Le nuove frontiere della pizza: dalla tradizione all'esotismo
La pizza, simbolo indiscusso della cultura gastronomica italiana, continua a evolversi, spesso in modi che sfidano i limiti del buon senso culinario, suscitando dibattiti accesi tra i puristi e i sostenitori dell’innovazione...
del 01/10/24 - di Diana Cecchi
La pizza, simbolo indiscusso della cultura gastronomica italiana, continua a evolversi, spesso in modi che sfidano i limiti del buon senso culinario, suscitando dibattiti accesi tra i puristi e i sostenitori dell’innovazione. Sebbene la controversia riguardante la pizza hawaiana, con il suo abbinamento insolito di ananas e prosciutto, sembri ormai relegata al passato, nuove varianti continuano a emergere in vari angoli del mondo, talvolta ancora più eccentriche. Tra queste spiccano la pizza al cocomero, recentemente lanciata dallo chef italiano Gino Sorbillo, e la pizza alla banana, tendenza di grande popolarità in Svezia. Queste creazioni gastronomiche stanno alimentando il dibattito su cosa si possa considerare accettabile sulla base di una pizza.
L'evoluzione della pizza hawaiana e oltre
Il caso della pizza hawaiana ha rappresentato un punto di svolta nella percezione di ciò che si può o non si può mettere sulla pizza. Criticata da molti per l’aggiunta di un ingrediente dolce come l’ananas, essa ha comunque trovato un largo consenso, specialmente nei paesi anglosassoni, a tal punto da essere oggi considerata quasi una variazione classica.
Tuttavia, questo esperimento culinario ha aperto la strada a ulteriori evoluzioni, spesso ancor più audaci, che spingono i confini di una tradizione apparentemente intoccabile. La pizza, da sempre simbolo di semplicità e autenticità, sembra così trasformarsi in un terreno fertile per esperimenti gastronomici che mirano a suscitare scalpore, se non addirittura shock.
La pizza al cocomero: un esempio di sperimentazione italiana
La pizza al cocomero, proposta da Gino Sorbillo, rappresenta uno degli esperimenti più recenti che ha scatenato una vasta eco sui social media. Questa combinazione, che unisce l’elemento dolce e succoso del cocomero alla base tradizionale della pizza, ha polarizzato le opinioni: da un lato, c’è chi apprezza il coraggio di osare nuove strade, dall’altro i puristi che vedono in queste varianti una minaccia alla sacralità della pizza.
La scelta del cocomero, frutto estivo per eccellenza, sembra voler evocare un senso di leggerezza e freschezza, ma il risultato finale lascia interdetti molti osservatori. L’Italia, patria della pizza, si dimostra così non immune ai fenomeni di globalizzazione culinaria che hanno portato a combinazioni sempre più improbabili.
La tendenza svedese della pizza alla banana
Se la pizza al cocomero può apparire sorprendente, quella alla banana, diffusissima in Svezia, rappresenta un'ulteriore evoluzione nell’ambito delle sperimentazioni gastronomiche più audaci. Pur essendo un frutto noto per le sue eccellenti proprietà nutritive, come sottolineato dall'approfondimento sulle banane dei Fratelli Orsero che evidenzia la ricchezza di vitamine A, gruppo B, C ed E, oltre all'abbondanza di sali minerali, fino a poco tempo fa difficilmente ci si sarebbe aspettati di vederlo utilizzato su un piatto così emblematico come la pizza.
Questa variante prevede non solo l’aggiunta del frutto, ma spesso viene accompagnata da condimenti come curry e arachidi, creando una combinazione di sapori che sfida ogni convenzione culinaria. Sebbene l’idea di unire dolce e salato non sia del tutto nuova, l’accostamento di un frutto tropicale con ingredienti tipici delle cucine orientali su una base di pizza ha suscitato non poche perplessità, ma anche un inaspettato successo. In Svezia, infatti, questa pizza è considerata una vera e propria prelibatezza e viene servita in numerosi ristoranti.
Un futuro di continua evoluzione
Le varianti di pizza sopra descritte rappresentano solo alcuni esempi di come la globalizzazione e l’inventiva culinaria stiano trasformando anche i piatti più tradizionali in vere e proprie tele su cui sperimentare nuovi sapori e abbinamenti.
Se da un lato queste tendenze possono essere viste come una forma di irriverenza nei confronti della tradizione, dall’altro dimostrano quanto la pizza, con la sua versatilità, possa adattarsi ai gusti e alle culture di tutto il mondo. Lungi dall’essere un fenomeno passeggero, è probabile che il futuro della pizza continui a sorprenderci, esplorando combinazioni sempre più ardite e, talvolta, provocatorie.