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“LA TRAVIATA” di Giuseppe Verdi a Bergamo

Denia Mazzola Gavazzeni nel ruolo di Violetta Valery
del 07/03/19 -

Dopo le rare e applauditissime proposte de Il Docteur Miracle di Bizet, de La Voix Humaine di Poulenc e della serie di concerti dedicati alla musica contemporanea con composizioni di Ludovico Pelis e di Fabio Vacchi le “Armonie della Voce" dell’associazione Ab Harmoniae Onlus fondata Denia Mazzola Gavazzeni, proseguono con un pomeriggio dedicato al grande repertorio.
In Sala Piatti, a Bergamo, in collaborazione con Fondazione MIA, la prossima domenica 10 marzo alle ore 16.00, sarà di scena la struggente vicenda di Violetta Valery, nella celeberrima opera di Giuseppe Verdi La Traviata.

Con un soggetto tratto dal dramma La Dame aux camelias di Alexandre Dumas figlio, che conobbe e frequentò personalmente la Marie Duplessis ispiratrice del romanzo, Giuseppe Verdi seppe trarre, su libretto di Francesco Maria Piave una delle opere che gli diedero la corona di massimo compositore.
Parte della trilogia popolare insieme a Il Trovatore, e Rigoletto, La traviata andò in scena nel marzo del 1853 a Venezia , prima interprete Fanny Salvini Donatelli e Ludovico Graziani rispettivamente come Violetta e Alfredo.
L’opera che ebbe un clamoroso insuccesso, si riabilitò subito dopo, a Parigi, con l’interpretazione di Christine Nisson come Violetta e da allora è applaudissimo appuntamento delle stagioni teatrali di tutto il mondo.
La vicenda narra di una cortigiana, Violetta Valery o Margherita Gautier dalla pièce teatrale - (Marie Duplessis fu personaggio realmente esistito le cui spoglie riposano oggi nel cimitero di Montmartre a Parigi) amante del bel mondo e delle alte frequentazioni, amata dal giovane Alfredo Germont.
La giovane che non Sto arrivando! resistere al richiamo dell’amore, quello vero, non quello mercenario, decide di abbandonare la sua vita di cortigiana e di ritirarsi in campagna alienando tutti i suoi bene per poter mantenere con decoro e semplicità se stessa e l’amato.
Quando il padre Giorgio Germont sopraggiunge e la invita ad interrompere la relazione col proprio figlio - pregiudizio del mancato matrimonio della figlia - Violetta Valery, già minata dal “mal sottile”, la tubercolosi, compie il supremo sacrifico e dopo aver pronunciato l’”Amami Alfredo” più appassionato della storia, esce dalla vita di Alfredo e riprende l’antica vita di cortigiana.
Alfredo la maledice, la insulta pubblicamente, e così, quando trascorsi i mesi, l’inverno giunto, Violetta, ammalata, senza mezzi, si ritrova nelle proprie stanze assediata dai creditori e in fin di vita, il passato le sfila davanti agli occhi e invoca in Dio conforto alle proprie sofferenze.
Messo a parte del sacrificio di Violetta dallo stesso padre Germont , sopraggiunge Alfredo al quale Violetta, in un ultimo sforzo di generosità, offre il proprio ritratto con preghiera di destinarlo alla donna che egli chiederà in sposa.
Il male sembra acquetarsi, E’ strano! La luce sembra tornare nella stanza.. ma è illusione..-. l’Angelo della morte è giunto a liberarla dalle sofferenze della vita.
In scena domenica, una veterana del personaggio di Violetta Valery, il soprano Denia Mazzola Gavazzeni che debuttò questo ruolo nel 1984 e non lo abbandonò mai interpretandolo sulle maggiori scene internazionali..
Con lei l’Alfredo di Ramtin Ghazavi, il padre Germont di Giorgio valerio, la Flora di Kulli Tomingas, il Gastone e il barone rispettivamente di Edoardo Francesconi e Fulvio Ottelli e le zingarelle di Enrica Berardi, Simona Andreoletti, Elisa Balduzzi.
Al pianoforte Gie Han, con la regia della stessa Denia Mazzola.
L’ingresso è libero ed è gradita un’offerta per le opere di solidarietà dell’associaizone
CB Ab Harmoniae Onlus



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