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Agli italiani l’Italia non piace più – Continua l’esodo dei giovani lavoratori alla ricerca di migliori opportunità

L’Italia non è un paese per giovani. Almeno questo è ciò che si deduce dal Rapporto Italiani nel Mondo 2017 della Fondazione Migrantes della Cei, in cui sono riportati i dati della migrazione degli italiani all’estero nel 2016. Sono ben 124.076 gli italiani che hanno scelto di trasferirsi all’estero nell’anno precedente
del 20/10/17 -


L’Italia non è un paese per giovani. Almeno questo è ciò che si deduce dal Rapporto Italiani nel Mondo 2017 della Fondazione Migrantes della Cei, in cui sono riportati i dati della migrazione degli italiani all’estero nel 2016. Sono ben 124.076 gli italiani che hanno scelto di trasferirsi all’estero nell’anno precedente, con una netta prevalenza di giovani tra i 18 e i 34 anni (40%) e con un 9,7% di persone, soprattutto uomini, tra i 50 e i 64 anni, i cosiddetti “disoccupati senza speranza”, che vedono nell’emigrazione l’ultima possibilità di riscatto e sopravvivenza.

Dall’analisi dei dati emerge un elemento molto importante sull’evoluzione dei movimenti migratori verso l’estero, come messo in evidenza anche dal Centro Studi Economico Finanziario ESG89. Se fino a qualche anno fa le partenze interessavano per lo più giovani che lasciavano autonomamente il paese, oggi si parla di partenze di famiglia, intendendo con il termine non solo la partenza dei nuclei familiari, cioè genitori e figli minori, ma soprattutto la partenza di intere famiglie “allargate”, che comprendono quindi anche i nonni, i quali scelgono di seguire i figli e i nipoti come accompagnatori e sostenitori del loro trasferimento all’estero.

Non più solo giovani in cerca di lavoro, ma intere famiglie che decidono di seguire figli e nipoti alla ricerca di prospettive migliori e di una qualità della vita più in linea con i loro bisogni e le loro aspettative. Una migrazione che sta cambiando sempre più anche la connotazione del paese, che assiste ad un progressivo, e non troppo lento, spopolamento a favore della crescita del numero di italiani residenti all’estero, che a gennaio 2017 ammontano a quasi 5 milioni di persone secondo i dati dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire). A questi si aggiunge il numero di italiani nati all’estero, che dal 2014 al 2017 è passato da 1,7 milioni a 2 milioni.

Tra le mete più gettonate dagli italiani che vogliono emigrare, Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Brasile e Usa sono le destinazioni principali, grazie alla presenza di costi della vita accessibili, mercato del lavoro appetibile e buone opportunità di crescita e sopravvivenza individuali.

Una fotografia istantanea di un paese che anno dopo anno non riesce a fermare quest’emorragia di persone, lavoratori e intere famiglie, per i quali ripartire da zero in un nuovo ambiente e in un nuovo contesto è diventato più appetibile che lottare, a volte inutilmente, per sopravvivere in un paese, come l’Italia, in cui la precarietà è ormai radicata e in cui le prospettive future sembrano essere sempre meno rosee.

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