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Marco Masini e la sua storia musicale su un palco lungo venti anni

Marco Masini festeggia i suoi 20 anni di carriera nel doppio cd più dvd live “Un palco lungo… 20 anni”, a conferma della sua grandezza d’artista nella dimensione dal vivo, molto congeniale per le sue indiscutibili capacità interpretative.
del 28/01/11 -

Marco Masini festeggia i suoi 20 anni di carriera nel doppio cd più dvd live “Un palco lungo… 20 anni”, a conferma della sua grandezza d’artista nella dimensione dal vivo, molto congeniale per le sue indiscutibili capacità interpretative.

All’inizio del disco, esordisce: ‘Sono felice di concludere questo tour, iniziato ad Aprile, a Firenze, la città più importante per me perché non mi ha solo regalato la vita, ma anche la cultura, lo spirito, l’ironia, la voglia di vivere e tutto questo me lo avete regalato voi in vent’anni. Ci sono tanti motivi per i quali noi artisti facciamo le tournèe, sicuramente per cantarci e divertirci e cominciare a conoscerci, ma la vera ragione, Il vero motivo per cui ci troviamo qui è perché ci vogliamo bene’.

Propone i suoi brani, specialmente quelli del primo periodo, con i suoi testi duri e diretti, con la sua voce aspra e potente che esprime in maniera efficace la sua ‘rabbia liberatoria’, da “Disperato” a “Il niente” fino a “Fuori di qui”, “Vaffanculo”e “Bella stronza”.

La sua voce indiscutibilmente cattura, coinvolge, ammalia, suscita in chi ascolta sensazioni che sgorgano dal profondo e trasmette un grande pathos anche quando raggiunge le note più alte del pentagramma.

Non poteva mancare il suo capolavoro “Ci vorrebbe il mare”: delicata poesia che gli ha regalato la soddisfazione di duettarla con la grande Montserrat Caballè, qui riproposta in chiave acustica con lui che si accompagna da solo al piano, una fisarmonica suonata da Antonio Iammarino e il coro del pubblico, da brivido.

Ci sono canzoni nelle quali le persone si identificano e restano nell’immaginario collettivo, ma altre che restano patrimonio di solito dell’artista e che vengano accantonate e non più riproposte in concerto. Masini rispolvera alcune di esse come “Abbracciami”, “Cuccioli”, “La libertà” e “Raccontami di te”, passata quasi inosservata ad un festival di Sanremo di anni fa, inserendole in due medley, uno acustico e uno elettrico.

Lui canta l’amore per se stessi, per il mondo, per gli altri come in “E ti amo”, “Ti vorrei”, “Ti innamorerai” e dedica la bellissima e struggente “Lontano dai tuoi angeli” alla perdita di una persona cara, a sua madre e “Caro babbo”, sul rapporto, prima conflittuale poi risolto, con suo padre o “Fino a tutta la vita che c’è”, un dialogo con il fratello, un invito a non tradirsi.

Sul palco Masini si trasforma, diventa più forte, si racconta al suo pubblico e ricorda i suoi genitori per avergli donato una infanzia e adolescenza felici, riscoprire l’importanza di quei periodi quando si cresce. E le emozioni aumentano quando il pubblico sente la sincerità di chi sta su quel palco da almeno vent’anni, a respirare un reciproco amore.

Ringrazia Giuseppe Dati e la genialità di Giancarlo Bigazzi che gli hanno permesso di raccontare le sue storie e stimolare la sua creatività e propone anche un brano “Gli anni che non hai” scritto occasionalmente con l’apporto di Giorgio Faletti. Ma c’è spazio anche per composizioni più solari.

Un disco godibilissimo che fa da spartiacque a quello che sarà realizzato successivamente. Non ci si può adagiare sugli allori e quindi bisogna pensare ad un nuovo disco.

E lo stesso Masini annuncia: ‘Nel mio prossimo lavoro, credo che cambierà molto il linguaggio. Negli ultimi anni ho scritto testi un po’ troppo metaforici, che volevano essere poetici, ma che sono risultati solo difficili. Voglio tornare al passato con un linguaggio che stia dentro ai parametri di oggi, quindi molto diretto. Sarà un album minimalista, pop-rock e molto meno struggente e smielato, con arrangiamenti essenziali ma suonati con serietà da grandi professionisti. Ci saranno meno cose ma saranno più presenti a se stesse’.



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