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Forte Festival Piano 2009 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma

La passione per gli strumenti musicali antichi, e le tastiere in particolare, della giovane fortepianista romana Michela Senzacqua riempie per sei giorni di vita e di musica i silenziosi spazi del Museo Nazionale degli trumenti Musicali di Roma.
del 22/12/09 -

Dal 5 al 10 Dicembre 2009 si è tenuto al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma la prima edizione del “FORTE FESTIVAL PIANO”. Festival di nome e di fatto. Non solo concerti, ma anche masterclass, workshops, visite guidate e spazi espositivi di diversi operatori musicali.
Grazie al questa singolare manifestazione, unica nel suo genere per una città come Roma, nel Museo Nazionale degli Strumenti Musicali per quattro intensi giorni si è respirata ed ascoltata quella musica che molti degli strumenti esposti non vivevano da lungo tempo.
Antichi strumenti che non solo intesi come oggetti “da museo”, quindi da ammirare per la loro bellezza estetica e tecnica, ma vivi e vegeti perché ancora utilizzati per fare musica. Tutte le sere nell’Auditorium del Museo o durante il pomeriggio nelle sale terzo piano dell’edificio solitamente chiuse al pubblico. A completare il quadro della manifestazione i due direttori artistici, Michela Senzacqua e Claudio Veneri, hanno dato spazio anche all’attività teorica inserendo nell’ampia programmazione l’intervento di illustri musicologi.
Durante i giorni del Festival il numeroso pubblico intervenuto ha potuto usufruire di visite guidate al Museo, ammirando così i meravigliosi pezzi di una collezione che il mondo intero ci invidia con strumenti che vanno dalla tradizione antica, a quella medievale e rinascimentale, fino alla classica e romantica. Tra questi tesori non possiamo dimenticare il Gravicembalo con il piano e il forte (l’unico in Italia dei soli tre esemplari esistenti al mondo) costruito dal “cembalaro” padovano Bartolomeo Cristofori, che a Firenze, presso la corte di Ferdinando de’ Medici, aveva inventato a fine ‘600 lo strumento che avrebbe stravolto il corso della musica: il pianoforte invenzione sia stimolata proprio dalle discussioni sorte in seno alla corte medicea, non lontano dai luoghi dove un secolo prima accese discussioni portarono alla nascita dell’opera.
Ma se lo strumento di Bartolomeo Cristofori rimane esposto per essere ammirato dal pubblico intervenuto un altro strumento: il bellissimo fortepiano viennese originale “Joseph Böhm” del 1825 viene utilizzato per ricreare la magica atmosfera dei salotti borghesi ed aristocratici del XIX secolo nel piccolo ma accogliente Auditorium del Museo. A questo strumento, messo a disposizione dal sig. Domenico Di Filippo, è stata affiancata una copia di uno strumento costruito da Johann Andreas Stein alla fine del XVIII secolo e particolarmente lodato da Mozart nelle sue lettere.
Sono infatti gli strumenti costruiti nella capitale austriaca che nonostante l’apparente semplice meccanica, che ricorda quella del clavicordo e la forma e dimensione di un clavicembalo, possono essere presi come modello di riferimento del primo periodo della storia di questo strumento: entusiasmando prima Mozart, poi Beethoven e Schubert, ed infine indispensabili per tutti i musicisti del XIX e XX secolo.
Ricca la partecipazione di protagonisti assoluti del panorama internazionale: dai musicologi Ala Botti Caselli, Renato Meucci, Guido Salvetti, Bianca Maria Antolini, Richard Bösel, ai fortepianisti Bart Van Oort, Michela Senzacqua, Caludio Veneri, fino ad alcuni importanti concertisti come Maurizio Gambini, Giovanni Tardino, Fabio Fasano, Simone Sirugo, Antonella Moles, Paolo Verrecchia e Massimo Salcito.
All’attività concertistica collaboreranno anche i Conservatori “Morlacchi” di Perugia, “D’Annunzio” di Pescara e “Respighi” di Latina.
Appuntamento speciale, la presentazione del libro La cultura del fortepiano. Die Kultur des Hammerklaviers. 1770-1830, a cura dell’Istituto Storico Austriaco, dell’Istituto Storico Germanico e della Società Italiana di Musicologia.



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