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Torna Eduardo De Crescenzo con Essenze Jazz: dal tour al disco

Esce il 12 novembre Essenze jazz, il nuovo album di Eduardo De Crescenzo su etichetta EmArcy-Universal. Quindici grandi classici rivivono in chiave jazz, con un inedito. Sarà disponibile in CD e digital download, e la versione per iTunes sarà arricchita di una bonus track live: “Cosa c’è di vero”.
del 12/11/13 -

Esce il 12 novembre Essenze jazz, il nuovo album di Eduardo De Crescenzo su etichetta EmArcy-Universal. Quindici grandi classici rivivono in chiave jazz, con un inedito. Sarà disponibile in CD e digital download, e la versione per iTunes sarà arricchita di una bonus track live: “Cosa c’è di vero”.

Il progetto è stato presentato da International Music And Arts in anteprima nel 2012: il 24 aprile al Blue Note di Milano, il 4 maggio alla Casa del Jazz di Roma, l’11 giugno al Teatro San Carlo di Napoli.

E successivamente nel 2013: il 21 marzo al Teatro Sistina a Roma; il 22 giugno al Ravello Festival, Villa Rufolo (da questo straordinario palcoscenico sospeso tra cielo e terra sono state estratte le foto prescelte per la copertina dell’album); il 7 luglio a Perugia, in occasione del quarantennale di Umbria Jazz , Teatro Morlacchi; il 30 Agosto a Ischia Jazz, Arena del Negombo.

E adesso prende vita un album che già nel titolo presenta il nuovo percorso del grande autore, interprete e musicista: ma forse è solo il naturale approdo delle mille vite musicali di un artista che sul palco ha esordito - da fisarmonicista - quando aveva solo cinque anni. Un talento naturale - in seguito coltivato grazie a rigorosi studi musicali - che nel tempo si fonderà con una voce unica, dal canto facile, con l’espressività raffinata dell’interprete e una mente musicale curiosa e originale.

L’artista, ancora una volta, esce dai rigidi schemi commerciali per cominciare una nuova fase. I testi, le melodie che hanno fatto riflettere o sognare tante generazioni ora presentate in un nuovo concept.
La band che lo accompagna è di altissimo livello e ad alta concentrazione jazz: il pianista Stefano Sabatini, che insieme con Eduardo ha scritto il canovaccio degli arrangiamenti; i noti sassofonisti campani Daniele Scannapieco e Sandro Deidda, un maestro del contrabbasso Enzo Pietropaoli in tandem con il batterista Marcello Di Leonardo, più Lamberto Curtoni al violoncello, dal mondo della musica classica; e naturalmente la fisarmonica, che contrassegna il sound ormai inconfondibile di Eduardo.

Cinque grandi jazzisti di fama internazionale rileggono il suo repertorio, dialogano con la sua fisarmonica e con la sua voce: compagni di palco esperti di volo, avvezzi a salite acrobatiche o ad atterraggi morbidissimi, pronti a scavare nella propria essenza e a rimandarla in note perché ogni aspetto dell’emozione umana trovi il suo suono.

‘Tutti nomi che contano nella scena jazz italiana’, commenta De Crescenzo’, a cui io rimango alieno, quanto vicino: qui ci sono i profumi del jazz, la sua scelta di scarnificare, mirare al cuore. Non è un live questo, ma quasi, tutto suonato in diretta, provando a sintetizzare la mia storia: la canzone, la melodia mediterranea, i suoni americani, la mia ugola che a volte sembra andare dalla parte opposta della fisarmonica e altre sembra invece essere la sua logica prosecuzione o il suo inevitabile incipit’.

Un format ideale per il suo innegabile talento la sua eclettica personalità musicale, sempre trasversale: alle mode, ai generi, alle etichette consuete. Un nuovo lavoro registrato in studio ma “in presa diretta” per mantenere intatti il calore e la spontaneità legati al gusto per l’improvvisazione e alla complicità immediata con i musicisti, catturando le atmosfere del jazz e toccando le stesse emozioni che scaturiscono dal “palcoscenico live”, il luogo in cui viene fuori la sua grande forza di comunicazione che cattura e coinvolge il pubblico.

In questo album, destinato a divenire un cult della sua discografia, il repertorio riflette la sensibilità e la coerenza di De Crescenzo, che ha scelto di reinventare quindici classici, tra i quali non poteva mancare “Ancora”, la sua prima affermazione a Sanremo 1981, insieme ad altre gemme reinventate per l’occasione: “E la musica va”, “L’odore del mare”, “Quando l’amore se ne va”, “Sarà così”, fino alla più recente “La vita è un’altra”, inserita nel suo ultimo disco. In apertura, un inedito raffinato “Non tardare”, destinato a riscuotere consensi.

L’appuntamento è fissato, quindi, per il 12 di novembre con un “qualcosa”, così come viene riportato nel suo sito ufficiale, che Eduardo ci rimanda con tanta disinvolta eleganza. “Qualcosa” di magico che lo porta con naturalezza ad attraversare i tempi e le mode, a superare le consuete divisioni generazionali, le barriere culturali. “Qualcosa” che sfugge al normale controllo del prodotto commerciale e forse è proprio qui la risposta: Eduardo non è un prodotto, è un artista.



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