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Lavoro: aumento di stipendio prima ragione per cambiare in Italia

L'81% dei dipendenti italiani lascerebbe il proprio impiego per un aumento di stipendio: questo il quadro dipinto dal Randstad Workmonitor
del 30/07/14 -

L'81% dei lavoratori italiani sarebbe disposto a cambiare lavoro se solo potesse guadagnare di più, il 73% per migliori opportunità di carriera, il 63% per una migliore aderenza al percorso scolastico. Secondo i dati del Randstad Workmonitor, in Italia la principale spinta a mettersi in cerca di un nuovo lavoro arriverebbe in effetti dall'esigenza di uno stipendio più cospicuo. 

Persino chi ritiene di aver comunque già trovato il posto di lavoro ideale – sei intervistati su dieci – sembra dunque riservare un occhio di riguardo al proprio conto in banca. In merito, del resto, i dipendenti italiani rivelano una posizione piuttosto contraddittoria: se è vero che il 62% del campione è pronto a definire "ideale" il proprio impiego, lo è altrettanto che una percentuale non molto diversa dichiara che il proprio lavoro “è solo un modo per guadagnarsi da vivere, niente di più“. 

I dati del Randstad Workmonitor, indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, mettono così in luce una generale propensione degli italiani nei confronti della mobilità lavorativa, tema protagonista delle interviste condotte nel secondo trimestre 2014. Proprio i dipendenti italiani si dimostrano più inclini di molti loro colleghi europei a un cambio di impiego, da attuarsi però senza particolare fretta o urgenza: del resto, il 79% degli intervistati si dichiara comunque consapevole dell'eventualità che un nuovo lavoro non si traduca necessariamente in un miglioramento della propria carriera professionale. 

Un altro valore distingue poi nettamente l'Italia dal resto dei Paesi europei: l'82% dei lavoratori italiani, più di tutti nel continente, si svela oggi concentrato nell'ottenere una promozione nell'impiego attuale. La tanto agognata promozione è evidentemente considerata una più che valida alternativa alla ricerca di un nuovo posto di lavoro. 

Gli italiani desiderosi di cimentarsi nella ricerca di un nuovo impiego sembrano in ogni caso aver trovato un prezioso alleato nelle società di recruiting. Come confermato dall'indagine, sempre più spesso chi cerca lavoro (http://bit.ly/1lmD7yg) si affida con fiducia alle agenzie specializzate: il 69% degli intervistati ritiene che il lavoro temporaneo possa costituire un trampolino di lancio per ottenere un lavoro a tempo indeterminato. 

La percentuale è ancora piuttosto bassa rispetto alla media globale (72%), ma resta comunque evidente la crescita rispetto ad un anno fa (58%). Si tratta - come commenta l'Amministratore Delegato Randstad Italia Marco Ceresa - di «una dimostrazione del buon livello di integrazione raggiunto nel mercato del lavoro italiano e una testimonianza dei risultati che le agenzie specializzate sono in grado di offrire ai lavoratori nella ricerca del proprio lavoro ideale e nella definizione del miglior percorso di carriera».



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