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Sei mostre fotografiche a Rivanazzano Terme dal 10 al 18 settembre 2011.

Sei fotografi saranno presenti alla quarta edizione della Settimana della Fotografia di Rivanazzano Terme, anche con una mostra di riproduzioni di foto d’epoca e macchine fotografiche antiche.
del 11/08/11 -

Prosegue con successo la "Settimana della Fotografia" a Rivanazzano Terme, giunta quest’anno alla quarta edizione e che si terrà a settembre nella località termale oltrepadana.
Sei le mostre fotografiche, che saranno allestite nel Teatro Comunale di Rivanazzano, nella Biblioteca Civica Paolo Migliora, alle Terme di Rivanazzano, nei locali della Stazione di Salice, all’Albergo Ristorante Selvatico e alla Galleria Antica Rus’.
Gli autori dei quali potremo ammirare l’opera sono Ivano Bolondi, Laura Caserio, Eugenio Marchesi, Alberto Reina, Valeria Vidari e Andrea Delfrate
Con la Settimana della Fotografia, il "Circolo Fotoamatori Rivanazzanese" si propone di diffondere la fotografia esponendo le opere di fotografi di fama nazionale ed internazionale e di coinvolgere i gruppi fotografici del territorio, nella cornice di Rivanazzano Terme, valorizzando, nel contempo, spazi culturali e non, quali il Teatro Comunale, la Galleria Antica Rus, la Biblioteca, le Terme, il Ristorante Selvatico e la Stazione di Salice, aprendoli alle mostre fotografiche.
Queste mostre riscuotono grande interesse di pubblico, per questo il "Circolo Fotoamatori Rivanazzanese" intende continuare a far conoscere artisti che con le loro mostre contribuiscono ad esaltare quell’espressione culturale che è la fotografia.
L’evento è patrocinato dal Comune di Rivanazzano Terme, dalla FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, e dalla Provincia di Pavia.

La F.I.A.F. ha riconosciuto il lavoro svolto in questi anni dal Circolo Fotoamatori Rivanazzanese ed il 20 maggio 2011 ha nominato Laura Disperati - presidente del CFR - “benemerito della fotografia italiana” quale riconoscimento della sua attività a favore della fotografia e della F.I.A.F. stessa.
Laura Disperati è socia del circolo fotoamatori rivanazzanese dal 1990. Ha cominciato a fotografare in modo amatoriale agli inizi degli anni ’80, poi passione e creatività sono diventate le sue regole di vita, tanto da diventare una vera attività culturale. La sua ispirazione fotografica sta nel cogliere con lo sguardo i momenti e congelare le sue emozioni in una fotografia. È attirata dai particolari e da quello che le cose o le persone le vogliono comunicare. Ha fotografato attivamente, partecipato a mostre, concorsi e manifestazioni ottenendo numerosi riconoscimenti, il più importante a livello nazionale il conferimento dell’onorificenza F.I.A.F. 2010 “BFI - benemerito della fotografia italiana”.



