La Donna di Samaria

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Gesù al pozzo di Sicar, vede una donna e le chiede dell'acqua. Da una parte parla con una donna e poi, per di più, una samaritana, quindi una scismatica rispetto al popolo giudaico. La samaritana riconosce Gesù dapprima come un giudeo sconosciuto, ma alla fine avrà fatto un autentico percorso di fede.

Copertina

Quel giorno faceva davvero molto caldo. Quasi non si respirava. Ma l'acqua era finita. Doveva andare ad attingerne al pozzo. Ricordava quando, bambina, accompagnava sua madre ad attingere acqua. Di buon’ora, quando il sole era ancora basso, le donne si riunivano al pozzo. Per raccontarsi le novità, per stare un po’ insieme. Spesso anche le altre donne portavano le loro figlie e così lei poteva giocare con le sue amiche. Gli occhi grandi, obliqui e dolci di sua madre si dissolsero nella canicola. Cosa avrebbe detto se l’avesse vista adesso? Ma era morta da tempo e, dovunque si trovasse, sperava che non avesse modo di sapere niente. Adesso, non desiderava fare incontri, tanto meno con le altre donne. Adesso, non aveva più amiche. A quest’ora non avrebbe dovuto incontrare nessuno. Si era incamminata con la brocca sulla testa, calpestando la terra rovente e disseccata, dalla quale si levavano vampate di calore che le ondeggiavano dinanzi agli occhi scuri. Da lontano scorse il pozzo ma, con sorpresa, vide un uomo seduto sul suo bordo. Sembrava essere giovane. La naturale curiosità l'avrebbe spinta ad allungare il passo ma decise invece di mantenerlo cadenzato, per non far intuire all'uomo il suo desiderio di conoscerlo. Quando fu sufficientemente vicina si accorse che era un giudeo. Essendo i rapporti tra samaritani e giudei di grande tensione e ostilità, fece allora come se non ci fosse. Ma l'uomo le rivolse per primo, inaspettatamente, la parola. Ricordava perfettamente ogni sillaba scambiata con lui, mai avrebbe potuto dimenticare. Erano incise nel suo cuore per l'eternità:

Dammi da bere ­

Stupita domandò:

Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ­

Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva –

Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo: da dove hai dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?

- replicò con fare sfrontato e ardito.

Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna –

Signore, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire ad attingere acqua

- lo provocò, curiosa di vedere a cosa quell'uomo alludesse.

Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui -

Queste parole la sorpresero. Forse voleva sapere se la "cosa" si sarebbe potuta risapere, pensò maliziosa.

Non ho marito –

Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero -

Dinanzi alla sua affermazione e a quello sguardo di una limpidezza disarmante si sentì improvvisamente nuda e se ne vergognò.

Signore, vedo che sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio su questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare –

Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità -

Chi era dunque quell'uomo?

So che deve venire il Messia, il Cristo: quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa ­

Sono io, che ti parlo -

A quelle parole, il cuore le sussultò nel petto, invaso da una gioia mai provata, una gioia che lo riempiva e lo saziava. Lo sguardo di quell'uomo era un pozzo profondissimo ricolmo d'amore che la attraeva irresistibilmente, sarebbe voluta restare sempre con lui e ascoltare le sue parole di vita ma, nel contempo, un'esigenza che non riusciva a trattenere traboccava, erompendo dalle chiuse del suo cuore: doveva dirlo ad altri, doveva annunciare che il Messia, da lungo tempo atteso, era finalmente giunto. Mentre fissava ancora quegli occhi d'infinito, giunsero una dozzina di altri uomini, tutti giudei, che le lanciarono rapide e furtive occhiate sospettose, alcune sprezzanti. Solo un ragazzo, il più giovane tra loro, poco più vecchio di suo figlio, le riservò uno sguardo diverso poi, senza quasi rendersi conto di ciò che faceva, come trascinata da una forza più grande di lei, lasciò la brocca e andò, senza indugio, ad annunciare in città l'arrivo del Messia. I discepoli senza rivolgerle la parola, restarono stupiti che il Maestro avesse parlato con una donna. Samaritana.

