Primo soccorso: come distinguere i casi di emorragie

Di fronte a una situazione grave come un emorragia, può essere sufficiente un semplice intervento di primo soccorso per garantire al ferito la sopravvivenza.
del 16/02/18 -

Le emorragie rappresentano un emergenza importante nel primo soccorso di un ferito, in quanto una cura tempestiva, che permetta di arrestare la perdita ematica, impedisce l'instaurarsi di gravi conseguenze a carico del sistema cardiocircolatorio.

Se infatti la quantità di sangue rapidamente fuoriuscita dall'albero arterioso o venoso supera il litro, si viene a creare uno squilibrio circolatorio tale da condurre il ferito allo stato di shock, e addirittura all'arresto cardiaco se l'emorragia dovesse ancora continuare.

Di fronte a una situazione così grave è sufficiente un semplice intervento per garantire al ferito la sopravvivenza.

Le emorragie sono classificabili in base alla possibilità che hanno di esteriorizzarsi, distinguendosi in "interne" ed "esterne".

Una seconda classificazione prende spunto dal tipo di vaso leso dalla ferita e si avranno emorragie "arteriose", "venose" e "miste".


EMORRAGIE INTERNE

Nel caso di traumi al torace e all'addome, si possono produrre lesioni che interessano vasi arteriosi o venosi.

In questi casi la fuoriuscita di sangue può anche essere notevole, senza che all'esterno si manifestino i classici segni dell'emorragia.

L'unico cintomo sarà quello dello stato di shock progressivo che si viene a instaurare e di cui proprio queste emorragie interne sono la causa principale.

EMORRAGIE ESTERNE VENOSE

Le emorragie esterne venose sono prodotte in genere da ferite superficiali e difficilmente interessano grossi vasi. In tale caso sono colpite anche le arterire.

La caratteristica delle vene è quella di essere percorse da un flusso sanguigno molto lento e con pressione quasi nulla. Dal vaso reciso la fuoriuscita del sangue sarà lenta, costante, caratterizzata da uno spandimento in tutte le direzioni.

Lasciata a sè, l'emorragia tenderà spontaneamente a diminuire per il progressivo instaurarsi dell'emastosi sanguigna, non ostacolata dalla pressione del sangue.

EMORRAGIE ESTERNE ARTERIOSE

Il flusso sanguigno nelle arterire è alto, con notevole pressione e una portata superiore a quella venosa.

Inoltre, un arteria recisa, per via del suo carattere elastico, tenderà a ritirarsi e le sue pareti resteranno sempre distese, impedendo una chiusura spontanea del vaso.

Il flusso del sangue quindi, non potrebbe mai cessare spontaneamente.

L'emorragia arteriosa è caratterizzata da una fuoriuscita a zampillo, sincronizzata con il battito cardiaco.

Solo un intervento esterno è in grado di arrestare l'emorragia, che altrimenti, può assumere caratteristiche preoccupanti anche nel caso di lesione a un piccolo vaso.



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