'Studi d'estasi' la sublimazione del corpo e dello spirito, con Elisa Barucchieri e Anna Moscatelli

L’estasi, quello stato psichico che porta la mente ad elevarsi, tanto da estraniarsi dal corpo. Così è stato rappresentato lo spettacolo di danza “Studi d’estasi”, una produzione Res Extensa con Elisa Barucchieri e Anna Moscatelli, dove il corpo umano è l’elemento cardine che si annulla per identificarsi con qualcosa o qualcuno da noi irraggiungibile.
del 28/09/09 -

“Studio d’estasi” parte da una osservazione di quadri e sculture del Rinascimento e primo Barocco italiano, periodo che privilegiò il desiderio di estasiarsi, uscendo fuori dai canoni religiosi, per favorire l’armonia e la bellezza, come principale via per raggiungere Dio.
Catturare i gesti, gli sguardi di quel periodo artistico e proporlo in scena, in uno spettacolo di danza e recitazione, dove si riconosce una ricerca anche nei costumi sontuosi dell’epoca è il lavoro presentato al Teatro Duse di Bari.

Lo spettacolo si è distinto in due parti o per meglio dire in due quadri :
“Sine Nomine” e “Erodiade I” , dove la voce recitante di Anna Maria Stasi, ha dato vita alle parole dell’opera del drammaturgo Giovanni Testori.

Il primo quadro viene presentato in prima assoluta è una breve rappresentazione con Anna Moscatelli in “Sine Nomine : Maria di Magdala”. Propone una Maria penitente, dove il rimorso di aver colpa lo evidenzia con il tormentare il suo corpo che a fatica riesce a sollevarsi dal suolo e cela il volto con i folti capelli, come a voler nascondere il suo turbamento.
Solo quando liberata dal peccato raggiunge l’estasi, vibra e si innalza perché ormai riscattata.


Cambio di scena, ed ecco il secondo quadro “Erodiade I” con Elisa Barucchieri e Anna Maria Stasi.

L’ Erodiade portata in scena da Elisa si muove come un mimo, assumendo pose plastiche, per meglio mettere in risalto la tensione dei muscoli, proprio come le sculture del Rinascimento, anche se per tutto l’atto è fasciata da un abito di velluto e broccato impreziosito da perle, elementi che contraddistinguono per l’appunto il periodo rinascimentale.
Accanto al movimento del corpo, la Barucchieri recita alcuni brani attinti dal testo di Giovanni Testori “Erodiade”.

E’ una Erodiade tormentata dai dubbi, dopo aver fatto decapitare Jokanaan ( Giovanni Battista). Un nome che invocherà, spesso come una cantilena, perché lui possa ancora parlargli “… ho desiderato la tua voce riprendesse a urlare, perché quantunque mi umiliasse, era meglio del vuoto che, tacendo aveva creato…”.

Parla con la testa decapitata di Jokanaan, si muove attorno ad essa, la bacia, perché si è accorta di essere innamorata dell’uomo a cui ha tolto la vita. Le parole del Testori assumono forza con il sottofondo musicale di “Requiem for a dream”, che incalza e martella il dramma umano e spirituale che la protagonista sta vivendo.

Ideazione, Coreografia
Regia: Elisa Barucchieri, Francesco Catacchio, Anna Moscatelli

Danza e Recitazione: Elisa Barucchieri

Voce: Anna Maria Stasi

Testi: estratti da Erodiade (I) di Giovanni Testori

Luci e Scene: Francesco Catacchio

Musica: a cura di Elisa Barucchieri, Francesco Catacchio, Anna Moscatelli

Audio: Amedeo Vox

Realizzazione Scene: Francesco Gennaccaro


Costume: confezionato da Accademia di Belle Arti, Napoli curato da Rocca Scarola

Anna deMarzo



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