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I fratelli La Bionda e Johnson Righeira a RMF

Puntata nostalgica all’insegna degli anni ’70 e ’80 italiani quella andata in onda lunedì sera a “My Generation“. Ospiti di Roberto i fratelli La Bionda e Johnson Righeira.
del 04/07/19 -

Attraverso i loro successi abbiamo ripercorso gli anni dell’Italo disco, della disco music e della new wave italiana. Il loro incontro, avvenuto nei primissimi anni ottanta, sancisce un lungo sodalizio musicale. In quegli anni, infatti, vengono incisi i pezzi più famosi dei Righeira: Vamos a la play, No tengo dinero e L’estate sta finendo.

Nel nostro paese, in quel periodo, la musica sta cambiando e Carmelo e Michelangelo La Bionda lo comprendono. Infatti rompono gli schemi della canzone lenta italiana aggiungendo al ritmo incalzante delle sonorità latine e talvolta blues. Grazie all’esperienza estera di Monaco e Londra, dove conoscono Amanda Lear che produrranno, assorbono l’influenza della disco music europea. La portano in Italia creando il genere Italo disco. Poi scrivono brani per Mia Martini, Ornella Vanoni, Ricchi e Poveri. Tra i loro più grandi successi ricordiamo: One for you, one for me, 1, 2, 3, 4, Gimme some more, famosa per il riff di armonica a bocca e I wanna be your lover.

Produttori ed editori musicali, i fratelli La Bionda hanno composto, inoltre, molte colonne sonore per film e pubblicità. Fondano a Milano, negli anni ’80, gli studi di registrazione Logic Studios ospitando diversi artisti internazionali: Ray Charles, Robert Palmer, Depeche Mode. Nel 1983 conoscono i Righeira dei quali intuiscono le potenzialità e l’innovazione musicale. Il giovane duo torinese colpisce per naturalezza e spontaneità proponendo per di più un look stravagante e delle movenze che saranno parte del loro successo.

Johnson Righeira, oggi solista, si è ricongiunto coi i due fratelli siciliani per dare vita ad un nuovo tormentone estivo uscito in questi giorni: Formentera. Il brano è un inno alla spensieratezza e al divertimento. L’intervista è proseguita tra ricordi e aneddoti in cui il comune denominatore comune è stato l’amore per la musica.



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