Natale e dieta

Alimentarsi non è solo, per l’uomo, un semplice nutrirsi, è anche piacere, convivio, conversazione, scienza. Sedersi a tavola con gli amici è vivere quindi mangiare bene è vivere bene. Lo spirito natalizio dovrebbe coincidere, proprio con lo stesso spirito che guida la buona tavola, la buona cucina, la buona compagnia. Un periodo di piacere condiviso; di semplicità e creatività; di bellezza e fantasia; di allegria. L’alimentazione non è solo chimica o biologia ma nutrimento e piacere. Alcune indicazioni sugli alimenti e le diete.
del 30/11/18 -

Alimentarsi non è solo, per l’uomo, un semplice nutrirsi, è anche piacere, convivio, conversazione, scienza.
Sedersi a tavola con gli amici è vivere quindi mangiare bene è vivere bene.

Stiamo avvicinandoci al periodo delle feste invernali. I giornali e i media ci cominciano a rimpinzare di proposte culinarie eccezionali, di ricette meravigliose da vedere e probabilmente da degustare, programmi di cucina che ci dimostrano come realizzarle in modo semplice copiando le realizzazioni dei grandi chef.

I supermercati si riempiono di dolci e torte varie, torroni, panettoni, cioccolate , salumi, ingredienti sofisticati e semi preparati che ci aiuteranno. Trionfano le proposte esotiche.

Tutto questo prepara il palato al desiderio e il desiderio viene stimolato al massimo. Il periodo festivo è essenziale per l’economia: bisogna consumare, è imperativo consumare.

Consumare nel caso nostro significa proprio ed esattamente quello: comprare l’eccesso, dimostrare di poterlo fare, tentare di farlo, rinunciare, buttare e andare a cena al ristorante.
Quello che buttiamo in questo periodo basterebbe a sfamare una città per una settimana.

Per loro, per quelli che producono ma soprattutto per quelli che vendono e commerciano consumare significa un’altra cosa: significa far comperare, la maggior quantità di cose possibili, al maggior costo possibile.
Per coloro che lavorano diventa una necessità imprescindibile.
Se non si compra non si lavora, se non si lavora non si compra. Il gatto si morde la coda.
I consumi indotti dalle necessità e dagli stili di vita attuali crescono con essi.

E pensare che lo spirito natalizio dovrebbe coincidere, guarda un po’, proprio con lo stesso spirito che guida la buona tavola, la buona cucina, la buona compagnia.
Un periodo di piacere condiviso; di semplicità e creatività; di bellezza e fantasia; di allegria.
Un periodo di festa. Un lungo momento di piacere.

Le nonne insegnavano che la cucina natalizia deve essere abbondante per soddisfare l’ospitalità, comprendere magro e grasso e dolci e che questi andavano consumati in un lungo periodo, almeno fino alla fine dell’anno, riproponendo i magnifici avanzi, rielaborando quelli meno magnifici, fino al completo esaurimento.
La sazietà finale, il momento in cui sei stanco di mangiare, di condividere, stanco di feste e desideri solo rimanere in quiete, soddisfatto e sazio.
Avete presente i leoni? Cacciano, mangiano in gruppo a sazietà e poi riposano.

Alcune indicazioni allora mi permetto di fornirvele, in amicizia e per quel che valgono.

Errato mettersi a tavola perché è arrivata l'ora, pur non avendo appetito.
L’alimentazione non è solo chimica o biologia ma nutrimento e piacere.

Se i prodotti dimagranti fossero davvero efficaci non ci sarebbero grassi e obesi!

Tutti i cibi naturali contengono contemporaneamente tutti i principi nutritivi anche se in differenti concentrazioni.


Macroalimenti:
sono Zuccheri: glucidi semplici e complessi (carboidrati, amidi) per il fabbisogno energetico a breve termine.
Lipidi, grassi essenziali nelle varie forme, saturi e insaturi: generalmente sono metabolizzati come scorta energetica, vista l’abbondanza di zuccheri disponibile e generalmente in eccesso. Potrebbero sostituire gli zuccheri completamente trasformandosi in quelli necessari. Ovvia la necessità di un bilancio equilibrato, a loro favore.

Proteine o aminoacidi: servono per la costruzione della muscolatura e delle strutture cellulari.

Micronutrienti: metalli catalizzatori e vitamine liposolubili che penetrano la membrana cellulare oppure idrosolubili che non la penetrano direttamente.

Vitamine: catalizzano e permettono l’avvenire delle reazioni biochimiche.
Enzimi: sono capaci di far avvenire efficacemente e velocemente le reazioni di trasformazione energetica alla base del metabolismo. Accelerano la chimica delle reazioni.
Ormoni, probiotici, aminoacidi etc.: sono altri componenti minori e indispensabili (servono allo stesso scopo).

Non ingrassare per non dover dimagrire è l’unica dieta valida: mangiare meno ma di tutto!

È un classico esempio di strategia errata e dannosa l’eliminare un cibo che ci piace dalla nostra dieta.
Sostituire il “probabilmente di troppo” con il “nulla assoluto” d’intere categorie di alimenti è sbagliato.

Fare questa rinuncia è un dispiacere e dunque è contrario alla nostra naturalità.

Si può eccedere per quantità senza una limitazione dell'apporto calorico: famosissima e definita “salutare” la dieta mediterranea, variata e completa ma ipercalorica che genera obesi.
Si può eccedere al contrario, con un'alimentazione sbilanciata per varietà, assumendo troppe o troppo poche proteine o carboidrati o grassi.

L'alimentazione definita sana, ammesso di riuscire ad avvicinarsi al concetto piuttosto confuso e aleatorio, in ogni caso non cura tutto, anzi molto spesso non cura proprio nulla!

Chi mangia bene non può sperare di essere al sicuro da tutto però è certo che chi mangia male sicuramente vivrà male.
Mangiare male vuol dire: nutrirsi con non-cibi, cioè con sostanze elaborate chimicamente; prendere farmaci e integratori non assolutamente necessari, rinunciare al piacere della tavola e della compagnia, eccedere spesso e subirne le conseguenze.

Escludere cibi che ci piacciono sperando che la nostra vita possa migliorare, intanto la peggiora per la rinuncia e il sacrificio richiesto.

Buone feste a tutti allora: in compagnia e con soddisfazione. Con moderazione e serena consapevolezza, con piacere e tranquillità.



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