Google Play Edicola, l'informazione a portata di mano

Annunciata solo una manciata di mesi fa, è arrivata anche per il mercato italiano l'applicazione di Google per avere a portata di palmo riviste e quotidiani. Si chiama Google Play Newsstand, ma è già stata ribattezzata con un italianissimo Google Edicola ed è proprio quel che promette: un unico aggregatore di tutte le principali fonti di informazione, pronte per essere lette da un qualsiasi dispositivo android. Quotidiani, Magazine, ma anche blog e siti internet, riuniti per garantire il massimo accesso alle news di ogni tipo.

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Sono più di 1900 i titoli disponibili, tra fonti gratuite e a pagamento. Dalla consolle di Newsstand si potranno infatti consultare anche i giornali presso cui abbiamo già sottoscritto un abbonamento. Senza pretesa di essere esaustivi, i nomi sono importanti: dal New York Time al Financial Times, The National Post, fino ad arrivare alla mondana Vanity Fair. 
Attualmente per la versione italiana non è disponibile un accesso completo a queste risorse, per il momento limitate al mercato statunitense, canadese, inglese e australiano, ma i contenuti cui è possibile accedere sono comunque molti.

Screenshot Google EdicolaL'applicazione è scaricabile gratuitamente dal market place Google Play. Per il momento è compatibile con un numero limitato di dispositivi, ma è questione che sarà risolta a breve. 

I primi screenshot diffusi in rete lasciano trasparire la volontà di fornire agli utenti android una vera e propria centrale informativa, dalla quale non solo avere sotto mano tutti gli abbonamenti, le riviste e le ultime notizie, ma potendo accedere con il proprio device ad approfondimenti interessanti anche sotto forma di contenuti multimediali.
Non solo giornali, ma blog, curiosità e tanto altro, raggiungibile e organizzabile a proprio piacimento, anche attraverso un apposito aggregatore di feed RSS.

L'idea non è nuova: non solo il catalogo di Google Play prevedeva prodotti con funzioni simili (penso a Current e Play Magazine), ma già ci aveva provato Apple nel 2011, con l'omonima Edicola.
Allora mancava la funzione di aggregatore e l'apprezzamento degli utenti iOs non ha dato i risultati sperati, tanto che in casa Mela si sta ripensando l'applicazione e si parla in modo insistente di una sua eliminazione.
Google ci riprova presentando un unico prodotto che mira a sostituire tutte le applicazioni di genere, anche e soprattutto quelle native, che in passato erano necessarie per usufruire dei singoli abbonamenti news (obiettivo che, come vedremo, è ancora lontano dall'essere raggiunto).

Visivamente, l'interfaccia ricorda molto da vicino il Google Play Movie e si inserisce appieno nel restyling avviato dall'azienda, che sembra guardare anche ai "rivali" di Facebook: la barra posta sul lato superiore richiama apertamente l'ormai noto blu di Zuckerberg e soci.
I richiami non finiscono qui: a molti ricorda, per le funzioni disponibili, Feedly e Flipboard, anche se in questo caso è assente la possibilità di integrare l'applicazione con i principali social network.

L'accesso all'applicazione è semplice e davvero intuitivo, anche perché la progressiva stardardizzazione delle applicazioni della famiglia di Big G, consente agli affezionati di approcciarsi ad ogni novità con una tranquillità e sicurezza molto superiori al passato: i comandi sono ben individuabili, i menu sono strutturati sempre nello stesso modo e al primo avvio sembra già di conoscere perfettamente il nuovo prodotto.

Ogni pagina è stata appositamente adattata alla visualizzazione su dispositivi portatili e sarà possibile accedere a tutti i contenuti, compresi video e approfondimenti, sfruttando comodi swype laterali.
Al di là dei problemi ancora esistenti, che vedremo tra poco, un plauso va senza dubbio al team di progettazione di Google, che ancora una volta ha creato un prodotto facilmente fruibile, con animazioni soft, in perfetta aderenza con quanto si vede, ad esempio con Google Now.

La presenza di un aggregatore di Feed RSS e il continuo richiamo, inevitabile, a precedenti prodotti, non deve tuttavia trarre in inganno: la nuova Edicola non è una riedizione di precedenti esperienze, tanto meno una semplice reincarnazione del vetusto e dismesso Google Reader. 
Accedendo non si avrà a disposizione uno scarno elenco di Feed, né si tratta semplicemente di una app di condivisione. 
Google Newsstand ha il non semplice obiettivo di mettere i consumatori a proprio agio rispetto agli abbonamenti digitali, che siano gratuiti (come avviene principalmente per i blog) o a pagamento.
Il grosso limite, da questo punto di vista, sembra essere la necessità di reperire le fonti informative attraverso la funzione di ricerca o esplorazione. 
Non è cioè possibile aggiungere un feed RSS relativo ad un blog che si sta leggendo e che si trova interessante, semplicemente "annotandolo".

