Affari d’Oro per la Gestione dei Rifiuti Pericolosi

Nel 2007 raccolti e smaltiti 67.6 milioni di tonnellate. Mercato stimato pari a 8 miliardi di dollari.
del 26/06/08 -

LONDRA – 25 Giugno, 2008 – L’anno scorso, in Europa, sono stati raccolti e smaltiti 67.6 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi. Una piccola percentuale rispetto ai rifiuti totali prodotti. Tuttavia, la loro tossicita’, il pericolo che rappresentano per l’ambiente e le tecnologie e infrastrutture necessarie per lo smaltimento rappresentano un grosso problema. La maggior parte dei Paesi europei ha creato agenzie governative per la gestione di tutte le problematiche e responsabili dello sviluppo e dell’implementazione di politiche dei rifiuti pericolosi.

Il mercato della gestione dei rifiuti pericolosi e’ molto ben sviluppato nell’Europa Occidentale con un giro di affari che, nel 2007, e’ stato stimato pari a 8 miliardi di dollari.

“La gestione dei rifiuti, specialmente di quelli pericolosi ha sempre avuto un ruolo importante in Europa - ci dice l’analista di Frost & Sullivan Karthikeyan Ravikumar -. La modifica del concetto di rifiuto pericoloso nel Catalogo Europeo dei Rifiuti sembra abbia portato una serie di benefici al mercato dello smaltimento dei rifiuti pericolosi, in sostanza ampliando la stessa definizione fino ad includere anche il terreno contaminato a questa lista. Cio’ ha ovviamente aumentato il volume di rifiuti nel mercato dello smaltimento. L’introduzione della direttiva sulle discariche nel 2002 ha avuto un impatto notevole nella creazione di tecnologie alternative per lo smaltimento e ha infatti ridiretto rifiuti destinati alle discariche verso tecnologie alternative come il termico, il fisico/chimico, la stabilizzazione e il riciclaggio”.

Ma come vanno le cose nello specifico di alcune nazioni europee? Lo smaltimento di rifiuti pericolosi e’ un fattore economico di grande rilievo in Germania, con piu’ di 1,000,000 di addetti impiegati in questo settore e con un giro di affari che nel 2007 ha superato i 2 miliardi di dollari. I volumi totali di rifiuti smaltiti nel 2007 ammontano a piu’ di 11 milioni di tonnellate. “Una serie di politiche ben sviluppate, leggi adeguate e infrastrutture appropriate hanno fatto della Germania una delle nazioni piu’ dominanti nel mercato dei rifiuti pericolosi - continua l’analista di Frost & Sullivan Ravikumar -. Una rete infrastrutturale di prim’ordine ha contribuito, inoltre, a fare della Germania una destinazione chiave per i rifiuti in Europa. La crescente produzione di rifiuti, leggi sempre piu stringenti e impianti di smaltimento inadeguati in altre nazioni europee specialmente nell’Europa dell’Est ha contribuito a questo export verso la Germania. Questa e’ una tendenza che continuera’ a svilupparsi vista la forte crescita industriale di alcuni Paesi dell’Est Europeo i quali sono anche visti come target potenziali per un futuro sviluppo”.

Il Regno Unito e l’Irlanda seguono a ruota e sono secondi con un mercato valutato intorno ai $1.10 milardi nel 2007. Questi due Paesi hanno tradizionalmente preferito il sistema delle discariche visto il basso costo e la piena disponibilita’ di siti adatti allo smaltimento. Questa dipendenza e’ stata radicalmente cambiata con l’introduzione della Direttiva sulle discariche del 2004. Dalle discariche si e’ andati verso tecniche alternative come riciclaggio o trattementi fisico/chimici dei rifiuti pericolosi, un fenomeno del resto osservabile in tutt’Europa.

La decisione storica delle autorita’ francesi di incentrare le proprie risorse verso l’incenerimento e la valorizzazione dei rifiuti pericolosi ha fatto si’ che lo smaltimento termico dei rifiuti e’ il metodo preferito in Francia. Il mercato dei rifiuti pericolosi e’ il terzo mercato d’Europa con un valore pari a 909 milioni di dollari nel 2007. La Francia e’ emersa quale centro europeo di rilievo nell’importazione e smaltimento dei rifiuti pericolosi specialmente per quei Paesi Europei privi di tali infrastrutture. Una riduzione delle restrizioni nell’importazione di questi rifiuti e l’ampia capacita’ hanno fatto della Francia una delle destinazioni preferite nel trattamento e smaltimento.

L’Italia, la Penisola Iberica, il Benelux, le regioni alpine, la Scandinavia sono comunque mercati di rilievo. Prevista in tutta Europa una crescita stabile per i prossimi sette anni.

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