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Contraccezione maschile: di cosa si tratta e quali sono le prospettive per il futuro

Quando si parla di metodi contraccettivi, si fa riferimento a dispositivi medici che servono ad impedire il concepimento (e il contagio da malattie sessualmente trasmissibili) durante un rapporto sessuale...
del 22/02/23 -

Quando si parla di metodi contraccettivi, si fa riferimento a dispositivi medici che servono ad impedire il concepimento (e il contagio da malattie sessualmente trasmissibili) durante un rapporto sessuale. Al momento, la maggior parte di essi è destinata all’utilizzo da parte delle donne: dalla spirale al diaframma, passando per la “pillola del giorno dopo” fino all’anello vaginale e il ‘cerotto’ contraccettivo. Per quanto concerne gli uomini, invece, l’unico prodotto disponibile, al momento, sul mercato è il profilattico, facente parte del novero dei dispositivi che agiscono come barriera fisica. In Italia, inoltre, resta ancora molto praticato il coito interrotto, al quale fa ricorso il 20% delle coppie, secondo un’indagine ISTAT sulla salute riproduttiva delle donne.

Di recente, però, il dibattito sulla contraccezione maschile è tornato in auge, soprattutto in Francia dove si registrano numerose iniziative volte ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione. Non di meno, stanno aumentando gli sforzi della comunità scientifica per sviluppare un contraccettivo ad uso esclusivamente maschile, un dispositivo ‘analogo’ alla pillola destinata alle donne. Di seguito, vedremo quali sono gli ultimi sviluppi da questo punto di vista.

Contraccettivi maschili: quali sono

Come accennato, esistono numerosi anticoncezionali ad uso femminile mentre l’unico, infatti, a disposizione degli uomini è il preservativo. Secondo la già citata indagine ISTAT, viene utilizzato in oltre il 60% dei casi (benché solo il 24% lo usi sempre e non saltuariamente); in aggiunta, si legge, “risulta chiaro l’abbandono da parte delle generazioni più giovani del coito interrotto e l’adozione di metodi più efficaci e moderni: preservativo e pillola”.

Ad ogni modo, sono ancora diversi i motivi che spingono le coppie a farvi ricorso in maniera saltuaria o irregolare. Come riportato dal portale valigiablu.it, uno studio americano - dedicato alle ragioni alla base dell’utilizzo o meno del profilattico - ha evidenziato come le più comuni siano: “rovina il momento”, non calzano bene (troppo stretti o piccoli) oppure causano la perdita dell’erezione o imbarazzo. Vengono spesso addotte anche motivazioni “tecniche” come, ad esempio, scarsa fiducia nelle proprie capacità o nell’efficacia del dispositivo. Più in generale, a molti semplicemente non piacciono mentre alcuni li considerano “effeminati”.

Riscontri di questo tipo sono molto significativi, dal momento che, in sostanza, il preservativo rappresenta l’unico metodo contraccettivo maschile. I prodotti Durex e di altre marche sono ormai estremamente comuni, al punto da essere in vendita non solo nelle farmacie ma anche nei supermercati nonché online, presso farmacie digitali come AnticaFarmaciaOrlandi.it. Gli e-commerce di questo tipo sono molto utili per chi vuole effettuare l’acquisto di profilattici (per i quali non serve certo la prescrizione medica) tutelando la propria privacy o, semplicemente, evitando potenziali imbarazzi.

Questo aspetto non va certo trascurato, dal momento che l’unica reale alternativa disponibile, al momento, è la vasectomia (che in Italia era vietata per legge fino al 1978). Lo scenario, però, sembra destinato a cambiare a breve, grazie ai nuovi risultati ottenuti dalla ricerca scientifica.

Uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’Università del Minnesota, e basato sulla sperimentazione animale, avrebbe isolato una molecola (Ef-4-177), in grado di ridurre del 45% gli spermatozoi dopo un’esposizione di 28 giorni. La scoperta è altamente significativa, perché potrebbe fare da apripista allo sviluppo di un contraccettivo maschile non ormonale, diverso da quelli sperimentali presentati lo scorso settembre durante il Congresso della Endocrine Society. I due contraccettivi ormonali maschili, chiamati Dmau e 11β-Mntdc, si sono dimostrati sicuri ed efficaci, sulla base di un meccanismo di azione molto simile, finalizzato alla riduzione del testosterone, l’ormone coinvolto direttamente nel processo di produzione degli spermatozoi. Il Dmau, in particolare, contiene anche un acido grasso che contrasta il degrado del testosterone allo scopo di limitare il principale effetto collaterale di questo tipo di contraccettivo, ossia il calo del desiderio.
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