visto la rimonta di tutta la Saeco quasi integra all'inseguimento. Poco dopo l'Intergiro di Bormio così la situazione si è ricomposta, con una prova di grande freddezza e sagacia tattica dello squadrone rosso, dominatore di questo Giro d'Italia.

Lo strappo delle Motte ha indurito l'azione di Miholyevic, ancora solo in testa, ormai con i km contati nonostante una splendida, coraggiosissima iniziativa. Ed il coraggio è stato purtroppo pagato anche da Garzelli, subito in difficoltà nei 10 km della salita finale di Bormio 2000.

E qui finalmente la Saeco ha scoperto tutto quello che c'era da scoprire, lasciando lo spazio necessario a Simoni, che ha allungato seguito da Sella (Panaria). Cunego ha lasciato fare, con Cioni (Fassa) a tirare un grupetto dove Pellizotti (Alessio) era già in grande affanno ed anche Popovich (Landbouwkrediet) mostrava la sua attuale difficoltà in salita.

Ma l'azione di Simoni non era quella dei giorni buoni e lo si intuiva subito, specie quando Cioni, dopo essersi defilato un attimo scattava, marcato stretto da Cunego e Honchar (De Nardi), e si riportava in breve sul trentino. Miholyevic intanto si era già fatto da parte, Sella pagava la sua spettacolare esuberanza giovanile e Perez Cuapio (Panaria) si riportava sui primi con un'azione finalmente degna di lui. Erano così in 5 negli ultimi km, con la situazione ormai chiara e definita, con Simoni ormai piegato al volere delle salite che tante volte lo hanno premiato. E così è stato fino in fondo, con Cunego che ha accelerato alla grande nel finale andando a cogliere la quarta vittoria personale nel giorno in cui anche la sua maglia rosa acquista un colore più convincente. E Simoni, che avrebbe voluto conquistare almeno una tappa ha imprecato apertamente contro il compagno-rivale sull'arrivo. Secondo uno splendido Cioni, poi Honchar, ormai sicuramente a podio. Simoni che staccando di una quarantina di secondi Popovich può salire pure lui sul podio virtuale del Giro d'Italia.



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