Business coaching. È l’ora delle start up: parte quarta
La nostra storia sulle start up continua… Questa volta parliamo della definizione del segmento di mercato della start up. Se avere una idea che vi sembra intelligente è sicuramente il punto di partenza, verificare il target di riferimento è altrettanto fondamentale.
del 06/12/12 - di Cristina Skarabot
La nostra storia sulle start up continua… Questa volta parliamo della definizione del segmento di mercato della start up. Se avere una idea che vi sembra intelligente è sicuramente il punto di partenza, verificare il target di riferimento è altrettanto fondamentale.
A volte ci si innamora del prodotto, dell’idea,della soluzione brillante e creativa senza rispondere alle classiche domande di business coaching: a chi serve, chi è il mio cliente ideale; quale bisogno specifico vado a soddisfare, come voglio soddisfarlo? E qui entriamo nel cuore dell’analisi di mercato. E’ la prova della verità, quella che può dare nuovo e rinnovato impulso alla nuova idea, oppure disilluderci definitivamente. Un’ idea, un prodotto, un servizio senza mercato è destinato a rimanere sullo scaffale del laboratorio in cui è stato generato. Per sapere quindi se la vostra idea può avere una chance di successo è importante rispondere a queste domande.
Per fare ciò il web offre opportunità di testing a basso costo che solo fino a qualche anno fa sembravano impossibili. Ecco alcuni passi fondamentali da prendere in considerazione:
1) Create un prototipo o una presentazione del servizio alla base della vostra idea i più possibile vicino alla versione finale
2) Create un sito web e iniziate a creare traffico intorno alla vostra idea
3) Sviluppate attività di SEO e Social Media marketing per fare conoscere la vostra idea
4) Raccogliete e classificate con cura i feedback che ne derivano
5) Raccogliete tutte le statistiche relative al target di riferimento per capire il dimensionamento del vostro mercato potenziale
Sulla base delle informazioni raccolte potete a questo punto trarre le prime considerazioni. Che risposte avete ottenuto? Che cosa viene apprezzato di più del vostro prodotto/servizio? Quante persone hanno mostrato interesse? Il target che ha manifestato interesse è lo stesso che avevate in mente? Quali modifiche o accorgimenti si rendono necessari per venire incontro ai feedback raccolti?
Create anche occasioni o piccoli eventi promozionali per raccogliere dal vivo le impressioni del vostro target e capire se l’incrocio fra prodotto e mercato è quello giusto. Questo è oggi fattibile a costi decisamente inferiori rispetto al passato e grazie a Internet oggi è ancora più facile ottenere feedback precisi e di tipo non solo qualitativo ma anche quantitativo.
Una volta verificata l’esistenza di un mercato e di un target che apprezza la vostra idea siete a buon punto. Ci sono le condizioni per ipotizzare finalmente la vostra Value Proposition ossia: quale prodotto / servizio specifico voglio mettere sul mercato? Con che caratteristiche? A che prezzo? Con che benefici per l’acquirente?
Il sogno comincia a prendere forma… ma per farlo crescere occorre dargli un nome, un vestito (confezione), un valore, una sua identità. Occorre definire la Value Proposition: il prodotto o servizio non è tale se non produce valore o beneficio nella vita di chi lo utilizzerà.