Ricompilare il kernel I

di Luca Bove (PuntoWeb.Net Srl)

Iniziamo con questo numero, una serie di articoli sulla ricompilazione del kernel di Linux.
Questa, fra tutte le operazioni che potete effettuare con Linux, è senz'altro la più mistica. Per gli utenti Linux, ricompilare il kernel non è una semplice operazione di manutenzione, è quasi un gesto altamente spirituale, una sorta di rito di purificazione.

Per gli utenti che si avventurano per la prima volta in Linux, e che non hanno molta esperienza nella configurazione di un sistema operativo, la ricompilazione del kernel può risultare come l'operazione più complicata e difficile da affrontare. In realtà il timore è ben giustificato: i passi da compiere sono molti, spesso di difficile comprensione e ci si trova a dover affrontare una vasta gamma di opzioni (la cui effettiva utilità è dubbia o poco conosciuta) e, come se questo non bastasse, le possibilità di insuccesso sono elevate.
Eppure la compilazione del kernel non è solo un esercizio di bravura per pochi tecnici esperti: è l'operazione che permette di configurare Linux per il proprio hardware, ed è percio' necessaria per far funzionare le schede sonore o dispositivi non molto comuni.

Per fortuna con il passare del tempo il problema si è parzialmente risolto: esistono dei programmi, spesso inclusi nelle varie distribuzioni, che automatizzano la maggior parte dei passi necessari, lasciando all'utente solo la facoltà di effettuare le scelte della configurazione a lui più gradita. Percio', chiunque, con un pò di attenzione (e di aiuto da parte di questi programmi di configurazione!), può ricompilare tranquillamente il proprio kernel di Linux.

Ma quali sono le ragioni per ricompilare il kernel? La prima, ovviamente, è dimostrare che siete veri linuxiani (un vero utente Linux non si accontenta del pacchetto preconfezionato; ci deve smanettare). Poi ci sono delle motivazioni pratiche:

SNELLIRE. Il kernel standard fornito con i CD di installazione è un modello universale, tipo temperino svizzero, adatto un pò per tutti i computer e tutti i componenti hardware, ma contenente una sovrabbondanza di accessori inutili per il vostro caso specifico. Ricompilandolo, si eliminano i driver relativi a dispositivi che non sono presenti nel vostro computer e quindi il kernel occupa meno spazio in memoria. Lo spazio liberato diventa disponibile per eseguire altri programmi.

OTTIMIZZARE. Il kernel può essere impostato in modo da sfruttare le caratteristiche specifiche del vostro particolare modello di processore, consentendo elaborazioni più rapide ed efficienti.

AGGIORNARE. Periodicamente il kernel di Linux viene aggiornato per perfezionarlo o consentirgli di gestire nuovi componenti hardware. La ricompilazione serve per includere questi aggiornamenti nella vostra installazione senza dover reinstallare tutto il sistema operativo.

Quello descritto nei prossimi numeri non sarà l'unico modo per compilare un kernel di Linux. Come capita spesso in questo sistema operativo, ci sono tantissimi modi diversi per ottenere lo stesso risultato. Non stupitevi, quindi, se trovate altrove descrizioni diverse della procedura di compilazione.

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AUTORE DEL TESTO
Luca Bove (PuntoWeb.Net Srl)

Pubblicato il: 17/10/2001