Gioco: Gears of War Judgment per Xbox 360

Gears of War Judgement, ultima fatica di Epic Games e People Can Fly in esclusiva per Xbox 360... tutto perfetto? Scopritelo in questa recensione...

Copertina Quando Epic ha annunciato Gears of War Judgment il mio sesto senso di gamer non ha battuto ciglio… ma come!? Mi sono strappato i capelli con la trilogia della fortunata saga esclusiva Xbox 360 e ora che mi annunciano uno spin off non impazzisco dalla gioia?
Vabbè, mi sono detto, aspettiamo qualche trailer tosto e qualche filmato di gameplay e vedi come schizza la scimmia! E invece no, sempre un interesse quasi piatto per il titolo…. almeno fino a Febbraio.
Le notizie su un multiplayer rinnovato ma sempre fedele agli standard della serie e la seconda campagna in single player sbloccabile una volta finito il gioco base hanno alimentato il gears-fan che è in me, e così questo nuovo Judgment è entrato prepotentemente nel cassettino della console…. ma avrei fatto meglio a seguire il mio sesto senso? Scopriamolo!

GIUDIZIO
Gears of War Judgment è un prequel alla saga principale, e come tale non vede nemmeno protagonista il solito Marcus Fenix, preferendogli il dinamico duo composto da Baird e Cole, più altri due nuovi personaggi, la ben poco carismatica Sophia Hendricks, cadetta del corpo Onyx, e il cazzutissimo Garrok Paduk, nemico dei COG durante le guerre Pendulum e ora arruolato per essere d’aiuto all’umanità. La vicenda si apre con un processo ai danni dei nostri quattro eroi.
Apparentemente hanno disobbedito agli ordini del Colonnello in carica e ora devono essere giudicati per i loro crimini, ma cosa hanno fatto di tanto grave? Questa è la spettacolare premessa che fa da trampolino di lancio agli eventi della trama; giocheremo infatti nei panni di tutti e quattro i personaggi all’interno di vari flashback utili a ricostruire il corso degli eventi per la giuria in ascolto e in attesa di emettere un verdetto finale. Ho apprezzato moltissimo questa cornice narrativa, perchè, dato che gli eventi sono già trascorsi nel momento in cui vengono raccontati e giocati, avremo modo di ascoltare direttamente dalla voce dei protagonisti i loro pensieri su cosa è andato storto, su quali fossero le loro speranze mentre si comportavano in un certo modo e su quale fosse il loro stato d’animo in quel preciso momento… Non che questo abbia trasformato Gears in un gioco profondo, ma per una volta non è stato male sentire qualche riflessione in più e qualche “vispaccoilculo” in meno.
A contorno di tutto questo, Epic ha trovato uno stratagemma per rendere l’esperienza single player un pochino più impegnativa: le missioni declassificate. All’interno di ogni checkpoint di gioco avrete infatti la possibilità di attivare delle regole extra per il livello che andrete ad affrontare e che, nell’ottica della trama, saranno spiegate come imprevisti che i quattro accusati si sono trovati ad affrontare e che non figurano nei rapporti ufficiali. Esempio: le locuste appostate non erano troppe da sopraffare (come si evince dal rapporto missione), ma il vento forte e la polvere che si alzava rendevano difficili i movimenti e scarsa la visibilità; questo nella pratica del gameplay si traduce in una sezione in cui vedrete molto poco dell’ambiente circostante e il vostro personaggio sarà più difficile da controllare proprio a causa delle forti raffiche.
Ovviamente nulla vi vieta di giocare i cinque capitoli che compongono l’esperienza single player senza attivare le missioni declassificate, ma vi assicuro che le situazioni impreviste pensate dagli sviluppatori renderanno la campagna di Judgment notevolmente differente da quanto visto finora nella trilogia originale (senza contare che, giocato al massimo livello di difficoltà selezionabile all’inizio, non ci sono stati momenti di grande sofferenza per il sottoscritto). Geniale poi l’introduzione di vere e proprie fasi direttamente prese dalla modalità Orda all’interno della trama principale! Insomma, non dovrete sempre e solo correre e sparare, ma anche pianificare difese e resistere alle ondate di locuste.
Ogni vostra azione sarà valutata da un sistema simile a quello visto in Bulletstorm, e le varie “stelle” che vi verranno assegnate nel corso degli eventi serviranno a sbloccare extra di varia natura, da fucili rosa da usare nel multy a una vera e propria campagna extra da giocare in singolo! Quest’ultima, chiamata Aftermath, altro non è che un atto supplementare che ci vedrà impegnati nei panni di Baird, Cole e Carmine alla ricerca di aiuti e supporto in un susseguirsi di eventi che si svolgono contemporaneamente all’ultimo assalto di Marcus e soci in Gears of War 3. Nulla per cui strapparsi i capelli, ma dopo un’esperienza in single player decisamente soddisfacente come quella di Judgment, sbloccare qualcosa di nuovo da giocare fa sempre bene!
Ma bando alle ciance! Ora che finalmente abbiamo completato la campagna siamo pronti a fiondarci nel multiplayer online, vero simbolo della serie… e qui sono dolori.

