Sistema immunitario e antiossidanti

Notevoli miglioramenti della funzione immunitaria sono stati osservati in soggetti anziani a seguito di integrazione con nutrienti antiossidanti, ma esistono prove crescenti che tali effetti possono essere osservati anche in soggetti giovani sani.
del 16/03/20 -

Il sistema immunitario è particolarmente sensibile allo stress ossidativo. Le cellule immunitarie fanno molto affidamento sulla comunicazione cellula-cellula, in particolare tramite i recettori di membrana, per funzionare in modo efficace.
Le membrane cellulari sono ricche di acidi grassi polinsaturi che, se perossidati, possono portare a una perdita di integrità della membrana, alterazione della fluidità e provocare alterazioni nella segnalazione intracellulare e nella funzione cellulare.

È stato dimostrato che l’esposizione a ROS può condurre a una riduzione dell’espressione dei recettore di membrana. Inoltre, la produzione di ROS da parte delle cellule immunitarie fagocitiche può danneggiare le cellule stesse, se non sufficientemente protette dagli antiossidanti.

Una condizione di stress ossidativo è stata a lungo associata ad una maggiore suscettibilità alle malattie infettive: si ritiene che l’aumento della gravità e la suscettibilità alle malattie infettive sia il risultato di una ridotta risposta immunitaria conseguente a un cattivo bilancio tra ROS e antiossidanti, inducendo una meno efficace capacità di gestione della malattia infettiva.
Immaginando l’equilibrio tra specie radicaliche e antiossidanti come una bilancia a due piatti, con ROS da una parte e antiossidanti dall’altra, si ritiene che “ribaltare” l’equilibrio a favore del “piatto ROS” sia uno dei principali fattori che contribuiscono alla patogenesi di numerosi disturbi degenerativi come il cancro, malattie autoimmuni, cardiovascolari e al processo di invecchiamento in generale.
L’associazione tra diete ricche di nutrienti antiossidanti e una ridotta incidenza di cancro sono state osservate in numerosi studi epidemiologici ed è stato suggerito che un’attivazione del sistema immunitario da parte degli antiossidanti potrebbe, almeno in parte, giustificare tale evidenza.
Ragion per cui può risultare cruciale mantenere l’equilibrio tra specie radicaliche e ROS tramite l’impiego di antiossidanti, al fine di rallentare, se non prevenire, l’insorgenza di molti disturbi legati all’età.

ACIDO ASCORBICO (VITAMINA C)
L’acido ascorbico (noto anche come vitamina C) è un micronutriente essenziale per l’uomo, con funzioni pleiotropiche legate alla sua capacità di donare elettroni. È un potente antiossidante e cofattore di una famiglia di enzimi biosintetici e regolatori genici della monossigenasi e della diossigenasi: sono coinvolti nella sintesi di collagene, carnitina, catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e ormoni peptidici (vasopressina), oltre a svolgere un ruolo di rilievo nella trascrizione genica e nella regolazione epigenetica.
La vitamina C contribuisce alla difesa immunitaria supportando varie funzioni cellulari del sistema immunitario innato e adattivo, regolando l’attivazione sia della risposta cellulare che umorale, sostiene la funzione della barriera epiteliale contro i patogeni e promuove l’attività scavenger della pelle, proteggendo quindi potenzialmente dallo stress ossidativo ambientale.
La vitamina C si accumula nelle cellule fagocitiche, come i neutrofili, e può migliorare la chemiotassi, la fagocitosi, la generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e infine l’uccisione microbica. È anche necessaria per l’apoptosi e l’eliminazione dei neutrofili esauriti dai siti di infezione da parte dei macrofagi, riducendo così la necrosi/NETosi e il potenziale danno tissutale. Il ruolo della vitamina C nei linfociti è meno chiaro, ma è stato dimostrato che migliora la differenziazione e la proliferazione delle cellule B e T, probabilmente grazie ai suoi effetti sulla regolazione genica.
La carenza di vitamina C provoca un’immunità compromessa e una maggiore suscettibilità alle infezioni.
A loro volta le infezioni hanno un impatto significativo sui livelli di vitamina C per l’aumento dell’infiammazione e del fabbisogno metabolico. L’integrazione con vitamina C favorisce la prevenzione e la cura delle infezioni respiratorie e sistemiche. La prevenzione profilattica dell’infezione richiede assunzioni dietetiche di vitamina C che forniscano livelli plasmatici almeno adeguati, se non saturi (cioè, 100-200 mg/die), che ottimizzano i livelli di cellule e tessuti.

