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Giro d'Italia, tappe mitiche: il Finestre

La prima volta del Colle delle Finestre al Giro d'Italia. E' il 2005 e Paolo Savoldelli deve lottare allo stremo per difendere la sua maglia rosa: una tappa già leggendaria.
del 06/12/13 -

Al culmine di un Giro d'Italia bellissimo, una tappa epica. Per il tracciato da ciclismo d'altri tempi, per i campioni che hanno dato grande spettacolo, per la suspence di un finale in cui Savoldelli e Simoni si sono scambiati virtualmente un paio di volte la maglia rosa. Alla fine con esperienza, freddezza ed un pizzico di fortuna (con la quale peraltro era ampiamente in credito) l'ha spuntata Paolo Savoldelli, uno splendido ritorno dopo due anni di sofferenze. Ma il percorso che l'ha portato a rivestire la maglia rosa anche sul Sestriere è di quelli che vanno rivissuti subito senza tanti preamboli.

In partenza se ne sono andati in tre: Ivanov (Domina), Niermann (Rabobank) e Renshaw (FdJeux), con quest'ultimo che si è presto perso per strada. Il gruppo dei migliori ha superato in maniera compatta la prima ascesa al Sestriere con un divatio di un quarto d'ora dai battistrada. Divario che nella successiva fase di discesa e falsopiano verso il già mitico Colle delle Finestre è calato vertiginosamente per il lavoro congiunto di Lampre-Caffita e CSC.

Ivanov e Niermann hanno retto fino allo sterrato del Finestre, ma la loro azione era già segnata da tempo. La corsa si è accesa fin dal primo del 19 km della salita verso il Finestre: la Colombia di Rujano ha fatto il primo forcing ed ha scremato il gruppo, con Paolo Savoldelli (Discovery) subito attardato rispetto ad un drappello ancora folto di una ventina di uomini. Un inizio preoccupante per la maglia rosa, che poteva contare su 2'09'' di margine su Simoni.

Lo scalatore trentino ha così preso a guidare il gruppo sulla fitta ed impervia sequenza di tornanti, ma non ha trovato gli aiuti attesi: sia Basso (CSC), che Cunego (Lampre-Caffita) hanno mollato subito con un passo mai pesante come oggi. E' stato così un monumentale Di Luca (Liquigas), in difficoltà due giorni fa ed immenso oggi, a dare impulso al gruppetto, che ha perso uno dietro l'altro molti dei suoi componenti ed ha iniziato il secondo tratto di salita, quello sterrato, con una quarantina di secondi su Savoldelli.

E' stato qui, in un paesaggio mozzafiato che ha incorniciato una tappa entusiasmante, che Di Luca guidando da solo il gruppetto dei primi ha fatto dilatare il vantaggio fino sulla soglia dei 2' rispetto a Savoldelli, ed ha ridotto i battistrada a tre sole unità: lo stesso Di Luca, Simoni e Rujano (Colombia). Savoldelli, da parte sua, ha patito moltissimo gli otto km di sterrato dovendo attingere a tutte le proprie risorse e a quelle di Ardila (Davitamon), il piccolo colombiano che gli ha dato una grossa mano nei momenti più difficili.

In vetta il passaggio di maglia rosa era cosa fatta: il terzetto al comando è transitato con 2'19'' sulla maglia rosa, divario che ha consegnato virtualmente la leadership a Simoni. La breve discesa e soprattutto il falsopiano che ha riportato la corsa verso gli ultimi 10 km di scalata al Sestriere ha però rimescolato tutto: Savoldelli ha raccolto molti corridori staccatisi dai battistrada negli ultimi km del Finestre, Van Huffel (Davitamon), Honchar (Domina), più avanti Valyavec (Phonak) e Garate (Saunier Duval), organizzando così un inseguimento molto corposo e produttivo. Davanti invece il terzetto di Simoni si è sfaldato a causa di un crampo a Di Luca. L'abruzzese, dopo una tappa formidabile, ha così dovuto mollare il treno della vittoria di tappa e del podio di Milano. Una sfortuna anche per Simoni, privato di un grande alleato: è successo così che il distacco di Savoldelli è tornato velocemente sotto i livelli di guardia, mentre negli ultimi km verso il Sestriere un Rujano fin lì abbastanza passivo ha deciso di mollare un generosissimo Simoni.

Il piccolo venezuelano è così volato verso la vittoria di tappa, con Simoni aggrappato alla consueta grinta per mantenere la seconda piazza in graduatoria finale. Ed è stato così, con lo scalatore trentino distanziato sul traguardo di 26'' da Rujano, mentre Di Luca chiudeva a 1'37'' e Savoldelli a 1'55''. La classifica finale del Giro d'Italia vede così un podio ristrettissimo, con Simoni a 26'' da Savoldelli e Rujano a 45''.

Meno gloria del meritato per Di Luca, ai piedi del podio, risultato enorme dopo una primavera tutta d'attacco, ma meno di quanto messo sulla strada dall'abruzzese. Che altro dire? Che è stata una tappa bellissima e che il Giro d'Italia l'ha vinto un corridore, Savoldelli, che ha saputo sfruttare al massimo tutte le proprie occasioni e potenzialità. Un merito, soprattutto dopo i due anni di mera sfortuna trascorsi, che colora molto intensamente questo rosa del Falco. Per Simoni invece è stato fatale essersi presentato alla prima fase di corsa non in straordinarie condizioni: il Giro d'Italia l'ha perso lì, tra la crono fiorentina e Zoldo Alto.



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