Erano ricordi lontani quelli che Giovanni le aveva chiesto di narrargli. Erano passati molti molti anni. Era una vecchia apostola del Cristo che si era degnato di fare di lei, donna eretica e peccatrice, la sua annunciatrice in terra di Samaria e in molti altri luoghi. Di tanto in tanto lo vedeva, sia da sveglia che in sogno, e le indicava dove recarsi, cosa fare e dire per la diffusione dell'evangelo. Era da molto che non vedeva Giovanni. Quando si era presentato alla sua porta, si erano abbracciati con gioia mentre gli spilli della commozione pungevano loro gli occhi.

So che sei di passaggio -

Sì, e dato che non vedrò più questi luoghi avevo bisogno di parlare con te, che mi raccontassi ciò che vi siete detti tu e il Signore quel giorno al pozzo. Ormai non siamo più in molti ad essere ancora in questo mondo e ad aver vissuto con lui perciò mi sono deciso anch'io, infine, a scrivere la sua vita -

Lei annuì restando in silenzio mentre gli versava acqua da una brocca sbreccata. Lunghi capelli candidi le lambivano dolcemente il viso scavato e abbronzato. I grandi occhi neri erano gli stessi che Giovanni ricordava aver incrociato quel giorno, splendenti di vita, speranza, amore. Gli occhi di chi aveva incontrato il Signore. Gli raccontò di quel passato ancora così presente e vivo nella sua memoria da sembrare accaduto ieri: del suo desiderio, non appena lo aveva scorto da lontano, di verificare se fosse giovane o vecchio, brutto o avvenente; di come avesse preso in considerazione di tornare indietro, una volta riconosciuto che si trattava di un giudeo seppur bello e giovane, ma come la necessità dell'acqua fosse stata più forte della paura, di come lui le avesse rivolto la parola con tale dolcezza da scioglierle il cuore e la lingua tanto da rispondergli senza esitazione, di come lui l'avesse condotta da un terreno puramente materiale ad un piano totalmente spirituale, che lei intuiva solo vagamente ma nel quale era stata rapita suo malgrado, di come la sua sfrontatezza avesse ceduto il passo all'inquietudine, di come le avesse svelato il suo passato di peccato senza giudicarlo, senza che questo avesse impedito di rivolgerle la parola e chiederle il cuore; già, perché il Signore le aveva chiesto il cuore e lei glielo aveva donato, lei che aveva cercato tutta la vita l'amore nella direzione sbagliata; e ancora di come le avesse parlato di misteri che lei allora non aveva compreso e che, per tutta la vita, aveva meditato senza comprendere fino in fondo perché, semplicemente, non era possibile, di come, infine, avesse svelato a lei, povera, piccola, insignificante donna, chi veramente fosse. Solo dopo aveva capito che lui, seduto sul pozzo dei padri, aveva aspettato proprio lei, lei che ormai non aveva più nulla da perdere, lei che aveva un figlio senza padre, che viveva con un uomo che non era suo marito, lei un'adultera, un'eretica, una peccatrice. Le aveva chiesto da bere: aveva davvero sete, sete del suo cuore inaridito come le sabbie roventi di quel deserto, lei che non aveva più lacrime, che la vita aveva reso un animale selvatico. Dapprima era stata diffidente: in fondo si trattava pur sempre di un nemico della sua gente, ma il suo sguardo puro e penetrante, le sue parole così diverse avevano aperto una breccia proprio là, in quel suo cuore disseccato dal quale ormai sembrava impossibile che l'acqua potesse ancora sgorgare. Giovanni l'ascoltava attento. Non la interruppe mai. Terminato il racconto, rimasero muti per un po' poi lodarono la bontà del Signore.

Devo andare –

Speravo ti saresti fermato –

Non posso. Molti altri luoghi mi aspettano ­

Il capo di lei si mosse in segno di comprensione.

Ti chiedo solo di non riportare il mio nome. Fa che resti semplicemente la donna di Samaria -

Giovanni sorrise. Le carezzò la guancia scarna e si alzò. Prese il bastone e, senza voltarsi indietro, si incamminò lungo la valle. Lei lo accompagnò con lo sguardo finché non scomparve alla vista.

Pubblicato il 08/08/2014