Gli autori

Ivano Bolondi vive a Montecchio Emilia (Reggio Emilia) dove è nato. Fotografa dagli inizi degli anni settanta e dai primi anni ottanta ottiene importanti riconoscimenti nei maggiori concorsi nazionali ed internazionali. Nel 1992, gli è stata conferita dalla F.I.A.F. (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), l’onorificenza A.F.I. (Artista Fotografo Italiano). E’ stato designato dalla F.I.A.F. Autore dell’anno 2005 e Maestro della Fotografia italiana (MFI) nel 2007.
Sue opere sono conservate presso l’Istituto di Cultura Brasile-Italia di Recife, l’accademia Carrara di Bergamo, il C.S.A.C. (Centro Studi Archivio della Comunicazione) dell’Università di Parma, il mim (Museum in Motion) a S. Pietro in Cerro di Piacenza e sono state pubblicate su diversi libri, monografie, riviste e testi universitari.
E’ direttore artistico de “L’Estate Fotografica di Torri del Benaco”; di “Garda Photo” in provincia di Verona, e di “Arte Photo” a Cento di Ferrara.
Mostra DENTRO LA CITTA’ (di Massimo Mussini)
…Abbandonato da tempo il ruolo di collezionista di immagini ricordo, abbandonato anche l’uso di una fotografia mirata a sottolineare le differenze (la miseria, il folclore, il meraviglioso o semplicemente il diverso) dei paesi in cui ha viaggiato, e rinunciato infine anche al compito di comunicare come un fotoreporter, la realtà quotidiana dei luoghi, ha decisamente optato per viaggiare in se stesso. Le sue immagini pertanto cercano – ed evidenziano – quanto di costante egli è in grado di cogliere sul piano psicologico dei luoghi visitati… Le sue fotografie tentano dunque di mettere in rilievo soprattutto questi aspetti e lo fanno attraverso una scrittura che per l’uso del mosso, dello sfocato, del particolare astrattizzante, del colore a volta forzato – sotto tono o sopra tono – fa perdere alle immagini l’aura realistica tipica del genere. Non è infatti con il senso della vista che questi aspetti dell’uomo possono essere individuati, ma soltanto con la sensibilità interiore; e non è con lo strumento dell’immagine rispecchiante la realtà naturale, che tali sensazioni possono essere trasmesse.


Laura Caserio, autrice Vigevanese, si avvicina al mondo della fotografia nel 1995 all’età di 20 anni. Impara a scattare da autodidatta con una reflex analogica manuale, sentendo crescere passo dopo passo questa grande passione. Nel 2006 passa alla tecnologia digitale, sino ad arrivare negli ultimi anni alla sperimentazione dell’audiovisivo, una forma di espressione che unisce immagine e suono. Appartiene al Gruppo Fotoamatori Cassolese e partecipa da anni a concorsi fotografici con buoni risultati. Non disdegna qualsiasi genere fotografico nonostante prediliga fotografare la gente in quanto solo le persone hanno quella magia dentro di sé che sa arrivare al cuore.
Oggi il suo interesse si mantiene vivo su tutti i campi sopraccitati, sia audiovisivo che fotografico, sia analogico che digitale, in quanto sono tutti modi di esprimersi, diversi ma al tempo stesso complementari.
La mostra “New York, la vita continua” nasce da un viaggio di piacere e dall’intento di raccontare qualcosa di diverso di una città ampiamente sfruttata fotograficamente.
Ci sono cose di New York che vanno oltre i grattaceli e gli status symbol americani; non è vero che tutto è tornato come prima dell’11 settembre 2001, l’apparenza inganna.
La vita continua ma se si osserva attentamente si percepisce nella gente una paura silenziosa, una strana tensione nell’aria, poliziotti ovunque, controlli in qualsiasi struttura pubblica, è qualcosa che ha segnato l’anima dei newyorchesi in modo indelebile. Per questi motivi la scelta della stampa in bianco nero; i colori di questa immensa metropoli sono spesso fuorvianti a dispetto di una cronaca di vita e indagine dell’anima.
Una selezione di 4 immagini di questa mostra è arrivata 1°classificata nel Tema Libero del 15° Concorso Nazionale di Mortara e 2° classificata al Concorso di Cossato oltre ad altri riconoscimenti come opere segnalate.


