È ritorsivo il licenziamento del lavoratore che ha denunziato il datore di lavoro
Con Sentenza n. 18410 del 09 luglio 2019 la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, ha ritenuto illegittimo il licenziamento disciplinare irrogato nei confronti di una dipendente che aveva sporto denuncia nei confronti del datore.
del 17/09/19 - di Leonardo Breccolenti
A seguito di un’ordinanza cautelare che riteneva illegittima l’assegnazione di una lavoratrice a determinate mansioni, questa presentava una denuncia nei confronti del datore di lavoro avente ad oggetto la dolosa inosservanza di tale provvedimento. Ritenendo calunnioso il contenuto di tale denuncia la società, che affermava di non essere mai stata a conoscenza di tale ordinanza, licenziava la dipendente contestandole di aver mosso un’accusa con la consapevolezza della sua infondatezza.
La lavoratrice, dunque, ricorreva, innanzi al Giudice del lavoro affinché ritenesse insussistente la giusta causa del licenziamento e condannasse la società a reintegrarla nel posto di lavoro, a risarcirle i danni e a versarle i contributi previdenziali. La ricorrente otteneva una pronuncia favorevole, confermata in secondo grado.
La Suprema Corte, precisando che la sentenza impugnata si fondava sull’accertamento della circostanza per la quale quando la lavoratrice aveva sporto denuncia contro il datore di lavoro non aveva mosso un’accusa consapevolmente infondata, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal datore di lavoro.
Sintesi estrapolata dall’articolo pubblicato sul sito lavoroediritto.it