La possibilità di personalizzare l'applicazione e l'esperienza di lettura è uno dei principali punti a favore di Google Newsstand. 
Non solo tramite la scelta di categorie di interesse (affari e finanza, sport, intrattenimento, moda e motori, cucina, tanto per citare le più note, ma anche arte e fotografia), ma grazie ad un software di riconoscimento che permette,con un costante autoapprendimento, di individuare le notizie che potrebbero piacere all'utente. 
Un passo ulteriore rispetto alla solita funzione Esplora, accessibile nella sezione Leggi, che promette, questo almeno stando alle dichiarazioni ufficiali di Google, di fornire al lettore una serie di suggerimenti di lettura e abbonamenti in grado di rispondere compiutamente ai suoi gusti: più si legge, più si selezionano categorie e si eseguono ricerche, più l'applicazione imparerà a riconoscere i nostri interessi e ci proporrà contenuti personalizzati.

Nella pagina di gestione Le mie notizie, sono raccolte in una schermata, tutte le icone corrispondenti ai singoli abbonamenti sottoscritti. 
Basterà selezionane una per accedere non solo alle notizie, ma ai suggerimenti e agli approfondimenti. 
Visivamente appare molto lineare e chiara, senza icone di difficile interpretazione, dato che ogni fonte di notizie viene chiaramente rappresentata dall'icona ufficiale e, al di sotto, è presente una didascalia esplicativa.
La pagina è perfettamente personalizzabile: le funzioni Sposta in alto, Rimuovi, Condividi, sono disponibili in un normale menu a tendina.
Basta però selezionare un'icona per entrare in un ambiente informativo del tutto nuovo, molto piacevole, sfogliare le pagine dei quotidiani o dei magazine, leggere gli ultimi post dei nostri blog preferiti, senza alcun disagio dovuto alla portabilità del dispositivo che stiamo utilizzando.
Con un clic si può approfondire una notizia, conoscerne i collegamenti, vedere immagini e video collegati e, soprattutto, decidere di sottoscrivere un abbonamento.
E' questa infatti la principale novità rispetto alle precedenti News Apps della casa di Mountain View. Ricordiamo infatti che nella precedente versione dello strumento, quella di Current, questa opzione non era contemplata e la possibilità di guadagno per gli editori era limitata agli introiti provenienti dalle inserzioni pubblicitarie.

Tra le opzioni, desta particolare interesse Conserva sul dispositivo, identificata da una pin (una puntina), che permette appunto di mantenere nella memoria del device il contenuto selezionato, rendendo finalmente possibile la lettura offline di qualsiasi tipo di news, o di magazine. 
E' una funzione molto utile, specie in situazioni di scarsa copertura o in presenza di abbonamento per il traffico dati non esattamente economico. Non ci sarà più il rischio di perdere una sola pagina o di dover interrompere la lettura per il malfunzionamento della rete.

E se mentre sei intento nella consultazione vieni interrotto, nessun problema: ci pensa il segnalibri, che ti permette di annotare un articolo o un contenuto ed accedervi in un secondo momento, anche off line, quando avrai più tempo a disposizione. 
Questa funzione in particolare trova in rete un buon livello di apprezzamento, consentendo agli utenti di non perdere nemmeno una notizia e contribuendo a rendere l'operazione di aggiornamento continuo delle informazioni e delle news davvero molto smart.

Nel panorama dei prodotti Google, Newsstand va a sostituire essenzialmente la precedente applicazione Google Play Current. E' la stessa società ad affermarlo, presentando il nuovo prodotto come un aggiornamento del precedente.
Questa circostanza ha gettato la rete nello scompiglio: sebbene dal quartier generale di Mountain View siano giunte rassicurazioni convinte sulla possibilità di eseguire un upgrade pressoché automatico tra un prodotto e l'altro. In pratica tutte le sottoscrizioni già attive dovrebbero essere riconosciute in automatico da Current a Newsstand.

Le prime reazioni degli utenti non sembrano però completamente positive.
Già nella giornata del 21 Novembre, proprio a ridosso del lancio, nella pagina dedicata di Google Play Italia si potevano leggere i commenti non lusinghieri.
Tra chi si lamenta del mancato funzionamento e chi ancora si chiede come funziona, spicca la lamentela di una ragazza che segnala un bug relativo proprio all'upgrade: al momento, almeno per qualche dispositivo, sembra non funzionare correttamente, senza contare che su Google campeggia, ancora scaricabile, il già conosciuto Current. 
Gli utenti si trovano così con due applicazioni che offrono il medesimo servizio.

