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Auditorium della Fiera - Morciano di Romagna; "Esodo" di Simone Cristicchi

Il racconto ed il ricordo dell ’esodo istriano, fiumano e dalmata. Sabato 15 febbraio 2020, ore 21.15.
del 13/02/20 -


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Il nido di formica | 17 novembre 2019 – 18 marzo 2020.


SIMONE CRISTICCHI RACCONTA IN PAROLE E IMMAGINI

L’ESODO ISTRIANO-DALMATA


Morciano di Romagna (11 febbraio 2020) – Da un testo scritto insieme a Jan Bernas, con lo spettacolo Esodo il celebre cantautore Simone Cristicchi racconta una complessa e mai abbastanza conosciuta vicenda del nostro Novecento, quale l’esodo istriano, fiumano e dalmata, in scena all’Auditorium della Fiera di Morciano di Romagna sabato 15 febbraio (ore 21,15).



Al Porto Vecchio di Trieste c'è un "luogo della memoria" particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d'Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.

Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino n. 18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall'Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l'Italia perse vasti territori dell'Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.

Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d'animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia.



Simone Cristicchi nasce a Roma nel 1977 e cresce con la passione per il disegno e il fumetto e un amore autentico per la canzone d’autore, italiana e non: spazia infatti da Giorgio Gaber, Lucio Battisti e Vinicio Capossela a Jeff Buckley e Syd Barrett. Nel 2003, dopo aver vinto il premio Cilindro d’Argento per cantautori emergenti (festival Una casa per Rino), si esibisce con una cover band di Rino Gaetano, che apre concerti di artisti come Niccolò Fabi e Marlene Kuntz.

Il 2005 è l’anno dell’affermazione: firma un contratto con Sony Bmg ed esce il fortunatissimo singolo Vorrei cantare come Biagio, ironico e raffinato j’accuse ai meccanismi dell’industria discografica, che arriva rapidamente in vetta alle classifiche radiofoniche e di vendita, aprendogli le porte del Festivalbar. Nel settembre 2005, preceduto dal secondo singolo Studentessa universitaria, momenti di vita e solitudine di una studentessa fuori sede descritti con grande sensibilità, esce il suo primo album Fabbricante di canzoni, vincitore della Targa Tenco 2006. Simone ha finalmente modo di rivelare, in una generosa manciata di canzoni di immediata comunicazione, le sue due anime: quella già nota, irriverente, ironica, e quella intima, poetica, osservatrice dei sentimenti, diretta erede della sua formazione legata alla grande canzone d’autore. Partecipa più volte al Festival di Sanremo, che vince nel 2007, ricevendo anche il premio della critica e il premio radio tv, con Ti regalerà una rosa, una canzone non-canzone in forma di lettera lacerante e commovente, micro-storia di quel micro-universo della follia che tanto lo appassiona. Il suo album più recente, Abbi cura di me (2019), è una raccolta che ripercorre tutte le tappe della sua carriera musicale, che contiene l’omonimo brano sull’accettazione e sulla fiducia, sulla fragilità e sull’amore universale. Tra gli innumerevoli premi ricevuti per la sua musica vi sono il Premio Mogol 2010 (L’ultimo valzer, ex aequo con Edoardo Bennato) e il Premio Amnesty Italia 2011 (Genova Brucia, ispirato ai violenti fatti accaduti durante il G8 del 2001).

Parallelamente alla sua attività di cantautore, svolge numerosi tour teatrali con i suoi spettacoli, una combinazione di monologhi e canzoni dal forte impatto emotivo e animati da una fondamentale componente civile e sociale, tra cui Centro d’Igiene Mentale (2006), Li Romani in Russia (2010, dall’omonimo libro di Elia Marcelli), il musical Magazzino 18 sul dramma delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata (2013, scritto con il giornalista Jas Bernas e diretto da Antonio Calenda), per cui riceverà la cittadinanza onoraria di Trieste nel 2016, la favola metropolitana ricca di emozioni, musica e poesia Manuale di volo per uomo (2018), il già documentario Happy Next – alla ricerca della felicità (2019) e Esodo (2020). Oltre a essere direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo, conduce varietà radiofonici, realizza colonne sonore per film e cartoni animati e pubblica numerosi libri.



Il prossimo appuntamento con Blu Morciano sarà giovedì 12 marzo 2020 con Mistero Buffo, il capolavoro del Premio Nobel Dario Fo che ritorna sulle scene in occasione dei 50 anni dal suo debutto, interpretato da Matthias Martelli e prodotto dal Teatro Stabile di Torino.



La vendita dei biglietti è disponibile su www.vivaticket.it e nelle rivendite autorizzate Vivaticket e nei giorni di spettacolo presso la biglietteria dell’Auditorium Fiera dalle 19. Il costo dei biglietti è di 15 euro nella platea numerata, 12 euro nella gradinata numerata e ridotti over 65 e under 18. Blu Morciano aderisce al bonus cultura 18app e Carta del Docente.



Gli spettacoli di Blu Morciano si svolgeranno all’Auditorium della Fiera, in via XXV Luglio 121, ingresso di via Forlani, 60 a Morciano di Romagna con inizio alle 21.15.





Informazioni: [email protected]; 339.8972742 (da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13)

FB Blu Morciano e Il Nido di Formica



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