Eugenio Marchesi è nato a Casteggio (PV) dove attualmente risiede e lavora come consulente e fotografo. Fotografo professionista dal 1986, specializzato nella produzione di immagini destinate alla comunicazione visiva ed alla promozione di attività e prodotti, collabora con aziende di vari settori produttivi, commerciali e del terziario.
Dal 1998 affianca all’attività professionale su commissione un’attività di ricerca personale in
campo fotografico iniziando anche una sporadica attività espositiva con una prima mostra a Pavia e successivamente in altre località. Recentemente ha avviato una collaborazione con alcune gallerie d’arte ed ha partecipato ad esposizioni collettive anche in altri paesi europei.
Temi costanti della sua ricerca sono: paesaggio, architettura, acqua, natura, effetti del trascorrere del tempo sulla materia e sugli oggetti, mutazione continua dell’aspetto dei luoghi.
Alle immagini catturate durante viaggi ed escursioni nell’Europa occidentale se ne aggiungono
altre appositamente realizzate in studio in base al filo conduttore della ricerca del momento.
Oltre alle immagini di tipo figurativo l’interesse personale si espande verso la produzione di fotografie di impatto grafico, costituite a volte da pochi elementi, spesso decontestualizzati e portati verso l’astratto. Abbondante è il ricorso alla sovversione cromatica ed alla elaborazione digitale, spinta talvolta fino alla dissoluzione delle immagini originali.
In seguito le ricomposizioni danno origine a complesse emanazioni di ispirazione onirica, oppure a immagini dal contenuto ironico e paradossale, visibilmente polemico e teso a sottolineare situazioni esasperate e contraddizioni del nostro modo di vivere.
La sua tendenza attuale è indirizzata alla produzione di stampe “giclée” a pigmenti in quanto dotate di elevata stabilità cromatica garantita dai produttori delle materie prime, a tiratura limitata, dichiarata e garantita, eseguite per lo più su carte cotone e tele speciali presso laboratori qualificati oltre che direttamente nel suo studio.
La mostra è intitolata “Poesie senza parole e musica per gli occhi”. Si tratta di una duplice serie di immagini abbinate di cui una in bianco e nero e l’altra a colori.


Alberto Reina è nato a Vigevano dove vive e lavora. È appassionato di fotografia di spettacolo (teatro , danza , musica). Negli anni ha maturato esperienze anche in altri campi della fotografia di sport, moda, ritratto, macro, fotografia all’infrarosso, industriale ed altre.
Titolo della mostra: Fruit Splash.
Ciliegie, limoni, uva, poi banane, fragole, rapanelli, zucche, zucchine e peperoncini che si tuffano allegramente in acqua, quell’acqua che per tutti gli esseri viventi è elemento indispensabile di vita, ma che spesso è anche gioco e divertimento. Questi i soggetti della mostra “Fruit Splash” del fotografo Alberto Reina. Una serie di “nature morte”, foto “still life” che vogliono invece sembrare “vive”, anzi “vivissime”, poco “still” e molto “life”.


Valeria Vidari, nasce a Vigevano nel 1980. Fin da piccola viene trascinata dalla passione dei genitori per i viaggi. Si innamora letteralmente della “gente” e del “mondo” e con questa curiosità si avvicina alla fotografia con l'intento di catturare tutte quelle emozioni che passo dopo passo vive. Negli ultimi anni la sua ricerca fotografica l'ha portata sempre più vicino ad eventi e momenti di vita. Dal lavoro qui proposto emerge la sua capacità di cogliere i particolari e quei dettagli che solo chi entra in empatia con il luogo può catturare.
Titolo della mostra: Frammenti - Siviglia, Aprile 2010 - Semana Santa


Andrea Delfrate, fotoamatore, appassionato cultore dell’arte fotografica e collezionista di strumenti fotografici usati per la sua realizzazione, colleziona macchine fotografiche di ogni epoca, soprattutto del periodo che va dalla metà dell’800 alla metà del ‘900, prevalentemente di fabbricazione europea (tedesche, italiane, inglesi, francesi, ecc.).
Insieme alla macchine, colleziona fotografie della stessa epoca delle macchine fotografiche, fotografie che riproduce ed ingrandisce personalmente mantenendo il più possibile le tonalità delle foto originali. Alcune di queste fotografie sono esposte insieme alle macchine fotografiche.


L'inaugurazione e la presentazione della “Settimana della Fotografia” si terranno sabato 10 settembre al Teatro Comunale di Rivanazzano, alle ore 16.30. La presentazione sarà moderata da Laura Disperati, presidente Circolo Fotoamatori Rivanazzanese.

Seguirà un rinfresco al Ristorante Selvatico.

Le mostre saranno visitabili dal martedì al venerdì dalle ore 16:00 alle 19:00, il sabato e la domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00.

Per maggiori informazioni: [email protected] - http://www.rivafoto.com/



Rosita Viola


Rocca Susella, agosto 2011


Ufficio stampa Settimana della Fotografia
Rosita Viola – Agenzia Promoemozioni
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