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L’evoluzione della stampa

Nell’ultima metà del millennio sono avvenuti numerosi cambiamenti nel campo della stampa, dall’invenzione rivoluzionaria di Gutenberg fino ad arrivare alle nuove stampanti per giornali del giorno d’oggi.
del 12/10/10 -

Fin dagli inizi della civilizzazione, la stampa è stata usata sotto diverse forme come metodo per comunicare. Oggi, nella maggior parte delle case e praticamente in ogni ufficio è presente una stampante, ma le cose non sono sempre state così.

Uno degli eventi senza dubbio più importanti nella storia della stampa è stata l’invenzione del torchio da stampa. Questo fu creato nel 1439 da un tipografo chiamato Johann Gutenberg. L’introduzione di tale macchina rivoluzionò l’industria tipografica, aumentando la velocità con cui i libri potevano essere stampati. Naturalmente, rispetto agli standard del giorno d’oggi la rivoluzionaria macchina di Gutenberg era incredibilmente lenta, ma allora consentì di velocizzare sia i tempi impiegati per la stampa ma anche il tempo impiegato per diffondere le notizie.

Tuttavia, nonostante l’avvio dato nel settore dell’industria tipografica dall’invenzione di Gutenberg, la stampa è rimasta a lungo invariata, fino al 1800, quando fu introdotta una nuova macchina da stampa. A differenza dei suoi predecessori che erano costruiti in legno, questo nuovo torchio era fatto di ghisa, richiedeva meno sforzi per farla funzionare e nonostante non fosse ancora veloce come le stampanti odierne, riusciva a produrre circa 250 stampe all’ora.

Nel 1814 fu introdotta una nuova macchina tipografica, conosciuta con il nome di pressa a cilindro. Tale macchina era azionata a vapore e stampò a Londra per la prima volta il giornale “The Times”. La stampa in piano viene trasformata in stampa cilindrica: il piano di pressione è sostituito da un cilindro e la forma viene fatta correre sotto il cilindro stesso. L’aggiunta di un ulteriore cilindro, permise al “The Times” di raddoppiare la velocità con cui veniva stampato il giornale, arrivando a 1100 fogli all’ora.

Nel 1844 fu la volta di Richard Hoe, un uomo d’affari americano che sperimentò un tipo di macchina rotativa che permetteva di stampare oltre 8000 fogli all’ora. Nel giro di due decenni, grazie alla stampa rotativa introdotta da William Bullock, le macchine per la stampa arrivarono a stampare 12000 giornali interi all’ora.
Oggigiorno stampare è diventata una cosa comune. La stampa non è più limitata ai giornali o alle case editrici, ma è anche usata in quasi tutte le aziende grazie alla diminuzione del prezzo delle stampanti a inchiostro.

Dagli inizi con i torchi da stampa in legno, alle stampanti per giornali del giorno d’oggi che possono produrre quasi 90000 copie all’ora, stampare non è più un attività limitata alle case editrici ma un’attività comune in molte aziende e tra privati.



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