Otello per la regia di Antonio Cirillo: riduttivo considerarlo solo un dramma della gelosia

Da mercoledì 4 sino a sabato 7 Novembre ore 21 e domenica alle ore 18, sul palcoscenico del teatro Piccinni di Bari si consuma la tragedia di “Otello” di Shakespeare, rivista da Arturo Cirillo, che dello spettacolo è regista e interprete. Si tratta di un Artista che si esprime tra ricerca e tradizione.
del 07/11/09 -

Dopo un mese di prove ad Ancona Otello, con la regia di Arturo Cirillo ha avuto un’anteprima nazionale, suggellata dal successo di pubblico e di critica a Bari. In scena Danilo Nigrelli nei panni di Otello, Arturo Cirillo che interpreta Iago, Monica Piseddu Desdemona e poi Sabrina Scuccimarra (Emilia), Salvatore Caruso (Doge, Montano, Bianca), Michelangelo Dalisi (Cassio), Rosario Giglio (Barbanzio, Araldo, Lodovico), Luciano Saltarelli (Roderigo). Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Gianluca Falaschi, le musiche di Francesco De Melis, le luci di Pasquale Mari. Di particolare interesse è da ritenersi la nuova traduzione del testo, commissionata dal Teatro Stabile delle Marche alla poetessa Patrizia Cavalli.

Su uno sfondo nero ed una scenografia essenziale, intrisa soprattutto di simbolismo, si muovono i personaggi dell’Otello di Cirillo. Una grande passionalità ed uno stile linguistico forte, essenziale e mordente, rendono determinante nell’evoluzione del dramma scenico la presenza degli attori che divengono padroni incontrastati della scena.

Importante nella rivisitazione del dramma è il concetto di gelosia che in questo caso diventa qualcosa di inspiegabile, un meccanismo che nasce e si sviluppa come la produzione di un bel quadro o di una composizione musicale. Durante tutta la trasposizione scenica, gli attori non lasciano mai lo spettatore nell’impassibilità, sentimenti forti e carichi di emozioni governano in un atto unico carico di suspance il palcoscenico dei Piccinni fino a giungere all’ormai risaputo epilogo.

Nella rivisitazione del dramma Scespiriano è sicuramente presente l’inquietudine e la nevrosi dell’uomo del nostro tempo. A questo punto potremmo anche chiederci a chi paragoneremmo Otello e Jago nella nostra società? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma convergenti verso un’unica definizione, individui da condannare, soprattutto per il loro modo di guardare e condannare il mondo femminile. Entrambi portano in se una discordanza tra essere e apparire, dramma di pirandelliana memoria presente nell’uomo di ogni tempo che qui viene esaltato da una forte e crudele capacità immaginativa.

Tra i due è sicuramente Jago, prototipo del calunniatore e portatore delle proprie frustrazioni più recondite, l’elemento scenico che più di tutti il pubblico si sente di condannare. Fin dalle origini "Otello, come tutti i testi di Shakespeare, “è tante cose” un dramma dove “dove c'è un po' di tutto”, Come vuol trasmettere Cirillo al suo pubblico “bisogna cercare di non chiudere il tutto in una univoca lettura”, che può divenire arginante. L'Otello fin dalla originaria concezione Scespiriana non è mai stato di facile interpretazione, in fatti è molto riduttivo considerarlo solo un dramma della gelosia, in esso è presente soprattutto la distruzione di un sogno, quello di un amore sincero e incontrastato che lega Desdemona ad Otello contro ogni stereotipo sociale.

In esso sono presenti anche molte problematiche attuali come ad esempio: il confronto con l’altro diverso da noi, il rapporto con lo straniero, la solitudine del soldato, l'assurdità del male e spesso anche della banalità che lo produce, la condizione psicofisica di un epilettico, il sadismo e anche molto masochismo, l'ipocrisia di un potere coloniale e mercenario che fa parte della nostra storia e che non possiamo ignorare. Nel dramma è presente un microcosmo, specchio della società di ogni tempo che caratterizza l’essere umano nell’atavica lotta tra bene e male.

Arturo Cirillo è un attore che ha tessuto il suo percorso col lavoro di numerosi registi italiani, fino a dedicarsi lui stesso alla regia teatrale, creando una compagnia che è divenuta gruppo stabile di lavoro, al cui interno in occasione di questo spettacolo, si è inserita la eccellente partecipazione di Danilo Nigrelli, “un Otello” dalle qualità attoriali davvero eccellenti, capace di far ruotare intorno a se tutti gli altri personaggi.

Maria Caravella



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