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Storia del Blues a My Generation

A Radio Music Free abbiamo ripercorso la storia di questo genere musicale sviluppatosi nel XX secolo tra la popolazione degli Stati Uniti del Sud.
del 27/06/19 -

Lunedì 27 Maggio, puntata all’insegna del blues per My Generation con Roberto. Nel corso della puntata scopriremo come il blues abbia influenzato la storia della musica, con nuovi strumenti come kazoo e washboard, nuove tecniche musicali ed elementi sonori.

Siamo partiti proprio da colui che è definito “padre del blues”: Muddy Waters, figura iconica per gli amanti del genere e non solo, ed ispiratore di molte band a venire, come i Rolling Stones. Per aprire la puntata ascoltiamo proprio Muddy Waters con la sua “I’m a King Bee” del 1981, tratta dall’omonimo album “King Bee”.

Passiamo poi a parlare di quello che molti ritengono “il più grande chitarrista di tutti i tempi”, ovvero B.B. King. Con Lucille, la sua chitarra, ha inventato l’effetto vibrato. Per capire di cosa stiamo parlando ascoltiamo “Three O’ Clock Blues” del 1952, che ha lanciato B.B. King al successo.

Per assistere all’affermazione del blues a livello mondiale dobbiamo aspettare il 1962, quando John Lee Hooker incide il brano “Boom Boom Boom”, che fa diventare questo genere tra i più amati dell’epoca. Un altro aiuto fondamentale per la conoscenza del blues è stato dato dal film “The Blues Brothers” del 1980, interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd. Dal film ascoltiamo Sweet Home Chicago.

Chiudiamo con una delle canzoni che ha fatto la storia di questo genere. Stiamo parlando di “Think” di Aretha Franklin, uscita nel 1968 e considerata una delle più grandi canzoni del blues, destinata a rimanere una pietra miliare. Possiamo considerarla un inno femminile alla libertà.

Ed è proprio toccando il tema della libertà, che chiudiamo la puntata. Perché blues vuol dire libertà ed emancipazione. Proprio per questo, Roberto termina la serata citando le parole di “Io ho un Sogno”, famoso discorso pronunciato da Martin Luther King nel 1963.

E se Eugenio Finardi diceva che il blues è “ciò che ti vibra nelle ossa e ti entra nella pelle”, speriamo che i nostri ascoltatori abbiano provato le stesse sensazioni ascoltando le canzoni da noi scelte.



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