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Animali in condominio, istruzioni per l’uso

Le liti causate dagli amici a quattro zampe sono tra le più diffuse, ma si fa strada, in Parlamento e nei tribunali, l’idea di imporre il “divieto di vietare” gli animali in condominio. Per evitare problemi di convivenza, l’ANAMMI suggerisce alcune accortezze
del 31/10/12 -

Animali in condominio: sì, ma con giudizio. Si può sintetizzare così la posizione dell’ANAMMI, l’Associazione Nazional-europea degli AMMinistratori d’Immobili, sulla tendenza in atto, nella giurisprudenza e in Parlamento, al “divieto di vietare” la presenza in condominio di ospiti a quattro zampe.

Il disegno di riforma del condominio, ancora in discussione al Senato, autorizza il possesso di animali all’interno dell’immobile, ma ciò non vuol dire che i condòmini italiani siano disposti ad accettare volentieri la presenza di un animale domestico. “In base alle segnalazioni che riceviamo in Associazione, abbiamo calcolato – rileva Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI – che, su dieci dei nostri iscritti, nove sono chiamati, ogni anno, ad affrontare il problema degli animali in ambito condominiale”.

I motivi delle proteste sono da ricercarsi soprattutto in una cattiva gestione del condomino “non umano”, che spesso degenera in incuria. “Ecco perché è bene seguire alcune regole pratiche per evitare liti tra vicini”, aggiunge il numero uno dell’Associazione. Queste le accortezze che dovrebbero limitare al minimo le dispute.

1. L’animale non è un giocattolo, né un oggetto. E’ dunque importante chiedersi se l’animale prescelto è adatto alla vita che svolgiamo normalmente, alla casa e al quartiere in cui si vive. Ad esempio, se si sta molto fuori casa, prendere un cane rischia di rilevarsi un azzardo. A fare le spese della sua solitudine, infatti, saranno i vicini.

2. Amare gli animali non è un obbligo. Per sondare meglio le reazioni del condominio, parlatene con l’amministratore di condominio, che può fornire qualche indicazione in più sui suoi amministrati.

3. Deiezioni e rumori molesti sono le cause più frequenti delle liti. L’ANAMMI consiglia di insistere molto sulla pulizia, evitando di prendere più animali nella stessa casa. Certo, il condomino intollerante anche al minimo guaito, esiste. Va però ricordato che, in caso di denuncia, non è automatica la sanzione: occorre dimostrare che l'animale turba davvero la quiete condominiale o compromette l'igiene della collettività.

4. Un buon modo per avvicinare umani e animali è farli incontrare. E’ bene che i vicini conoscano il nuovo arrivato e il modo in cui è tenuto. Chiedete ai condòmini se hanno consigli da darvi: li tranquillizzerà.

5. Se avete un cane, non fate mai l’errore di lasciarlo libero negli spazi condominiali. Al guinzaglio sarà anche più facile gestirlo in presenza di altri condòmini.

6. Se, nonostante le accortezze seguite, l’animale combina qualche guaio, affrontate subito la situazione. Scusatevi, ponete rimedio al malfatto ma non nascondetevi.

7. Allo stato, nonostante la giurisprudenza favorevole, non c’è alcun obbligo di accettare animali in condominio, ma soltanto una proposta di riforma del Codice Civile. Prima di accogliere un ospite a quattro zampe in casa, a maggior ragione, occorre una valutazione seria e prudente. Non soltanto per evitare problemi agli umani, ma anche e soprattutto all’animale.




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