Fotovoltaico, quando e come si possono sfruttare i Certificati Bianchi

I Titoli di Efficienza Energetica sono uno strumento interessante per incentivare il fotovoltaico: per un impianto da 3 kW garantiscono circa 1.650 euro erogati in 5 anni.
del 08/07/14 -

Fra i vari strumenti di incentivazioni volti alla trasformazione del sistema energetico italiano, probabilmente il meno conosciuto è quello dei Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (CB o TEE), che premiano l’energia fossile fatta risparmiare al nostro paese.

Finora, l’esistenza di altri incentivi più convenienti li ha raramente fatti scegliere per questo scopo, ma nell’attuale situazione post-conto energia del fotovoltaico anche i CB potrebbero diventare interessanti, in quanto in grado di far quasi dimezzare i costi di impianto, per i tanti che non godrebbero di altre incentivazioni.

Per esempio un’industria può cambiare un macchinario, l’illuminazione, un processo industriale, con altri che consumano meno, e riceverà, dal GSE, un numero di CB, pari al risparmio in Tep che otterrà nei primi 5 anni di applicazione della modifica. Ad acquistare in Borsa i CB saranno poi le società di distribuzione di elettricità e gas con più di 50mila utenti, secondo le quote decise dall’Unione Europea per raggiungere gli obiettivi 20-20-20. L’Italia è stata, fin dal 2005, il primo, ed è ancora fra i pochi, paese europeo a usare il sistema dei CB, e con un buon successo.


"La ragione di questo scarso utilizzo - spiega l’ingegner Simone Castronovo, titolare della Esco EnergyINLink - risiede nel fatto che per ottenere CB per il fotovoltaico, bisogna non godere di nessuna altra forma di incentivazione statale, mentre quelle regionali sono ammesse, così come non influisce l’uso di Scambio sul posto o Ritiro dedicato. Inoltre, la potenza massima fotovoltaica incentivabile con questo sistema è bassa: solo 19,9 kW, il che esclude gran parte delle installazioni aziendali. Infine, la richiesta dei CB deve avvenire entro 18 mesi dall’allaccio dell’impianto".

Quindi, da un lato, i CB non si usano nel caso delle piccole installazioni fotovoltaiche domestiche, perché queste godono già dello sconto fiscale, dall’altro molti di quelli che non hanno simili aiuti, come imprese, condomini, pubblica amministrazione, sono di fatto esclusi a causa della taglia massima prevista per gli impianti, troppo piccola per loro. Ma qual è il senso del limite di 19,9 kW? Pare che non lo sappia nessuno.

In tempi di vacche magre per il solare, anche i CB, se si hanno i requisiti per ottenerli, possono dare una mano, "Tanto più che - conclude Castronovo - la Esco può anche anticipare subito all’installatore l’intero ammontare dei CB sui 5 anni, detratto il 10-20% del suo compenso. “



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