Nokia play intervista Riccardo Taraglio, direttore artistico del Festival Celtica

Nokia play intervista Riccardo Taraglio dell’Associazione culturale Clan della Grande Orsa e direttore artistico di Celtica Valle d’Aosta.
del 04/05/11 -

Nokia play intervista Riccardo Taraglio dell’Associazione culturale Clan della Grande Orsa e direttore artistico di Celtica Valle d’Aosta.

Nokia play: Come si riesce a difendere una cultura vicina allo spirito e alla natura nel mondo in cui viviamo oggi?

Riccardo Taraglio: Niente di più semplice! Lo spirito non è qualcosa di invisibile e fumoso che sta lontano da noi e dalla realtà in cui viviamo, ma è la capacità umana di dare un significato a ciò che ci circonda, è ciò che ci spinge ad agire, è quel calore e forza che sta alla base dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. Ecco che riportare l’attenzione sullo spirito così inteso “alla celtica” è ridare dignità a ogni persona e a ogni esperienza. Per quanto riguarda la Natura oggi ne abbiamo tutti esperienza grazie alle vacanze (mare, montagna, laghi, parchi) solitamente in contatto con luoghi di Natura, ma è bene considerare come “Natura” anche le esperienze di base della nostra esistenza come mangiare, respirare, avere relazioni, cambiare, soffrire, amare.

N. p.: Come una passione può diventare stile di vita?

R. T.: Per i Celti antichi la Forza (sia quella fisica, ma anche e soprattutto quella interiore, quella dell’ispirazione, dell’arte, della poesia, della musica, della conoscenza) era ciò che spingeva gli esseri umani a esprimersi ed entrare in contatto con la Vita e perciò la passione del singolo era manifestazione di quella Forza. Quando qualcosa interessa la tua mente, suscita emozioni, infiamma i tuoi sentimenti e guida le tue azioni ecco che lo stile di vita diviene una conseguenza ovvia. Non è mettendosi un abito celtico antico o radendosi il capo alla foggia del Druidi che fa di una persona l’incarnazione di uno ‘stile celtico’, ma è il suo modo di pensare, di percepire la vita e affrontarla, vivendo con fierezza e dignità ogni evento che capita. Ecco cos’è uno ‘stile celtico‘ vissuto con passione.

N. p.: Come descrivereste la comunità italiana – celtica che vi segue da oltre 10 anni? Ci sono differenze con il pubblico di altri paesi europei?

R. T.: Descrivere la comunità celtica italiana è difficilissimo perché bisognerebbe parlare di ciascuna persona e del suo stile di vita, di come interpreta ciò che lo appassiona del mondo celtico. Ognuno di noi è un mondo diverso dagli altri e in tale differenza sta la ricchezza del fenomeno celtico. Il pubblico italiano segue con passione e sano divertimento il fenomeno celtico e giudica istantaneamente, si potrebbe dire ‘di cuore’, ciò che vive e ascolta e restituisce con generosità il dono della musica e della cultura che riceve. Gli artisti stranieri amano CELTICA Valle d’Aosta perché il pubblico italiano li fa divertire mentre loro offrono la loro arte. In altri luoghi d’Europa spesso il fenomeno celtico è stato vissuto come contrapposizione a un centralismo dello stato e quindi più come una differenziazione dagli altri. Da noi c’è stato un breve momento e tentativo di viverlo così, ma per fortuna il messaggio che è passato e di tutt’altra natura e ruota piuttosto nel vivere il celtismo in se stesso piuttosto che ‘contro’ qualcos’altro.

N. p.: Quali sono le parole chiave di questa edizione del festival?

R. T.: Musica. Incontri. Bellezza. Immagina di vivere un festival in un magnifico bosco e, davanti al palco, alza lo sguardo e lascia che si perda nelle nuvole e nell’azzurro dopo aver seguito la linea delle montagne più alte d’Europa. Immagina di essere circondato da persone che sono lì per vivere quelle stesse emozioni e incontrale.

N. p.: Come si fonderanno musica e spiritualità tra un appuntamento e l’altro?

R. T.: Attraverso incontri e conferenze, esperienze e concerti in un susseguirsi dal mattino a notte fonda di un intreccio continuo che prima o poi ti fa perdere il senso di ciò che è spirituale e ciò che non si considera tale. Come detto poco prima, per i Celti lo Spirito è nella Materia, in tutto ciò che si vive e quindi essere a CELTICA, e viverne ogni momento intensamente, è vivere la spiritualità. La musica celtica nasce essenzialmente per ballare, muoversi, far incontrare. CELTICA è appunto l’incontro con lo spirito come viene inteso nel modo ‘celtico’ e la musica è il linguaggio di quell’incontro.

N. p.: Come verranno accolti i profani e i curiosi?

R. T.: Con le parole del poeta irlandese W.B.Yeats che decorano lo striscione all’ingresso: “Non vi sono estranei qui, solo amici che non abbiamo ancora incontrato”.

Sito ufficiale: celtica.vda.it
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