Every One - Il filo rosso contro la mortalità infantile: gli operatori sanitari di comunità

Dal 2009 ad oggi la mortalità infantile è scesa da 9 a 6,6 milioni di bambini all’anno, ma le morti neonatali sono in aumento, pari a 3 milioni. Ogni anno muoiono ancora 6,6 milioni di bambini prima di aver compiuto 5 anni per cause prevenibili e curabili, come malaria, morbillo, polmonite, complicazioni neonatali o dissenteria. E la malnutrizione è la concausa della metà di queste morti.
del 20/09/13 -

Basterebbero soluzioni semplici e a basso costo per evitare queste morti: il sapone, le zanzariere, i vaccini per prevenire malattie che non curate diventano letali per milioni di bambini. La prevenzione è dunque fondamentale e in questo senso gli operatori sanitari di comunità (OSC) hanno un ruolo fondamentale negli interventi di Save the Children per quanto riguarda la cura e la prevenzione delle malattie.


Gli OSC sono risorse indispensabili per salvare le vite dei bambini: essi rappresentano il cardine di qualsiasi servizio sanitario e sono spesso il fattore determinante per la vita o la morte dei bambini stessi. Senza di loro non si possono somministrare vaccini, non si possono prescrivere medicinali salva-vita, non si possono fornire informazioni in materia di pianificazione familiare e le donne non riescono a ricevere un’assistenza qualificata durante il parto. Senza operatori sanitari, malattie come la polmonite e la diarrea – che possono essere trattate facilmente da personale adeguatamente qualificato e attrezzato – diventano mortali.

Nessun bambino dovrebbe morire perché non è in grado di chiedere aiuto a un operatore sanitario, eppure questo accade ogni anno a milioni di bambini. Un bambino che vive in una comunità in cui lavorano un numero adeguato di ostetriche, infermieri e medici ha cinque volte più probabilità di sopravvivere al suo quinto compleanno rispetto ad un bambino che vive in un paese con forte carenza di operatori sanitari. Gli OSC arrivano con diverse esperienze alle spalle, ma in generale sono operatori sanitari non professionali reclutati dalla stessa comunità nella quale sono poi chiamati ad esercitare. Forniscono assistenza sanitaria di base e orientamento, servizi sanitari preventivi e terapeutici come l’assistenza pre-natale e l’educazione sanitaria.

Gli operatori sanitari di comunità normalmente ricevono una formazione sanitaria standardizzata a livello nazionale e sostenuta localmente, ma non ricevono una formazione medica formale certificata. Gli OSC giocano un ruolo fondamentale nell’incoraggiare i membri della loro comunità a utilizzare al meglio le strutture sanitarie disponibili e a rivendicare il loro diritto alla salute e possono anche aiutare ad affrontare le enormi ineguaglianze nell’accesso all’assistenza nelle aree rurali, remote e prive di servizi, fungendo da ponte tra le famiglie e il sistema di assistenza sanitaria. Tuttavia non dovrebbero essere considerati un’alternativa economica o una rapida soluzione. Gli OSC sono tanto più efficaci quanto più sono parte di un ‘continuum di assistenza’ che va dal nucleo familiare all’ospedale e lo sono ancora di più se ricevono una formazione efficace, un aiuto nella gestione e un salario adeguato.

Nei programmi di intervento all’interno della Campagna Every One Save the Children fornisce loro:

Programmi di formazione e di capacity building per riconoscere, diagnosticare, classificare, curare e, se necessario, deferire i casi di malnutrizione o di malattie materno-infantili verso le strutture sanitarie di riferimento
Kit di primo soccorso contenenti strumenti e medicine di base per trattare già a livello comunitario i casi di salute e nutrizione materno-infantile meno gravi (test e trattamenti antimalaria, zinco, vitamina A e sali reidratanti per i casi di diarrea, bilance, termometri e strumenti per la respirazione, micronutrienti e integratori di ferro per le donne in gravidanza, registri per le diagnosi, materiali di comunicazione, metodi di pianificazione familiare, etc.
Biciclette o motociclette per facilitare i loro spostamenti sul territorio e per permetter il raggiungimento del maggior numero di famiglie possibile
Supervisione continua del loro lavoro.

Gli interventi di Save the Children per la cura e la prevenzione delle malattie hanno uno spiccato approccio comunitario, ovvero coinvolgono direttamente la popolazione locale nell’individuazione e soluzione dei problemi. Le comunità locali sono coinvolte con frequenza in campagne di informazione sulle tematiche legate alla cura e alla prevenzione delle principali malattie.

Nei nostri progetti hanno un ruolo centrale la sensibilizzazione e la formazione comunitaria sulla salute materno – infantile, sulla trasmissione virale e la cura delle più comuni malattie, sulla sensibilizzazione sul tema dell’igiene personale e collettiva.
In Italia, dal 19 settembre, l’Organizzazione parte con quasi due mesi di sensibilizzazione e raccolta fondi per la campagna Every One, lanciata a livello internazionale nel 2009, per dare un contributo significativo al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 4 e 5, relativi a ridurre rispettivamente di 2/3 la mortalità infantile e di 3/4 quella materna entro il 2015.

Nelle piazze di 4 città – Roma, Napoli, Firenze e Milano - il Villaggio EveryOne, una struttura itinerante di circa 170 metri quadri, in legno riciclato, molto colorata e con 7 ambienti (i primi 2 di accoglienza e 5 tematici: maternità, malnutrizione, cure mediche, igiene, malaria) all’interno dei quali - attraverso istallazioni interattive, esperienze sensoriali, foto, video, una serie di oggetti in mostra e la guida dello staff di Save the Children – sarà possibile per bambini, famiglie, scolaresche e persone di tutte le età, conoscere e comprendere in modo più immediato il lavoro degli operatori dell’Organizzazione sul campo e le semplici soluzioni che possono salvare la vita di milioni di bambini e regalare loro un compleanno in più, come un sapone, una zanzariera o un vaccino.

All'interno del Villaggio un Filo Rosso che rappresenta il lavoro degli operatori sanitari accompagnerà i visitatori, per raccontare come con semplici soluzioni e possibile salvare milioni di vite.



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