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Amarcord ...Simone Bianchetti il ''navigatore solitario'' di Giorgio Rocchi

L'allievo di Cino Ricci e di Joshua Slocum ha reso famosa la Città di Cervia in tutto il mondo: è bello pensare che un tuo concittadino ha solcato i mari a bordo di un guscio in solitario, certamente non si sarà mai sentito solo, perchè noi eravamo con lui.
del 05/06/08 -

Amarcord …........ Simone Bianchetti
“il navigatore solitario" di Giorgio Rocchi

Ricordare Simone Bianchetti mi onora e mi rende al tempo stesso felice, perché mi consente di ripercorrere con la mente un’epoca particolare, i famosi anni 60/70. Per farlo ho dovuto, ancora una volta, ricorrere all’aiuto di qualcuno, che più di mè, è stato vicino a Simone, il fratello Jacopo.
Ho incontrato Jacopo nel suo studio odontoiatrico sul porto canale di Cervia, ed è qui che mi ha fornito notizie, documenti, suggestioni sul fratello navigatore.
Simone nasce a Cervia il 20/2/1968, il padre Pilade (funzionario di Polizia, originario di Viterbo) e la madre Maria, cervese, ebbero fin dai primi anni la conferma che il loro secondo genito avrebbe dedicato la sua vita alle barche, perché già a due anni ammise che voleva fare il marinaio ( forse perché il nonno amava portarlo con sé sul lago di Bolsena su una barca a vela di sua proprietà). Fu così che terminati gli studi superiori all’Istituto Navale di Cesenatico (che raggiungeva spesso via mare, in barca, e non con i tradizionali mezzi utilizzati dai suoi coetanei), si iscrisse all’Istituto Giorgio Cini ubicato sull’isola di San Giorgio a Venezia, dal quale ne uscì “Capitano di lungo Corso”.
Terminati gli studi, assolse il servizio militare nella Marina e due anni dopo, ispirato dal suo grande idolo JOSHUA SLOKUM (nato anch’egli il 20 febbraio), che teneva ritratto in una foto sul suo comodino, si candidò per fare il suo primo giro del mondo in solitario.
Ricordo la prima barca di Simone “Penelope”, uno scafo in legno degli anni 30 che si trova tuttora ormeggiato nel porto di Cervia, di proprietà di un conoscente della famiglia.
Ricordo, continua Jacopo nel suo racconto, che a soli 16 anni Simone, trovatosi “per caso” a Trieste in occasione della famosa regata “Barcolana” venne ingaggiato da Cino Ricci, per trasferire la sua barca da Trieste a Cervia via mare, (cosa che lui fece da solo) e Cino Ricci se la ritrovò ormeggiata nel bacino cervese in perfetto stato. Così come ricordo la prima regata italiana di Simone, che portava le barche dall’Adriatico al Mediterraneo fino alle coste francesi. Ed è proprio ai francesi che Simone deve le sue prime sponsorizzazioni e fornitura di barche per iniziare quella che diventerà la sua professione: “navigare dall’Europa alle Americhe in solitario”.
Amarcord…. il suo 1° giro del mondo da Cervia a Charleston nel Sud Carolina, con sponsorizzazioni da parrocchia, Simone intraprese quell’avventura con mezzi sottovalutati, rompendo la barca all’altezza dell’Oceano Indiano, costringendolo al ritiro. Ci furono in seguito altre traversate atlantiche che servirono ad acquisire ulteriore esperienza, per “approdare” al 1° giro del mondo senza scalo con la barca sponsorizzata da “Aquerelle”.
Amarcord…. l’eperienza più significativa di Simone vissuta con “Tiscali” la barca che gli consentì di fissare la sua immagine nella mente di tutto il mondo velico, con la quale percorse il giro del mondo in 4 tappe. Quest’ultimo fu anche il giro più particolare, in quanto fra una tappa e l’altra, Simone volò a Cervia in compagnia della sua ragazza e, attorniato da pochi intimi, la sposò in un noto locale di Milano Marittima, proseguendo subito dopo con la tappa e aggiudicandosi il 2° posto a Newport.
Amarcord… che in quegl’anni Simone fondò anche un club di fans e sostenitori che chiamò “Condor Club”. Ma non fu il suo unico modo di comunicare con gli altri e agli altri, Simone amava scrivere le sue avventure e fu proprio il fratello Jacopo, dopo la sua morte, a ritrovare in un container a Savona, pagine scritte che lui amò chiamare “il Dizionario del Navigatore”. Ogni pagina era contraddistinta da una lettera dell’alfabeto dalla “A” alla “Z”; ma non fu il solo manoscritto di Simone, il Dizionario, infatti, egli dedicò all’oceano (suo amico e nemico) un libro dal titolo“i Colori dell’Oceano”.
Amarcord… le domande che noi comuni mortali ci facevamo, quando parlavamo di Simone e delle sue avventure; le più ricorrenti erano: “ma cosa fa un navigatore solitario in mezzo all’oceano?”- “Cosa mangia un navigatore solitario per tanti mesi?”- “ Come si sente un essere umano quando naviga in solitario?”- Bene, cosa faceva e come si sentiva, ve lo lasciamo immaginare o vi inviatiamo a scoprirlo leggendo i suoi libri sopra menzionati; cosa mangiava possiamo dire che utilizzava prevalentemente prodotti liofilizzati, ma da buon romagnolo, per festeggiare il passaggio di Capo Horn, si sgranocchiò un buon prosciutto di Parma, del gustoso parmigiano Reggiano, il tutto accompagnato da una buona bottiglia di champagne per non mancare di rispetto agli amici francesi.
Amarcord… che Simone ci lasciò inaspettatamente il 28/06/2003 a Savona. Lo piansero i famigliari, gli amici del “Condor Club”, il popolo velico di tutto il mondo. Vorrei tanto che i cervesi “si ricordassero di Simone e lo ricordassero” perché lui era fiero di essere cervese, anche se la passione lo teneva spesso lontano dalla sua città natale.
“Spirit of Simone” sarà il libro che il fratello Jacopo dedicherà a questo straordinario navigatore; leggetelo, perché scoprirete cose che non sapete di Simone e per chi ama “navigare”, stando seduti alla scrivania, davanti al computer, consultate il sito www.mumm30.it.
Grazie Simone per quello che hai conquistato anche per noi……. Giorgio Rocchi

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