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Cos'è la tanatoestetica?

Un lavoro estremamente sottovalutato ma molto utile per la comunità che spazia dalla pulizia della salma, sino a qualunque tipo di operazione per conservarla al meglio.
del 25/08/20 -

Chi lavora nel settore delle pompe funebri, deve svolgere un tipo di lavoro molto più complesso di quanto si possa pensare. In tal senso, al di là delle pratiche burocratiche e della gestione delle cerimonie, vi sono altre mansioni meno conosciute come la tanatoestetica. Ma di cosa si tratta?

Questa tipologia di servizi è conosciuta a pochi, ma è in uso, anche se con dinamiche e prodotti diversi, sin dalla notte dei tempi. Già gli antichi egizi, infatti, usavano trattare i corpi dei defunti per far sì che non si decomponessero e, in qualche modo, potessero compiere il loro ultimo viaggio integri.

Aldilà delle credenze religiose o meno, al giorno d’oggi la tanatoestetica si occupa di conservare quanto più possibile la salma in maniera ottimale, affinché l’esposizione presso la camera ardente e/o la sala del commiato sia ottimale.

Nonostante questa pratica sia poco conosciuta, si tratta di una vera e propria arte. Esistono infatti corsi di aggiornamento con tanto di prodotti sempre più innovativi che permettono risultati sempre più efficaci. Chi è specializzato in questo settore è da considerarsi un vero e proprio professionista con anni di studio alle spalle e tanta pratica.

Che si tratti di ferite, di escoriazioni o semplicemente degli inevitabili segni della morte, grazie alla tanatoestetica è possibile, temporaneamente, rendere la salma visivamente quasi come se fosse semplicemente addormentata.

Tutto questo si rende necessario in quanto, già a pochissime ore dal decesso, si innescano i primi evidenti segni di decomposizione. Questi tendono ad accelerare gradualmente e, senza l’intervento di chi pratica la tanatoestetica, risulterebbe praticamente impossibile presentare la salma presso la camera ardente.

A questi possono poi aggiungersi altri problemi che la persona aveva già prima della morte, come ipostasi o piaghe da decubito (soprattutto se la persona soggiornava da lungo tempo in un ospedale).

Le pratiche seguite riguardano la disinfezione e, in seguito, una serie di operazioni conservative. A queste si aggiungono la pulizia basilare nonché la vestizione il tutto finalizzato a rendere quanto possibile meno traumatica la sua visione a familiari e amici giunti per un ultimo saluto. Se non si interviene in tal senso infatti, nella migliore delle ipotesi i lineamenti del defunto sarebbero alterati, e la sua visione potrebbe causare un vero e proprio shock nei presenti.



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Marco Ponteprino (Articolista)
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