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‘Alle porte del sogno’ il nuovo ingresso di Irene Grandi

Accolti da una leggera nebbiolina, il palco illuminato da fasci di luci rosse calda, accogliente, si spengono le luci al Palatour Perla, lei in penombra in attesa, una scia luminosa illumina lo schermo ,la voce calda e sensuale di Irene illumina ‘La cometa di Halley’.
del 28/05/10 -

Bella, fasciata in pantaloni stillatissimi a sottolineare la sua forma smagliante Irene Grandi saluta il pubblico, il sorriso inconfondibile le illumina il viso, la sua voce arriva dolce, rilassante e in crescendo aumenta il ritmo, con eleganza fino ad arrivare al completo coinvolgimento dei suoi fans e non.

Vivere con, e non contro. Usare una crisi come momento di rinascita, come una folata di vento che diventa una spinta alla vita e rivela una forza interiore inaspettata. Mettere in armonia la natura con il mondo artificiale, nelle parole come nei suoni: sono questi i temi di “Alle porte del sogno”, il settimo disco di Irene Grandi.

Ricorda il suo primo tour a Bari nel 1994 con Paolo Vallesi, le belle esperienze, le tante persone conosciute, attraverso le canzoni ricorda quello che ha perso e anche quello che ha ritrovato, continua con ‘Tutti più felici’, ‘Alle porte del sogno’.

Non sembrano passati quasi 5 anni dall’ultimo album di inediti, “Indelebile” del 2005. In questo periodo Irene non è stata certo con le mani in mano, ma ha inanellato un successo dietro l’altro. Prima nel 2007 con “irenegrandi.hits”: molto più di una raccolta, un doppio album con nuovi brani, cover, collaborazioni e riletture acustiche. Poi l’anno dopo con “Canzoni di Natale”, primo disco di una cantante italiana che si inserisce nella tradizione internazionale dei dischi natalizi.

«E’ da un sacco di tempo che penso a questo disco: i primi spunti arrivano da quattro anni fa, ma tutto si è concluso con un lavoro frenetico degli ultimi mesi», racconta Irene.

Cambio d’abito e ancora più sensuale, uno sgabello e la sua voce a fare da padrona, sullo schermo storie raccontate chiacchierano con lei, le luci calde creano un atmosfera quasi intima, tra amici, si canta insieme ‘Onde nere’, ‘Mille’, ‘Prima di partire’, ‘La tua ragazza’.

“Alle porte del sogno” uscito a febbraio per Warner Music, in concomitanza con il ritorno di Irene al Festival di Sanremo, dove mancava da 10 anni. Ci sarebbe dovuta andare tre anni fa, ma “Bruci la città” venne scartata dalla commissione selezionatrice. Poi si sa com’è andata: la canzone - scritta da Francesco Bianconi dei Baustelle per “irenegrandi.hits” - si prese una rivincita sul campo, diventando il pezzo dell’estate 2007. Per prendersi un’altra rivincita, Irene torna a Sanremo proprio con un nuovo pezzo di Bianconi, “La cometa di Halley”:

«Tra me e Francesco c’è ormai una fiducia totale», dice Irene. «Mi aveva mandato questa canzone in una stesura praticamente completa, ma affidandola alla mia interpretazione e al mio gusto nell’arrangiamento. Ci siamo trovati alla perfezione sia nelle immagini del testo, sia nell’ariosità dei suoni. E’ un perfetto preludio per il disco».

L’accompagnano sul palco alla batteria Max Po’, alle tastiere Max Gallesi, al basso Alex Class, alle chitarre Massimiliano Frignani e Lele Leonardi.

Nelle 11 canzoni dell’album, Irene affronta il tema della ricerca di un modo di vivere fino in fondo le emozioni, senza rimuovere le sofferenze, ma con la voglia e l’entusiasmo di trovare una nuova strada, in armonia con se stessi e ciò che ci circonda. “C’è il miracolo della musica leggera nelle tue canzoni: riesci a dire cose drammatiche e profonde, ma la sensazione che ti resta è di grande positività”, le ha detto Franco Battiato dopo avere ascoltato le canzoni del disco.

Ultimo cambio d’abito ed eccola in versione rocchettara in mini short, scarponcini e maglietta, con ‘Intendevi’, ‘Bruci’, ‘Stai ferma’ e ‘Per fare l’amore’.

Musicalmente, “Alle porte del sogno” è il disco che ci si può aspettare da un’entusiasta e irrequieta per natura come Irene Grandi, ed è anche qualcosa di più. E’ un album radicato nella tradizione e nella storia della cantante, nei suoi legami con la canzone italiana e con quella internazionale.

Ma guarda anche avanti, con suoni contemporanei, ogni tanto volutamente spiazzanti, che si innestano sulle canzoni e sulle melodie cantate da Irene: «Non è la prima volta che sperimento questi suoni, ma poi avevo un po’ nascosto questa mia tendenza. Per questo disco avevo voglia di sentire la mia voce sopra un sostegno che non fosse soltanto rock o acustico, come nella mie precedenti uscite», racconta.

Unico neo della serata ad onor del vero, è stata la scarsa presenza di pubblico, peccato perché un artista del suo livello, bravura e generosità non merita, ma lei non si risparmia mai, traspare la sua voglia di cantare, di stare insieme pochi o tanti che siano, e si finisce col ballare al ritmo di ‘Bum bum’ e ‘Alle porte del sogno’


Nel disco Irene ritrova autori che sono suoi collaboratori storici e scopre nuove penne, l’amico Gaetano Curreri degli Stadio, e il giovane poeta toscano Alfredo Vestrini.



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