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Misure aziendali antivirus, Farchioni: uno smartwatch contro Covid-19

“La tecnologia ci aiuta a combattere il virus, garantendo le distanze. Ma ci permette anche di interagire in piena serenità”
del 27/10/20 -

Centinaia di smartwatch anti-covid consegnati a tutti i dipendenti a partire dalla fine di agosto. Così Farchioni, azienda umbra leader del mercato agroalimentare italiano - grazie alla trasformazione di materie prime italiane (olive, cereali, uve) in prodotti di qualità al giusto prezzo (olio, birra, vino, farine) - dà il suo contributo per garantire la salute e la sicurezza dei propri collaboratori in tempo di pandemia. I braccialetti - acquistati da un’azienda di Perugia e tutti a norma CE - nascono come dispositivo di protezione collettiva, perchè capaci di fornire, tra le varie funzioni, anche quella di distanziatore (un metro e mezzo, due metri o tre). Quando le persone si avvicinano più del consentito, il braccialetto inizia a vibrare e a segnalare “keep distance”. Da Farchioni è stata scelta la distanza di 1,5 metri. L’avviso funziona come deterrente nei casi in cui ci si avvicina anche solo per un momento di distrazione.

“Quando riceve l’avviso - spiega Silvia Brunetti, responsabile aziendale per la sicurezza - l’operatore può scegliere di ristabilire le distanze oppure di adottare una serie di precauzioni: posizionare bene la mascherina, utilizzare i disinfettanti forniti dall’azienda, sostare il minimo indispensabile nei luoghi al chiuso”. Continua Brunetti: “Il braccialetto - che è obbligatorio per tutti i dipendenti - è predisposto per uno sfilamento rapido, in modo da evitare il rischio di restare impigliati, specie nel caso in cui si lavori nei pressi di macchine, e si sgancia da entrambe le parti. Inoltre è dotato di una porta usb per la ricarica. Nella infermeria aziendale c’è la possibilità di ricarica e sono a disposizione dei caricatori per i dipendenti che ne sono sprovvisti”.

Quali sono le altre funzioni dello strumento? Oltre al ‘distanziometro’, il braccialetto garantisce la misurazione della temperatura: se supera i 37,5 gradi inizia a lampeggiare in rosso. L’utilizzo è molto facile, grazie ad un unico tasto “touch” di gestione. Funziona come Bluetooth: si collega a qualunque tipo di cellulare e, in automatico, sincronizza ora e data. Nel rispetto della privacy non lascia tracce se non sul proprio cellulare. E’ stato consegnato a tutti i dipendenti a titolo gratuito e viene sostituito se si rompe.

“Sapevo del test di questo strumento in musei e asili nido di Perugia. Così ho pensato che potesse essere un’ottima soluzione anche per noi”, racconta Marco Farchioni, manager dell’azienda. “L’obiettivo non è tracciare, ma sensibilizzare i nostri dipendenti e farli sentire più tranquilli. Perché interagire ai tempi del Covid si può, basta seguire poche e semplici regole. In più, se abbiamo strumenti a disposizione che ci aiutano a farlo, il tutto viene ancora più diretto e naturale. Cerchiamo di trasmettere tutte le informazioni corrette e coinvolgiamo tutta la nostra grande famiglia aziendale nel seguire le prescrizioni idonee: misurare la temperatura, indossare la mascherina, garantire la distanza, usare il disinfettante. Il messaggio che l’azienda vuole trasmettere è: mi fido di te”.

Ricorda Silvia Brunetti: “sono stata convocata il 18 febbraio scorso da Pompeo Farchioni, il titolare, che mi ha detto: ‘nessuno si deve ammalare: dobbiamo fare tutto quello che è necessario’. Abbiamo attivato e reso continuo il monitoraggio anti-covid fin dal 24 febbraio. I dipendenti ci hanno sempre detto: ‘siamo più tranquilli qui che fuori o a casa’. Facciamo periodiche sanificazioni anche degli impianti di areazione sia negli uffici che negli stabilimenti”.

Conclude Brunetti: “La proprietà è da sempre orientata alla salute e alla sicurezza dei dipendenti. Nessuno ha perso un’ora di lavoro o di compenso a causa della pandemia. I soggetti fragili sono stati coperti anche restando a casa. I dipendenti hanno ricevuto speciali premi economici per aver continuato a lavorare durante il lockdown. Quando c’è stato il rischio di non trovare più la farina nei supermercati, l’azienda ne ha regalati cinque chili ad ogni dipendente. Tanto da portare ognuno di loro ad aderire ad una lettera spontanea di ringraziamento, resa anche pubblica. Il nostro organo di vigilanza mi ha detto con sorpresa: ‘incredibile come sei riuscita a organizzare in così poco tempo 200 persone’. In realtà è stato molto semplice, perché i dipendenti si sono organizzati da soli, come solo una squadra compatta sa fare. In questa atmosfera aziendale, anche il braccialetto non è più un dispositivo di controllo, ma diventa un atto che sancisce e concretizza il nostro legame familiare”.



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