Europei 2008: Talento e scienza

Il percorso verso la gloria di due campioni che potrebbero essere le stelle del prossimo europeo nel Castrol Index non avrebbe potuto essere più diverso…
del 21/05/08 - di Thomas Berchtold

Negli anni ottanta la carriera del laterale ucraino Andrei Kanchelskis rischiò di interrompersi precocemente a causa di un fisico troppo fragile. Il giocatore con orgoglio decise di allenarsi assiduamente per migliorare la sua condizione atletica. La soluzione adottata da Kanchelskis fu di inserire nelle sedute di allenamento alcune sessioni di esercizi supplementari consistenti in serie di 100 salti prima sulla gamba destra, poi sulla sinistra e quindi su tutte e due le gambe. Al giorno d’oggi, come dimostra il caso di Lionel Messi, non sarebbe possibile affidarsi all’iniziativa individuale nel campo della condizione atletica: infatti lo stesso giovane campione argentino del Barcellona non avrebbe mai raggiunto il top se non si fosse adottato un approccio scientifico e delle costose terapie per rimediare alla sua deficienza ormonale negli anni della crescita.

Niente di intentato

Il 23enne asso del Manchester United, Cristiano Ronaldo, nel suo repertorio ha tutte le giocate, un fisico da culturista palestrato e doti di velocità e resistenza straordinarie. Questa combinazione probabilmente consentirà al Numero 17 del Portogallo di primeggiare nella graduatoria del CPI facilitando per la compagine di Luis Felipe Scolari la possibilità di far bene a Euro 2008. Eppure, alla base del successo del talentuoso centrocampista, probabilmente ci sono anni di ricerca e di allenamenti personalizzati.

Infatti, lo Sporting Lisbona iniziò a seguire lo sviluppo del giocatore da un punto di vista scientifico dall’età di undici anni. “A quell’età venne effettuato uno studio sulla densità del tessuto osseo di Ronaldo per valutarne la crescita,” spiega Marques de Freitas, un rappresentante dello Sporting. “I medici volevano sapere quanto sarebbe diventato alto, perché è noto che per i giocatori particolarmente alti è importante non giocare troppo durante l’adolescenza. A volte Ronaldo veniva messo fuori squadra per effettuare dei test. L’altezza prevista per Ronaldo venne stabilita in 1,89 m, e in effetti gli scienziati non si sbagliarono di tanto.”

Naturalmente, una volta valutato l’aspetto fisico, Ronaldo ha continuato a lavorare per migliorare il suo già incredibile repertorio di giocate, ma per ottenere da esse la massima efficacia sul campo di gioco, è stato seguito costantemente da Rene Meulensteen, responsabile della tecnica individuale dello staff del Manchester United. Il mago di Madeira comunque, continua ad allenarsi sulla tecnica ad ogni opportunità: sul campo di allenamento, a casa e, come ha rivelato uno dei suoi compagni del Manchester, anche quando sta seduto nello spogliatoio.

Destino

La carriera del portiere della nazionale italiana Gianluigi Buffon non avrebbe potuto essere più diversa. Il portierone nato a Carrara è arrivato a giocare in porta per caso quando, ancora ragazzo, è stato chiamato a sostituire (lui che era un attaccante) il portiere titolare della sua squadra. Le sue qualità in quel ruolo furono così evidenti che il suo tecnico non ebbe il coraggio di spostarlo mai più. “Fortunatamente è andato tutto bene,” ammette Buffon in una intervista alla rivista FourFourTwo. “E infatti quattro anni dopo giocavo in Serie A.” Tuttavia, fino al momento del passaggio al Parma nel 1991, Buffon non fece mai allenamenti specifici per il ruolo di portiere. “Ero tutto istinto,” afferma con modestia. “Non fu impostato nessun processo di miglioramento, si può dire che tutto era basato sulla mia reattività.”

L’allenatore dei portieri del Parma Ermes Fulgoni ricorda che Buffon era un po’ grezzo, ma che decise inizialmente di puntare sulla sua corporatura e sul suo coraggio. Il portierone fece passi da gigante. “Dopo sei mesi di lavoro Fulgoni mi disse che ero pronto per la Serie A. Questo mi diede molta sicurezza nei miei mezzi”. La stessa sicurezza che ora riesce a infondere tra i compagni della difesa…

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