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Chi sono le vere vittime degli errori arbitrali? da
Michelangelo
Battaglia
La pubblicazione avvenuta in questi giorni su alcune testate giornalistiche sportive
(http://www.corriere.it) della classifica virtuale del campionato di calcio italiano
stilata dall'Osservatorio sugli errori arbitrali, ha di nuovo suscitato accese
polemiche tra gli operatori del settore, ma non solo...
La pubblicazione avvenuta in questi giorni su alcune testate giornalistiche
sportive (http://www.corriere.it) della classifica virtuale del campionato di
calcio italiano stilata dall'Osservatorio sugli errori arbitrali, ha di nuovo
suscitato accese polemiche tra gli operatori del settore.
L'indagine dell'Osservatorio, rispetto alle quotidiane dispute mediatiche,
ha il pregio di fornire, in più, una sorta di “certificazione”
degli errori commessi dai direttori di gara.
Alcuni esempi dalla recente cronaca sportiva:
a) espulsione con tanto di squalifica per De Rossi in Roma-Udinese, per aver
contestato un'evidente errore arbitrale;
b) Genoa-Inter:
Milito del Genoa, fermato per un fuorigioco inesistente davanti alla porta;
nessuna ammonizione per Balotelli dell'Inter, graziato in almeno 2 occasioni per
falli commessi da dietro ai danni di Criscito e Juric;
ammonito, invece, per perdita di tempo Ferrari del Genoa;
c) gol valido annullato a Corradi in Lecce-Reggina.
Non stupisce pertanto che la conclusione cui perviene l'Osservatorio circa
la probabile alterazione della classifica, abbia destato nuovi e più fondati
malumori nell'ambiente calcistico.
Ciò in considerazione del fatto che appare sempre meno giustificabile
il comportamento di chi (FIFA, e organi federali in primis) ben potendo adottare
misure e strumenti in grado di garantire la genuinità del risultato sportivo,
si ostina invece a non far nulla.
Come sempre, però, si tende ad evidenziare solo ed esclusivamente gli
interessi delle società.
Mentre si trascura di ogni volta di parlare dei diritti dei privati cittadini.
In particolar modo dei titolari di partecipazioni nelle stesse società
calcistiche, nonché degli stessi spettatori, di coloro, cioè, che
essendo i “consumatori” finali dell'evento sportivo, hanno senz'altro
diritto ad un “prodotto” genuino, ad un risultato, cioè, che
non sia reso alterato dai continui errori arbitrali, tanto più quando questi
sono ...
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