Piscine fuori terra: come scegliere?

La piscina in casa non è più solo un privilegio per pochi...
del 22/06/17 - di Diana Cecchi

Quando si parla di piscine, se si escludono ovviamente quelle pubbliche o comunali nelle nostre città, oppure quelle a corredo di alberghi o villaggi turistici, la mente pensa a un privilegio di pochi, alla prerogativa di abitazioni prestigiose, con costi condominiali non indifferenti per poter far fronte alle spese di gestione di un elemento di distinzione così selettivo.

Ma…forse non tutti sanno che, esistono in commercio, oltre alle grandi piscine tradizionali, anche le cosiddette piscine fuori terra, soluzioni molto interessanti per potersi concedere un piccolo angolo privato di relax e refrigerio, senza per questo dover spendere un patrimonio, né necessariamente avere a disposizione un parco immenso per poterne usufruire.

Il successo di questo tipo di piscine è da ricercarsi indubbiamente nel costo, peraltro sempre più accessibile nel corso degli ultimi anni, nonché nella praticità nell’installazione: infatti, elemento importantissimo, non necessita di nessun tipo di scavo, né di concessioni edilizie e, ancor più interessante, non è soggetta a nessuna tassa, se si escludono alcuni modelli particolari, con strutture in legno, che hanno bisogno di una base di cemento.

Diversa e variegata è peraltro anche la scelta estetica, a partire dalla forma, presente sul mercato sia rettangolare che ovale o circolare, in base alla tipologia di struttura utilizzata nella fabbricazione: anche la manutenzione è assolutamente semplice, persino per i meno esperti, e i costi sono davvero accessibili.

Nella vasta gamma presente sul mercato, per aiutarci a scegliere quale possa essere la piscina fuori terra più adatta alle nostre esigenze, e quale quella con il miglior rapporto qualità/prezzo, diamo un’occhiata alle categorie a disposizione e alle loro caratteristiche: le tre tipologie di piscine fuori terra sono le Autoportanti, le Frame, le Rigide.

Le Autoportanti,
anche conosciute come morbide, in PVC, hanno il bordo gonfiabile che permette alla piscina stessa di sostenersi. Hanno il vantaggio di montarsi e smontarsi con rapidità, sono sicuramente le più economiche, sia come acquisto iniziale che come costi di gestione, più bassi rispetto alle altre. Rappresentano una buona soluzione per una casa di villeggiatura, dove non si vive in maniera continuativa, e dunque non saranno utilizzate quotidianamente. E’ comunque una tipologia che dovrà essere smontata a fine stagione, poiché il materiale non sopporta le basse temperature e, pertanto, non passerebbe indenne un inverno rigido.

Le fuori terra cosiddette Frame,
a differenza delle piscine precedenti, non hanno l'anello gonfiabile come bordo, ma sono sostenute da una struttura di tubolari in acciaio. Non avendo parti gonfiabili, sono sicuramente meno soggette a probabilità di eventuali forature o altro, come danneggiamenti alla camera d'aria. Anche queste semplici da montare, lo sono comunque un po’ meno delle autoportanti, poiché in quel caso è sufficiente gonfiare il bordo portante superiore. Anche per le Frame è consigliabile, a fine stagione, smontarle o, almeno, coprirle e proteggerle, seguendo particolari accorgimenti. Rappresentano un buon prodotto, tra robustezza e costo.

Le piscine Rigide
sono le fuori terra per eccellenza. Con struttura in acciaio e rivestimenti che variano in base al modello di legno, o metallo, o resina, ecc. A differenza dei due precedenti modelli, inoltre, non hanno necessità di essere smontate in inverno, poiché i materiali sono studiati per resistere alle basse temperature. Molto robuste, se ben tenute possono durare molti anni e, pur se apparentemente sembrano le più costose, se messe in relazione ai materiali impiegati, hanno il miglior rapporto qualità/prezzo.

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