Statement BCE di aprile 2016: Draghi lascia tutto invariato

Vediamo questo mese quali sono state le sorprese che il mercato ovviamente ha già scontato, ma che a te possono servire per farci un’idea futura sulle possibili scelte da parte del governatore della banca centrale Mario Draghi.
del 02/05/16 -

Se ti sei perso lo statement BCE di marzo o non ti ricordi cosa diceva, non esitare a rileggerlo al seguente link: “Statement BCE Marzo 2016: un taglio ai tassi”

Statement BCE

Analizziamo per “paragrafi” quello che viene detto dal presidente della BCE.

TASSI DI INTERESSE E QE

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement:

Sulla base della consueta analisi economica e monetaria hanno deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE.
Per quanto concerne le misure non convenzionali di politica monetaria stabilite il 10 marzo scorso, hanno iniziato ad ampliare gli acquisti mensili nel quadro del programma di acquisto di attività a 80 miliardi di euro, rispetto ai precedenti 60 miliardi di euro.
Intenderanno condurre questi acquisti sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché la BCE non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.

ANALISI ECONOMICA

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement:

Nel quarto trimestre del 2015 il PIL in termini reali dell’area dell’euro è aumentato dello 0,3% sul periodo precedente, sostenuto dalla domanda interna, ma frenato da una relativa debolezza nel trend delle esportazioni.
I nuovi dati per il primo trimestre del 2016 indicano il protrarsi della crescita del prodotto, a un ritmo sostanzialmente simile a quello dell’ultimo trimestre del 2015. In prospettiva si attendono che la ripresa economica prosegua.
L’orientamento accomodante della politica monetaria, continui incrementi dell’occupazione derivanti dalle passate riforme strutturali e il prezzo ancora relativamente basso del petrolio dovrebbero fornire un perdurante sostegno al reddito disponibile reale delle famiglie e ai consumi privati.

INFLAZIONE

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement:

Secondo l’Eurostat, nell’area dell’euro l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è portata allo 0,0% a marzo, dal -0,2% di febbraio, soprattutto di riflesso all’incremento dei prezzi dei servizi
In avvenire, sulla base dei prezzi correnti dei contratti future per l’energia, i tassi di inflazione potrebbero tornare negativi nei prossimi mesi, per poi risalire nella seconda metà dell’anno
In seguito, sorretti dalle nostre misure di politica monetaria e dalla prevista ripresa dell’economia, dovrebbero recuperare ulteriormente nel 2017 e nel 2018.

ANALISI MONETARIA

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement:

L’aggregato monetario ampio (M3) ha continuato a crescere a un ritmo vigoroso lo scorso febbraio, registrando un tasso di incremento sui dodici mesi invariato, pari al 5,0%.
La dinamica dei prestiti segue il percorso di graduale ripresa osservato dagli inizi del 2014.
Il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è aumentato allo 0,9% a febbraio, rispetto allo 0,6% di gennaio.
L’evoluzione dei prestiti alle imprese continua a riflettere, con il consueto scarto temporale, la sua relazione con il ciclo economico, nonché il rischio di credito e gli aggiustamenti in atto nei bilanci dei settori finanziario e non finanziario
Il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è salito dall’1,4% all’1,6% fra gennaio e febbraio.



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