Sedute di make up in ospedale. Arriva a Pisa “Sguardi d’energia”, la campagna dedicata alle pazienti con tumore ovarico

Per tutta la settimana il Centro Oncologico di Ginecologia pisano ha ospitato la campagna itinerante promossa da ACTO onlus in partnership con Youngblood Mineral Cosmetics e il supporto di Roche: sedute di trucco e comfort psicologico alle pazienti con tumore ovarico.
del 03/10/16 -

I corsi di bellezza e il sorriso entrano in ospedale con una settimana tutta dedicata al make up e alla cura del proprio corpo, perché volersi bene, nonostante la malattia, aiuta ad affrontare meglio le terapie, accresce l’autostima e agevola il percorso di cura nel trattamento del tumore ovarico, il più insidioso e meno conosciuto dei tumori femminili, che deve essere affrontato con tutta l’energia che le donne sanno esprimere.

ACTO onlus - Alleanza contro il Tumore Ovarico, in partnership con Youngblood Mineral Cosmetics e con il supporto di Roche, invita le donne con tumore ovarico a partecipare a Sguardi d’energia, campagna itinerante che prevede un programma di make up personalizzato offerto gratuitamente nei principali centri oncologici nazionali.

Un successo inatteso ha segnato le tappe del 2015, due a Milano, poi a Roma e Bari, e quelle del 2016 a Napoli, Catania e Modena; in tutto sette incontri caratterizzati da una partecipazione femminile in costante crescita: oltre 620 pazienti, 400 foto e 500 messaggi, segno che le donne hanno voglia di far sentire la loro voce e di ritrovarsi quando si tratta di uscire dal tunnel di una malattia come il tumore ovarico.

Si conclude oggi a Pisa il settimo appuntamento della campagna, in corso dal 26 settembre all’interno del Centro Oncologico di Ginecologia dell’Ospedale “Santa Chiara”, Edificio 5 II Piano dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, uno dei centri di eccellenza nel trattamento di questo tumore. Nel corso della settimana le pazienti hanno prenotato una seduta di make up della durata di un’ora.

«Inutile dire che siamo davvero felici della fortuna che sta avendo la campagna “Sguardi d’energia” sia nelle grandi sia nelle piccole città, perché il percorso di una malattia come il tumore ovarico è fatto di sofferenza, di tappe ardue da superare e che richiedono da parte della donna tanto forza ed energia. A noi, come ACTO onlus – afferma Nicoletta Cerana, Presidente di ACTO onluspiace credere di essere sulla buona strada nello stare accanto a loro, crediamo fermamente di avere contribuito a migliorare la qualità di vita delle donne durante il difficile cammino della cura di questa malattia e vogliamo continuare a farlo. Solo così renderemo un buon servizio alle pazienti, alle loro famiglie e alla popolazione con la diffusione attorno a questo temibile tumore della conoscenza, che è il vero volano per fare prevenzione, salvare vite e impegnarsi in prima persona in questa battaglia che coinvolge tutti, senza distinzione di sorta e d’altra parte la risposta al nostro lavoro è l’entusiasmo delle donne che aderiscono alle sedute di trucco».

L’informazione promossa dalle associazioni è fondamentale per sensibilizzare tutte le donne sulla necessità di conoscere e non sottovalutare i sintomi di questa neoplasia silenziosa, e di sottoporsi a visite ginecologiche periodiche e all’ecografia.

«Aderire a questa iniziativa è stata secondo noi la scelta più saggia da fare, considerato il successo che ha riscosso in molti altri ospedali italiani e dai sorrisi che hanno di nuovo illuminato il volto delle pazienti. Vogliamo offrire questa occasione anche alle nostre pazienti dal momento che il Centro Oncologico di Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa è di rilevanza nazionale, sebbene non ancora formalizzato dal punto di vista burocratico, essendo dotato di una elevata concentrazione di competenze specificamente dedicate al tumore ovarico – dichiara Giovanna Maria Salerno, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia 2 dell’A.O.U. Pisana basti dire che ogni anno diagnostichiamo almeno un centinaio di nuovi casi di questa temibile patologia che è uno dei tumori femminili meno frequenti ma anche quello che purtroppo miete più vittime tra le donne per la sua complessità biologica e perché, nonostante sia fondamentale arrivare più presto possibile a una diagnosi, nella maggioranza dei casi viene diagnosticato in stadio III o IV».

