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Benefici della legge 104 per chi assiste un genitore anziano di demenza senile

L’assistenza a una persona anziana non autosufficiente richiede impegno e tempo anche in presenza di una badante. La legge 104 dà una mano ai lavoratori dipendenti.
del 07/11/16 -

La legge quadro 104/92 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate è la legge di riferimento anche per coloro che si trovano ad assistere il proprio genitore anziano non autosufficiente.
Se ne parla nell’articolo pubblicato da “Io sono Nina Storia di un demenza senile” che dedica un blog alle informazioni utili a chi si trova nella condizione di assistere un anziano.

Sono due le condizioni per poter accedere ai benefici della legge 104: la prima è il riconoscimento alla persona anziana dello status di “disabilità grave” fatto da un’apposita commissione della ASL. La seconda è che la persona con demenza non sia ricoverata a tempo pieno in una struttura sanitaria.

Assolte queste due condizioni i benefici della legge 104 si applicano ai lavoratori dipendenti, del settore pubblico o privato, che assistono una persona con handicap in situazione di gravità sia esso il coniuge, un parente o un affine entro il secondo grado.

Approfondiamo dunque quali sono i benefici relativi alla possibilità di avere del tempo per la cura dei nostri genitori nonostante l’impegno del lavoro.

1.Tre giorni di congedo retribuito per ciascun mese lavorato
La legge 104 permette l’assenza dal lavoro per tre giorni al mese senza che questo vada ad incidere sullo stipendio o sulle ferie. L’assenza dal lavoro in regime di Legge 104 deve sempre essere comunicato in anticipo al datore di lavoro.

2. Frazionare i tre giorni di congedo
I tre giorni di congedo retribuito mensili non devono essere per forza consecutivi e possono essere frazionati anche in ore. In genere si tratta di mettersi d’accordo con il datore di lavoro in modo che, da una parte tu possa trarre il massimo beneficio da questa opportunità e la tua azienda possa organizzarsi per coprire le esigenze della sua attività.

3. Il tuo stipendio è salvaguardato
Il tuo datore di lavoro non può procedere ad alcuna decurtazione per i tre giorni che non hai lavorato in regime di 104.

4. Congedo retribuito di due anni
E se i tre giorni mensili non bastano? In questo si può ricorrere al congedo retribuito continuativo o frazionato (in questo caso il frazionamento minimo è in giorni, non in ore) per un massimo di due anni per tutta la tua vita lavorativa. In questo periodo ti spetta lo stipendio decurtato di una percentuale a seconda dell’importo annuale da te percepito e sarai coperto da contribuzione figurativa ai fini pensionistici.

(Photo credit- Through Painted Eyes via Foter.com )
Per un approfondimento dell’argomento vi rimandiamo all’articolo “Congedo retribuito e legge 104” pubblicato nel blog storiademenzasenile.



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