PROANTOCIANIDINE (OPC)
Le proantocianidine oligomeriche, anche note come OPC, sono sostanze antiossidanti appartenenti al gruppo dei flavonoidi, ovvero polifenoli metaboliti secondari delle piante. Alcuni flavonoidi sono in grado di inibire la lipoossigenasi altri, come la luteolina e la galangina, sono in grado di inibire la cicloossigenasi. Si ha in questo modo una doppia inibizione sulla cascata dell’acido arachidonico (antinfiammatorio e antiaggregante).
Esplicano importante attività antiossidante di cui sono ipotizzati due meccanismi: chelazione di metalli di transizione (in particolare ferro e rame) e inattivazione dei radicali liberi. In sinergia con la vitamina C, gli OPC funzionano come antiossidanti per l’acido ascorbico, probabilmente perché chelano il rame ed altri metalli, ritardando così la sua conversione a deidroascorbato; agiscono come accettori di radicali liberi, poiché quest’ultimi sono responsabili dell’ossidazione dell’ascorbato; aumentano l’assorbimento intestinale dell’acido ascorbico.

OLEUROPEINA DELL’OLEA EUROPAEA
Le proprietà farmacologiche dell’olio d’oliva, del frutto dell’olivo e delle sue foglie sono state riconosciute come componenti importanti della medicina e una dieta sana grazie al contenuto fenolico. Tra i composti fenolici che si trovano in tutte le parti della pianta di olivo il più importante è indubbiamente l’oleuropeina. Essa, come tutte le fitoalessine, ha diverse proprietà farmacologiche:
antiossidante
– antinfiammatora
– anti-aterogenica
– anti-cancro
– antimicrobici
– antivirali
Inoltre, l’oleuropeina ha dimostrato di essere cardioprotettiva[41] e ha dimostrato di esibire attività anti-ischemiche e ipolipidemizzante[42]. Azione antinfettiva. L’oleuropeina ha dimostrato possedere una forte attività antimicrobica nei confronti di batteri Gram-negativi, Gram-positivi e micoplasma. Strutture fenoliche simili all’oleuropeina sembrano produrre questo effetto antibatterico danneggiando la membrana batterica e/o degradando i peptidoglicani cellulari.
L’attività antinfettiva si esplica anche nei confronti dei virus: gli studi hanno evidenziato potenti attività antivirali contro Epstein-Barr Virus (EBV), virus dell’epatite, rotavirus, rinovirus, parvovirus canino e virus della leucemia felina. Gli studi hanno anche dimostrato che l’oleuropeina mostra una significativa attività antivirale contro il virus respiratorio sinciziale e il virus para-influenza.

Azione antiossidante
L’oleuropeina riduce i livelli intracellulari di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e la quantità di proteine ossidate. È importante sottolineare che le colture cellulari trattate con oleuropeina presentano un ritardo nella comparsa della morfologia della senescenza.

Azione Ipoglicemizzante
L’azione antidiabetica dell’oleuropeina è supportata da recenti ricerche sperimentali e da studi clinici: la somministrazione giornaliera di circa 50 mg del polifenolo per 12 settimane a un gruppo di soggetti di mezza età, sovrappeso e, pertanto a rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2, ha ridotto la glicemia e migliorato sia la secrezione che la sensibilità all’insulina. A livello dei tessuti periferici, l’effetto sulla riduzione della resistenza all’attività insulinica appare essere basato su meccanismi comuni a quelli ipotizzati per la metformina.

Azione neuroprotettiva
Gli effetti anti-neurodegenerativi sono stati oggetto di una serie di studi effettuati sia su cellule neuronali in coltura che su animali modello, in situazione cerebrale simile a quella presente nel morbo di Alzheimer, la principale forma di demenza associata all’invecchiamento nell’uomo. Questi effetti, che mostrano una chiara dose-dipendenza, almeno in parte, essere ricondotti alla mobilizzazione del calcio dai depositi intracellulari con la conseguente attivazione di segnali che risultano nell’attivazione dell’autofagia.

