SEO su YouTube: prima parte

YouTube è considerato il secondo motore di ricerca più utilizzato al mondo, primo se si considera la ricerca di video. Dal momento che fa parte integrante del mondo Google, i video caricati su YouTube appaiono nei risultati di ricerca molto più spesso di quelli pubblicati su qualsiasi altra piattaforma: capito perchè questa semplice guida per applicare una strategia SEO anche su questo importante canale potrebbe tornare utile?
del 23/02/21 -

Come spesso accade, l’argomento merita un approfondimento adeguato, e pertanto divideremo la tematica in due differenti articoli, partendo in questa prima parte dall’analisi di come funziona il ranking su YouTube.

Su alcune determinate ricerche, i risultati video sono addirittura prioritari rispetto ai risultati organici testuali, come ad esempio:

- istruzioni e tutorial (come fare…)
- recensioni di prodotti (sopratutto tecnologici, ma non solo)
- intrattenimento (ricerche come “animali divertenti” o “gag comica”)
- sport ed allenamenti

Per molte di queste ricerche, quindi, il risultato più inerente secondo Google è quello relativo a contenuti visivi, ed i testi del tuo sito o blog, seppur scritti bene e di qualità, difficilmente potranno competere per i primi posti nel ranking. Quale migliore strategia SEO, quindi, se non quella di pubblicare e dare visibilità a contenuti video sul canale YouTube?

Quali sono i fattori di ranking su YouTube?

Cominciamo con una breve panoramica dei principali fattori di ranking relativi alla piattaforma YouTube.

1. Views: viene conteggiata una “view” quando l’utente ha guardato almeno 30 secondi di un video. Ripetute visioni del video sono conteggiate separatamente, ma se sono eseguite dallo stesso utente nello stesso giorno possono essere conteggiate come “spam” e non considerate views effettive (ricordiamo che il business di YouTube è fondato sul numero di views…)

2. Sottoscrizioni: sono il numero di account di persone reali che seguono un determinato canale YouTube. Account fake/spam o chiusi non vengono conteggiati

3. Interesse: l’interesse viene calcolato basandosi sul numero effettivo di utenti che guardano i video fino al termine degli stessi o, in caso contrario, considerando quando il video viene interrotto. Questo fattore è persino più importante dei click e delle views, ecco che l’obiettivo quindi diventa creare vero interesse nell’utente per i video che pubblicherai

3. Coinvolgimento: come già accade per i social signal, il ranking di un video viene condizionato anche dal livello di interazione che esso crea negli utenti. Commenti, risposte a commenti, sottoscrizioni di un canale subito dopo la visione di un video e condivisione sono tutti elementi che incrementano le possibilità di essere posizionati nei primi risultati di ricerca

4. Qualità: sembra scontato, ma per molti non lo è… Video ad alta risoluzione sono prediletti dagli utenti, e quindi premiati nel ranking su YouTube

5. Rilevanza: l’inerenza è come sempre un fattore fondamentale. E quindi uno dei principali aspetti che dovrai studiare ed analizzare è come gli utenti potrebbero cercare il tuo video

Bisogna inoltre ricordare che YouTube (che consente anche di monetizzare la propria attività di video marketing) assegna una sorta di attestato di “canale ufficiale” quando riesci a raggiungere un determinato livello di coinvolgimento, solitamente superiore ai 100.000 sottoscrizioni al tuo canale. Certo un risultato non alla portata di tutti, ma è giusto farne menzione perchè è chiaro che i canali di questa tipologia avranno una precedenza rispetto agli altri se la rilevanza (e la qualità) è similare… Ma è quello che accade anche al tuo blog di notizie se si trova a doversi “scontrare” con ansa.it, corriere.it o altre fonti di questo tipo.

Da quanto visto sopra, e ricordando quindi come la rilevanza rimanga sempre il principale fattore di ranking anche su YouTube, è evidente che, come per ogni buon progetto SEO, la fase di analisi del target dei tuoi video risulti essenziale. Prima quindi di partire con le ottimizzazioni del tuo canale, fai diverse ricerche per capire come gli utenti potrebbero cercare il tuo video: il primo suggerimento è quello di iniziare a digitare una possibile query direttamente sulla barra di YouTube, in modo da individuare subito i suggerimenti della piattaforma e prenderne nota (dal momento che sono i termini più utilizzati!). Certo è un metodo parecchio time-consuming, ma straordinariamente efficace. Altri fonti importanti di dati sono le seguenti:

- Google Trend, che consente di visualizzare idee di keyword direttamente legate al canale YouTube
- Google.it e le ricerche correlate, pertanto digitando la query “lezione yoga” potrai avere una serie di suggerimenti correlati nella parte bassa della SERP, le quali potrebbero tornare molto utili
- qualsiasi tool semi-professionale che consenta di estrarre i risultati di auto-completamento delle ricerche su YouTube (esempio SemRush, Rank Tracker e molti altri)

Nel prossimo articolo vedremo come ottimizzare il tuo canale sulla base delle analisi fatte e nel tentativo di scalare il ranking su YouTube: nel frattempo, come sempre puoi scriverci a [email protected] per qualsiasi suggerimento o richiesta.



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