Cosa sono i data center e come si possono utilizzare

Sempre più aziende hanno bisogno di proteggere i loro dati sensibili e lo devono fare tramite un metodo comodo e sicuro...
del 13/09/22 - di Diana Cecchi

Sempre più aziende hanno bisogno di proteggere i loro dati sensibili e lo devono fare tramite un metodo comodo e sicuro. Abbiamo sentito tanto parlare di CED (Centri Elaborazione Dati), nonché unità organizzative che comandano, gestiscono e mantengono sempre attive le apparecchiature ed i servizi di gestione dei dati. Questi centri vengono chiamati data center, che rappresentano il perno da cui dipendono i processi e i servizi aziendali, soprattutto per tutte quelle attività medio-grandi che lavorano nel digitale. Il data center può essere privato, ovvero di proprietà dell’azienda che lo utilizza, oppure pubblico, disponibile in modalità outsourcing alle aziende che ne hanno bisogno. Si tratta di un supporto davvero fondamentale per le aziende e la scelta di un data center varia anche in base alla sua classificazione, che può essere di 4 livelli, detti anche TIER.

A cosa servono i data center

Ad oggi tutte le aziende hanno bisogno di avere alle spalle un’infrastruttura di rete che garantisca produttività e continuità. Col tempo i processi di business si stanno digitalizzando sempre di più e questo richiede più sicurezza a livello di dati, che non devono essere assolutamente compromessi. Dal vecchio CED si passa quindi ai data center, all’housing e alla colocation, fino ad una modalità via Cloud a risorse Data Center come servizio. Per un'azienda è molto vantaggioso mantenere il proprio Data Center, spostando i sistemi all’interno di un edificio di proprietà di un provider. In questo modo si cede a terzi la gestione della struttura fisica, assicurandosi che si trova in un luogo sicuro e protetto, non rinunciando però al controllo sui propri dati.

Classificazione dei Data Center

Per poter definire degli standard di riferimento di un data center, The Uptime Institute ha messo a punto un sistema di classificazione dei livelli, in modo da valutare in modo obiettivo l’infrastruttura in termini di affidabilità, sicurezza e disponibilità. Il sistema di classificazione dei Data Center si basa su 4 livelli detti TIER, fornendo un metodo coerente e riconosciuto in modo universale per catalogare le strutture in base a dei criteri unici, andiamo a vedere in che modo si differenziano.

TIER I

Nel TIER I vengono classificate le piccole imprese che hanno un budget ristretto e le caratteristiche di questo livello sono: nessuna ridondanza, 99,671% di uptime e 28,8 ore di inattività all’anno. Esiste un singolo collegamento per la connettività e si possono verificare delle interruzioni, c’è un unico sistema di raffreddamento e un solo percorso per l’alimentazione.

TIER II

Il TIER II aumenta i vantaggi che si possono ottenere, tra cui la ridondanza parziale in alimentazione e raffreddamento, 99,741% di uptime e max 22 ore di inattività all’anno, con momenti di fermo del Data Center pari a circa 22 ore all’anno. Gli aspetti della sicurezza sono maggiori rispetto al primo livello, ma bisogna comunque prevedere i rischi di downtime dovuti a manutenzione o guasti.

TIER III

I vantaggi che caratterizzano il TIERI III sono invece 99,982% di uptime, 1,6 ore di fermo macchina all’anno e N+1 fault tolerant, ovvero un sistema di ridondanza che possa fornire almeno 72 ore di protezione dall’interruzione dell’alimentazione. Un provider di questo livello può essere sottoposto a un’ordinaria manutenzione, garantendo un’operatività continuativa.

TIER IV

Il livello massimo è il TIER IV, caratterizzato da una continuità operativa garantita al 99,995%, 96 ore di protezione in caso di interruzione con max 26,3 minuti di interruzione annuale e 2N+1 infrastruttura completamente ridondante. Per raggiungere questo livello bisogna avere sistemi di connettività stabili e ridondanti, garantendo sempre la massima funzionalità.

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