Fonti bibliografiche
1. Anderson R (1982) Effects of ascorbate on normal and abnormal leucocyte functions. International Journal for Vitamin and Nutrition Research 23, Suppl., 23-34.
2. Roy M, Kiremidjian-Schumacher L, Wishe HI, Cohen MW & Stotzky G (1994) Supplementation with selenium and human immune functions. I. Effect on lymphocyte proliferation and interleukin-2 receptor expression. Biological Trace Elements Research 41, 103-1 14.
3. Beck MA. Antioxidants and viral infections: host immune response and viral pathogenicity. J Am Coll Nutr. 2001 Oct;20(5 Suppl):384S-388S; discussion 396S-397S.
4. Beck MA (1998) The influence of antioxidant nutrients on viral infection. Nutrition Reviews 56, S 140-S 146.
5. Anderson R, Smith MJ, Joone GK & Van Straden AM (1990) Vitamin C and cellular immune functions. Protection against hypochlorous acid-mediated inactivation of glyceraldehyde-3 phosphate dehydrogenase and ATP generation in human leukocytes as a possible mechanism of ascorbate-mediated immunostimulation. Annals of the New York Academy of Scieiices 587,3443.
6. Parkin J., Cohen B. An overview of the immune system. Lancet. 2001;357:1777–1789. doi: 10.1016/S0140-6736(00)04904-7.
7. Maggini S., Wintergerst E.S., Beveridge S., Hornig D.H. Selected vitamins and trace elements support immune function by strengthening epithelial barriers and cellular and humoral immune responses. Br. J. Nutr. 2007;98:S29–S35. doi: 10.1017/S0007114507832971.
8. Webb A.L., Villamor E. Update: Effects of antioxidant and non-antioxidant vitamin supplementation on immune function. Nutr. Rev. 2007;65:181. doi: 10.1111/j.1753- 4887.2007.tb00298.x.
9. Burns J.J. Missing step in man, monkey and guinea pig required for the biosynthesis of lascorbic acid. Nature. 1957;180:553. doi: 10.1038/180553a0.
10. Nishikimi M., Fukuyama R., Minoshima S., Shimizu N., Yagi K. Cloning and chromosomal mapping of the human nonfunctional gene for l-gulono-gamma-lactone oxidase, the enzyme for l-ascorbic acid biosynthesis missing in man. J. Biol. Chem. 1994;269:13685– 13688.
11. Sauberlich H.E. A history of scurvy and vitamin C. In: Packer L., Fuchs J., editors. Vitamin C in Health and Disease. Marcel Dekker; New York, NY, USA: 1997. pp. 1–24.
12. 7. Hemila H. Vitamin C and Infections. Nutrients. 2017;9:339. doi: 10.3390/nu9040339.
13. Bagchi D, Swaroop A, Preuss HG, Bagchi M. Free radical scavenging, antioxidant and cancer chemoprevention by grape seed proanthocyanidin: an overview. Mutat Res. 2014;768:69– 73.
14. Ozeki Y, Nagamura Y, Ito H, Unemi F, Kimura Y, Igawa T, Kambayashi Ji, Takahashi Y, Yoshimoto T. An anti-platelet agent, OPC-29030, inhibits translocation of 12-lipoxygenase and 12-hydroxyeicosatetraenoic acid production in human platelets. Br J Pharmacol. 1999 Dec;128(8):1699-704.
15. Visioli F, Galli C, Galli G, Caruso D. Biological activities and metabolic fate of olive oil phenols. Eur J Lipid Sci Technol. 2002;104:677–684. doi:10.1002/1438- 9312(200210)104:9/10<677::AID-EJLT677>3.0.CO;2-M.
16. Visioli F, Bogani P, Galli C. In: Healthful properties of olive oil minor components, in Olive Oil, Chemistry and Technology. Boskou D, editor. AOCS Press; Champaign, IL: 2006. pp. 173–190.
17. De la Puerta R, Dominguez MEM, Ruiz-Guttierrez V, Flavill JA, Hoult JRS. Effects of olive oil phenolics on scavenging of reactive nitrogen species and upon nitrergic neurotransmission. Life Sci. 2001;69:1213–1222. doi:10.1016/S0024-3205(01)01218-8.
18. De la Puerta R, Guttierrez VR, Hoult JRS. Inhibition of leukocyte 5-lipoxygenase by phenolics from virgin olive oil. Biochem Pharmacol. 1999;57:445–449. doi:10.1016/S0006- 2952(98)00320-7.
19. Visioli F, Galli C. Antiatherogenic components of olive oil. Curr Atheroscler Rep. 2001;3:64– 67. doi:10.1007/s11883-001-0012-0.
20. Hamdi HK, Castellon R. Oleuropein, a non-toxic olive iridoid, is an anti-tumor agent and cytoskeleton disruptor. Biochem Biophys Res Commun. 2005;334:769–778. doi:10.1016/j.bbrc.2005.06.161.
21. Han J, Talorete TP, Yamada P, Isoda H. Anti-proliferative and apoptotic effects of oleuropein and hydroxytyrosol on human breast cancer MCF-7 cells. Cytotechnology. 2009;59:45–53.
22. Bisignano G, Tomaino A, Lo Cascio R, Crisafi G, Uccella N, Saija A. On the in-vitro antimicrobial activity of oleuropein and hydroxytyrosol. J Pharm Pharmacol. 1999;51:971– 974. doi:10.1211/0022357991773258.
23. Aziz NH, Farag SF, Mousa LA, Abo-Zaid MA. Comparative antibacterial and antifungal effects of some phenolic compounds. Microbios. 1998;93:43–54. PMid:9670554.
24. Fleming HP, Walter WM, Jr, Etchells L. Antimicrobial properties of oleuropein and products of its hydrolysis from green olives. Appl Microbiol. 1973;26:777–782. PMid:4762397.
25. Ma SC, He ZD, Deng XL, But PP, Ooi VE, Xu HX, Lee SH, Lee SF. In vitro evaluation of secoiridoid glucosides from the fruits of Ligustrum lucidum as antiviral agents. Chem Pharm Bull. 2001;49:1471–1473. doi:10.1248/cpb.49.1471.
26. Lee-Huang S, Zhang L, Chang YY, Huang PL. Anti-HIV activity of olive leaf extract (OLE) and modulation of host cell gene expression by HIV-1 infection and OLE treatment. Biochem Biophys Res Commun. 2003;307:1029–1037. doi:10.1016/S0006-291X(03)01292-0.




Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Erboristeria Arcobaleno
Responsabile account:
Gentilin Maria Cristina (Titolare)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere
Stampa ID: 322555