Dal punto di vista della terapia del tumore ovarico, negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi. Adesso si punta alla cronicizzazione della malattia, grazie all’impiego sempre maggiore di chemioterapie di seconda linea, al ricorso, in casi selezionati, alla chirurgia di seconda istanza, e all’avvento di nuovi farmaci ed in particolare degli agenti anti-angiogenici, che bloccando la neoangiogenesi indotta dalla neoplasia, ostacolano la crescita e la diffusione delle cellule tumorali.

«Ancora oggi la chirurgia rappresenta il primo ed essenziale momento terapeutico nel carcinoma ovarico sia in stadio iniziale sia in stadio avanzato, seppur con una aggressività operatoria molto diversa. Dopo l’intervento la paziente è sottoposta a chemioterapia standard di prima linea con un regime a base di carboplatino e taxolo, che è in grado di ottenere percentuali di risposte molto elevate» afferma Angiolo Gadducci, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia 1 dell’A.O.U. Pisana. «Negli ultimi anni poi nell’armamentario dell’oncologo si sono aggiunti nuovi farmaci che hanno migliorato l’aspettativa di vita: in particolare l’anticorpo monoclonale bevacizumab, che blocca il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (vascular endothelial growth factor [VEGF]), agisce come anti-angiogenetico con il meccanismo sopra descritto. Il bevacizumab viene aggiunto alla chemioterapia standard sia durante la prima linea sia quale trattamento di mantenimento, e può essere utilizzato anche durante e dopo la chemioterapia di seconda linea nelle pazienti con malattia recidivante platino-sensibile, ossia in quelle ricadute dopo un lungo intervallo di tempo. Più di recente sono stati approvati dagli organismi regolatori nuovi farmaci, detti PARP inibitori, che interferiscono con i meccanismi di riparazione del DNA e che sono efficaci quali terapia di mantenimento dopo chemioterapia nelle pazienti con recidiva platino-sensibile portatrici di mutazioni dei geni BRCA 1 e BRCA2».

Il tumore ovarico ha un impatto molto forte su tutti gli ambiti della vita della donna: per questo, insieme ai progressi terapeutici, si fa sempre più strada la consapevolezza di quanto sia importante offrire alle pazienti anche un supporto psicologico come parte integrante del percorso di cura, per aiutarle a riappropriarsi di sé stesse e della propria immagine attraverso i gesti e le abitudini quotidiane, come truccarsi e avere cura di sé.

Ad ogni paziente che ha prenotato un appuntamento presso il Centro, gli esperti di trucco e immagine hanno offerto una seduta personalizzata di trucco della durata di un’ora. Al termine della seduta ogni paziente ha ricevuto in omaggio un kit composto da un cofanetto contenente i prodotti utilizzati durante la seduta di make up ed informazioni su come prendersi cura della propria pelle durante la malattia.
Roche sostiene con convinzione e grande entusiasmo il progetto itinerante “Sguardi d’energia”.

«Roche è orgogliosa di sostenere questa campagna promossa da ACTO onlus, che sta riscuotendo un enorme successo tra le pazienti e i centri di cura coinvolti: la corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione sono le prime vere armi per riconoscere per tempo anche i tumori più silenti come il tumore ovarico e sconfiggerli» afferma Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche S.p.A.. «Grazie al nostro costante impegno in Ricerca & Sviluppo, stiamo contribuendo a riscrivere i manuali di medicina soprattutto nel campo dei tumori femminili. Dopo le rivoluzionarie innovazioni terapeutiche per il trattamento del tumore al seno, che hanno salvato la vita di milioni di donne nel mondo, sentiamo la responsabilità di continuare il nostro impegno a fianco delle pazienti, in particolare nella lotta contro patologie, come il carcinoma ovarico, per le quali per anni non si sono registrate novità terapeutiche rilevanti».

Youngblood Mineral Cosmetics, partner d’eccezione di ACTO onlus, condivide gli obiettivi di questo progetto. «Pauline Youngblood ha fondato il brand quasi 20 anni per aiutare tutte le donne, soprattutto a chi aveva subito traumi causati da trattamenti invasivi, a sentirsi belle e a farlo in maniera sana, con ingredienti minerali naturali di altissima qualità – sottolinea Ariane d’Andiran, Managing Partner dell’agenzia di Marketing & Comunicazione Youngblood Mineral Cosmetics Italiasiamo grati ad ACTO onlus per questa bellissima opportunità e anche felici per tutti i sorrisi che i nostri make up artist vedranno nascere sui visi delle donne che saranno coinvolte in questa iniziativa».

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