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Di Tommaso e Cervellone: quando il simracing abbatte la disabilità e VINCE!

Chi scrive sa bene cosa significa sentirsi "diverso" rispetto agli altri. E sa anche bene che, più degli altri, chi si trova in una situazione di disabilità, si sforza e si impegna al massimo per superare qualsiasi barriera.
del 12/12/22 -

Ricordo ancora perfettamente il giorno in cui mi dissero che stavo perdendo la vista a causa di una rara malattia. Tra le tante cose, significava che non potevo più correre in pista. E correre per me era quasi tutto. Fu un giorno tragico del 1990, avevo 20 anni.

Da quel giorno iniziai terapie sperimentali che almeno mi hanno permesso di non perdere completamente la vista. Oggi sono ipovedente ed ho diversi problemi, ma sono fortunato rispetto a tanti altri, perchè vedo abbastanza da poter scrivere questo articolo. E per poter guidare al simulatore.

La mia tenacia fu infatti ripagata nel 1992, quando usci F1 Grand Prix di Geoff Crammond: mi sembrò un miracolo, perchè potevo tornare a correre in pista ! Da allora il simracing ha fatto un balzo in avanti epocale, ma sopratutto io ho capito che, non avendo abbastanza talento, forse era meglio occuparmi di simracing da una scrivania senza volante in mano ! 🙂 E nel 1999 nacque DrivingItalia, ma questa è un'altra storia...

Quando scrivo i regolamenti dei campionati che gestisco, come ad esempio il Campionato Italiano GT4 ACI ESport, che si concluderà fra pochi giorni sulla pista del COTA, faccio sempre molta attenzione a non inserire barriere artificiali per quei piloti che si troverebbero esclusi da certe scelte. Per esempio obbligare l'uso del cambio manuale non significa nulla per la maggioranza, ma potrebbe significare non poter correre per qualcun'altro...

Quasi per caso, ho scoperto nel Campionato Italiano GT4 ACI ESport due simdrivers molto più bravi di me: non solo nelle prestazioni in pista (quello era facile!), ma per tenacia, forza di volontà, impegno e la caparbietà del non voler mollare MAI. Quindi ho deciso di fare due chiacchiere con loro, non solo per curiosità, ma perchè di buoni esempi c'è sempre bisogno nella vita e non si finisce mai di imparare. 😉

Il simracing è uno sport decisamente e totalmente inclusivo, a tutti i livelli. Uno dei suoi pregi più grandi è probabilmente quello di abbattere ogni tipo di barriera di disabilità. Non solo, perchè permette ai simdrivers con handicap, di gareggiare persino alla pari con i colleghi piloti virtuali normodotati... e di batterli !



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