Non solo, a far storcere il naso ai più, è per ora il fatto che qualsiasi operazione di customizzazione richiede l'accesso alla nuova app: gestire le proprie letture, rimuovere i feed preimpostati, aggiungere blog e, soprattutto, sottoscrivere abbonamenti, non è possibile tramite Google Play.
Sebbene sulla Home dello store sia disponibile il tag Edicola, manca ancora una compiuta integrazione e sincronizzazione tra le interfacce web/desktop e l'applicazione. 
Tra le difficoltà iniziali, ad esempio, si sottolinea molto la presenza di abbonamenti in versione trial preinstallati "di serie", che non sono cioè selezionati in base ad un target di utenti ben individuato (il blogger Evan Dashevsky, ad esempio, si lamenta di essere destinatario di un abbonamento alla rivista femminile canadese The Kit) e che non è possibile eliminare direttamente da Google Play.

Si tratta con tutta probabilità, di difficoltà momentanee, che saranno risolte con le successive release e man mano che il servizio si diffonde e raggiunge la piena operatività, non solo in Italia. 

Diverso è il discorso sui difetti intrinseci, che anche all'estero sono stati sottolineati dai blog specializzati. 
Sebbene Google Newsstand si presenti come un netto passo avanti rispetto all'Edicola di Apple, sconta ancora molti limiti, che la tengono ben lontana dalla pretesa di rappresentare la migliore soluzione per gestire i propri abbonamenti. 
Essere davvero sempre aggiornati potrebbe risultare difficile e richiede comunque di accedere a un gran numero di applicazioni e siti esterni.

Le applicazioni specifiche per la gestione degli abbonamenti (messe in campo direttamente dal giornale o dalla rivista scelti) restano infatti disponibili sullo store e spesso risultano molto più "robuste" e funzionali dell'aggregatore di Google. 
Resta poi da colmare il vuoto lasciato dalla mancata adesione di molti importanti quotidiani (uno fra tutti i Chicago Sun-Times), che sono tuttora consultabili solo tramite web o attraverso l'applicazione dedicata.

Come ha fatto efficacemente notare Michael Rolnick, alla guida di Down Jones & Co., la duplicazione di applicazioni ingenera confusione
Prendiamo ad esempio un utente che decida di cercare, tramite il proprio device mobile, il Wall Street Journal. 
Egli si troverà di fronte due applicazioni, non perfettamente sostituibili l'una all'altra: le due diverse piattaforme infatti, offrono una esperienza di lettura davvero diversa e il rischio è quello di trovarsi a dover scaricare entrambe per avere a disposizione un pieno accesso al proprio abbonamento.
I ritorni negativi in termini di funzionalità sono notevoli, specie considerando che, nel caso specifico, l'app dedicata al WSJ è molto pesante e male si adatta alla gestione su device Android di basso profilo.

Molto dipende comunque dalla reazione alla novità degli editori coinvolti. 
Uno spiraglio positivo si vede innanzitutto là dove i quotidiani potrebbero non trovar più conveniente mantenere un'applicazione nativa (che va aggiornata e curata), quando Google predispone una alternativa valida ed efficiente che ha, inoltre, il notevole pregio di essere preinstallata sui dispositivi android di nuova produzione.


New York TimesE' il caso, ad esempio, del New York Times, la cui app risulta addirittura ridondante dopo l'arrivo di Google Edicola che, in pratica, ne replica le funzionalità e che potrebbe essere un ottimo metodo per convertire gli occasionali visitatori in abbonati.
Da questo punto di vista giornali e riviste ci mettono impegno, premettendo in molti casi di usufruire di una prova gratuita di un mese. Il resto dovrà farlo la forza attrattiva di Goole.

Insomma, c'è ancora molto da fare.
L'intenzione di farne un prodotto di punta di casa Google c'è tutta, basta guardare alle importanti collaborazioni e al fatto che, almeno secondo quanto si vocifera, l'obiettivo dell'azienda è decisamente ambizioso: battere, sul suo stesso terreno, la concorrente Apple, rendendo disponibile Google Play Newsstand anche per gli utenti iOs già nel 2014.

Quello che fa in qualche modo sorridere oltre a mettere in allarme i difensori della privacy, è che Google, proprio all'indomani della conclusione delle vicende giudiziarie relative alla vicenda dei cookie di Safari, si lanci in questa nuova avventura sottolineando apertamente che si tratta di una applicazione che, in base ai dati di navigazione, impara a conoscere l'utente e ad identificarne i gusti.
Nell'ambito limitato di Google Edicola è sicuramente una funzione interessante (per altro pare operi egregiamente già dopo le prime letture), ma solleva qualche legittimo dubbio sul gran numero di dati che in questo modo arriveranno ancora una volta a Mountain View, specie considerando che l'azienda non ha mai chiarito compiutamente la propria posizione e ha chiuso la questione a suon di patteggiamenti.

ALTRE RISORSE
Il sito dell'autore dell'articolo e l'originale.

Link: http://www.pratowebagency.it/google-play-edicola-le-immagini/
Pubblicato il 05/12/2013