Danno ginecologico - Il risarcimento dei danni subiti

Danno ginecologico - Cos'è, quando e come richiedere il risarcimento dei danni La nascita di una nuova vita è sempre una tappa fondamentale nella vita di una persona o di una coppia, ma anche...
del 15/01/16 -

Danno ginecologico - Cos'è, quando e come richiedere il risarcimento dei danni

La nascita di una nuova vita è sempre una tappa fondamentale nella vita di una persona o di una coppia, ma anche quest'ambito medico è sempre più spesso caratterizzato da errore medico e da danno ginecologico.

Per danno ginecologico deve intendersi il danno derivante non solo dal parto e non solo alla madre, ma anche al nascituro. Sicuramente i casi più frequenti riguardano la nascita con cattiva esecuzione del cesareo, oppure con la scelta di un parto naturale quando lo stesso non era idoneo con conseguente danno alla madre e/o al nato. Anche infezioni emorragie possono portare esisto infausto e danni, ad esempio in un caso è stato necessario asportare l'utero con conseguente sterilità.

Il danno ginecologico può manifestarsi anche nelle fasi antecedenti alla nascita, ad esempio durante la gravidanza, nel caso in cui nonostante tutti i controlli eseguiti non siano stati diagnosticati difetti del feto che, se conosciuti dalla madre, avrebbero comportato un possibile aborto terapeutico oppure avrebbero potuto portare ad una risoluzione, infatti sempre più spesso alcune anomalie del feto vengono corrette direttamente in utero.

Può inoltre parlarsi di danno ginecologico in tutti quei casi in cui ci si affida ad un medico specializzato in tale ramo e lo stesso commette errori, anche ad esempio nel caso di intervento ad ovaio policistico, mancata diagnosi di un tumore o simili, ha suscitato scalpore anche il caso della gravidanza indesiderata verificatasi in seguito alla prescrizione di un farmaco non idoneo alla contraccezione.

In tutti questi casi la paziente o i suoi eredi hanno diritto al risarcimento del danno.

L'ammontare del risarcimento del danno è variabile in base all'entità del danno e nel caso di parto, oltre alla madre, può essere risarcito anche il padre che subisce il danno esistenziale, e il nato che ha diritto ad una tutela piena in quanto acquista alla nascita personalità giuridica.

A chi si chiede il danno? Il risarcimento del danno ginecologico deve essere chiesto al professionista, ma se ci si è rivolti allo stesso tramite struttura ospedaliera, la stessa è responsabile in solido con il professionista. Se la struttura è pubblica deve essere data notizia della richiesta di risarcimento danno anche alla ASL competente per territorio.

Per ottenere ristoro è necessario rivolgersi a specialisti in grado di fornire assistenza a 360 gradi perché è essenziale eseguire una perizia medico legale in grado di far emergere tutti i danni esistenti e in alcuni casi anche i danni che possono emergere in futuro.
È necessario ricordare a tale proposito che in caso di nascita prematura per errore medico, l'entità dei danni può essere stabilita in modo definitivo solo dopo alcuni anni.

La richiesta di risarcimento danni quantificata dalla parte offesa, ovviamente con il supporto di specialisti, deve essere inoltrata direttamente al medico o alla struttura, questi provvederanno in collaborazione con la compagnia di assicurazione a decidere se accogliere o rigettare la richiesta.

Nel caso di rigetto oppure se il risarcimento offerto è eccessivamente basso, si può procedere davanti al giudice in sede civile.



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