UMANI CONTRO UMANI CONTRO UMANI
Sono anni che gioco online a Gears of War, e l’unico clan di cui io abbia mai fatto parte era specializzato in tornei proprio sul suddetto gioco, dunque capirete che se dico che sono dolori…. sono dolori veramente!
Per quanto riguarda la mia opinione , ciò che è stato fatto in Judgment è abbastanza incomprensibile… La formula del multiplayer è la stessa che ha reso celebre la serie, solo impoverita in ogni suo aspetto! Prima di tutto, per qualche ragione a noi sconosciuta, non è possibile selezionare le locuste come personaggi giocabili, e gli scontri si riducono a un semplice umani vs umani, che sebbene sia fondamentalmente identico nella pratica, è assolutamente incoerente per il setting. Di questi umani poi, sono meno di una decina quelli selezionabili (e alcuni reiterati con costumi differenti), mentre le mappe in cui giocare sono… quattro???
Solo quattro mappe, nemmeno tutte così ispirate, per un gioco che fa del multiplayer un punto cardine! E se prima dell’uscita del gioco ero sicuro che avrei comprato il season pass per i DLC futuri, ora non sono così certo di volerlo fare…. Capisco una campagna in singolo relativamente breve (in linea con gli standard della serie), ma se la parte online è ancora più breve mi sento un filo preso per i fondelli!
Le modalità sono abbastanza classiche (anche qui, solo 4) e si va dall’ovvio deathmatch a squadre ad una variante del capture the flag, fino ad approdare alla nuova modalità Overrun... Fondamentalmente un “Cerca&Distruggi” con le classi (il medico cura, il geniere piazza le torrette etc etc) in cui una squadra deve distruggere una zona del livello e un’altra deve difendere.
Nel complesso le varie modalità funzionano a dovere, ma alcune scelte ambigue dei ragazzi di Epic (prima fra tutte la possibilità di scegliere una sola arma per ogni round eliminando la scelta dell’equipaggiamento con la croce direzionale) e un appiattimento generale dei contenuti offerti impediscono a Gears of War Judgment di essere indimenticabile e, in alcuni frangenti, anche sufficiente.

BROTHERS TO THE END?
Inutile dire che non sarà l’ultima volta che sentiremo parlare dei COG e delle locuste, ma ci auguriamo che, quando arriverà il momento di rispolverare la saga (magari in ottica next gen), chi sarà incaricato di farlo cercherà di allontanarsi da quanto fatto con Judgment e punterà a ritrovare gli elementi che nel corso degli anni hanno reso celebre Gears of War. Questa ultima incarnazione della serie poteva benissimo essere una più che dignitosa espansione solo per il single player di GOW 3 (magari venduta a 30€) piuttosto che un gioco stand-alone, e sicuramente il nostro voto sarebbe stato più alto in quel caso.
I nuovi elementi inseriti nella campagna principale funzionano davvero, tra missioni declassificate originali, un impianto narrativo non lineare e nuove armi che in alcuni casi rubano anche la scena al classico lancer, ma il poco coraggio mostrato nella cura del comparto online rendono questo Gears of War Judgment un esperimento più o meno riuscito e niente più… e se ve lo dice un Gears-fan, potete scommettere che è così!

COSA HO GIOCATO: Ho finito la campagna in single player a difficoltà Difficile; Ho completato la campagna secondaria Aftermath; Ho giocato al multiplayer online fino a raggiungere il livello 15 di esperienza.

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Pubblicato il 20/03/2013